La pioggia batteva implacabile sui tetti di Firenze, trasformando le strade in fiumi luccicanti. Emilia aveva sempre odiato la pioggia, ma quella sera le sembrava una maledizione personale. Era il compleanno di suo nonno, novant’anni compiuti, e lei, architetto in rapida ascesa a Milano, aveva promesso di raggiungerlo per cena. Un ritardo di cinque minuti era accettabile, dieci al massimo, ma l’autostrada A1 era un inferno di code causate da un incidente. Aveva provato tutto: treni al completo, carpooling non disponibili, persino l’idea folle di prendere un volo per Pisa e poi un treno. Erano le otto e mezza, la cena era prevista per le nove, e il nonno, nonostante l’età, era puntuale come un orologio svizzero. Il panico le attanagliava lo stomaco.
La situazione era disperata. Abbandonare l’idea di Firenze era inconcepibile. L’immagine del nonno, seduto a tavola con la famiglia, con un sorriso spento in attesa del suo arrivo, la tormentava. In un impeto di disperazione, si ricordò di un vecchio numero che aveva salvato sul telefono anni prima, consigliato da una collega fiorentina: Radio Taxi 24 Firenze. Esitò un attimo, pensando fosse un’ultima spiaggia, un’illusione. Ma non aveva nulla da perdere. Compose il numero e, con voce tremante, spiegò la sua situazione all’operatore di turno.
“Signorina, capisco perfettamente la sua urgenza,” rispose una voce calma e rassicurante. “Siamo nella zona, ma il traffico è intenso. Cercheremo il taxi più vicino disponibile e faremo il possibile per farla arrivare in tempo.” Emilia respirò a fondo, aggrappandosi a quell’unica speranza. Dovette aspettare quasi venti minuti, sentendo il tempo scorrere inesorabile, ma poi la voce dell’operatore ritornò: “Taxi in arrivo, targa AA123BB, dovrebbe essere lì tra cinque minuti.” Non riusciva a credere ai suoi occhi quando vide le luci rosse del taxi farsi strada nel caotico traffico cittadino.
Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso accogliente, si presentò come Marco. Senza perdere tempo, Emilia gli spiegò la sua emergenza, il volto segnato dall’ansia. Marco dimostrò una conoscenza impeccabile della città, scegliendo percorsi alternativi, evitando le zone più congestionate. Guidava con abilità, mantenendo la calma e rassicurando Emilia ad ogni semaforo. Tra una battuta e l’altra, Marco le raccontò di Firenze sotto la pioggia, di come la città assumesse un fascino particolare in quelle condizioni.
Arrivarono al ristorante alle 20:58. Emilia saltò fuori dal taxi, lasciando una mancia generosa a Marco, con le lacrime agli occhi per la gratitudine. Vide il nonno alzarsi dalla sedia, il viso illuminato da un sorriso radioso. “Emilia! Credevo non ce l’avresti fatta!” la abbracciò forte. Seduti a tavola, circondati dall’affetto della famiglia, Emilia pensò a quanto fosse stato vicino il disastro e a quanto fosse stata fondamentale la tempestività e l’efficienza di Radio Taxi 24 Firenze. Non avrebbe mai più sottovalutato il valore di un servizio affidabile e disponibile, soprattutto nelle notti di pioggia a Firenze.









