Le luci al neon di Milano spargevano un bagliore artificiale sulla strada bagnata dalla pioggia. Giulia, con il cuore che le martellava nel petto, controllò per l’ennesima volta l’orologio: 1:47. Era in ritardo, tremendamente in ritardo. Aveva promesso a Marco, il suo ragazzo, di aspettarlo alla stazione Centrale all’arrivo del suo treno da Roma, previsto per l’1:30. Una riunione di lavoro protrattasi ben oltre il previsto, unita a un traffico infernale, l’aveva bloccata in ufficio fino a pochi minuti prima. Ora, con il telefono quasi scarico e nessuna speranza di trovare un mezzo pubblico a quell’ora, si sentiva persa.
L’immagine di Marco, stanco dopo il viaggio, ad aspettarla inutilmente nel freddo della stazione, le pesava come un macigno. Un senso di colpa profondo la assalì. Aveva immaginato quel momento per giorni: l’abbraccio atteso, la gioia di rivederlo dopo settimane di lontananza. E adesso rischiava di rovinare tutto per una maledetta riunione. Si guardò intorno disperata. Era sola, in mezzo a una strada deserta, sotto una pioggia incessante.
Fu allora che le venne in mente la soluzione: Radio Taxi 24. Si ricordava di aver visto un adesivo con il numero di telefono nella vetrina di un negozio vicino. Con le ultime forze rimaste, digitò il numero sul suo telefono morente. Una voce gentile dall’altro capo rispose immediatamente. Giulia spiegò la sua situazione, la sua urgenza, la sua disperazione. La voce la rassicurò: un taxi sarebbe arrivato entro pochi minuti.
E infatti, meno di dieci minuti dopo, un taxi giallo intenso si fermò davanti a lei. Salì a bordo, sollevata e grata. L’autista, un uomo sulla cinquantina con un accento milanese marcato, partì a razzo verso la stazione Centrale. Durante il tragitto, Giulia cercò di calmarsi e ricontrollare mentalmente le parole di scusa che avrebbe rivolto a Marco. Arrivarono alla stazione in un lampo. Vedere Marco, seduto su una panchina con lo sguardo perso nel vuoto, la colpì dritto al cuore. Si precipitò verso di lui.
“Marco! Scusami, scusami tanto!” disse, stringendolo forte. Marco la strinse a sua volta, il suo volto illuminato da un sorriso. “Non importa, Giulia. L’importante è che tu sia qui.” Quella notte, grazie alla velocità e alla disponibilità di Radio Taxi 24, quello che rischiava di essere un disastro si trasformò in un lieto fine. Giulia realizzò l’importanza di poter contare su un servizio efficiente e affidabile, soprattutto quando l’imprevisto è dietro l’angolo. E Marco, beh, Marco aveva imparato una volta di più che l’amore può superare anche i ritardi più inaspettati.










