Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia a Firenze era di quelle che ti entra dentro, gelida e insistente. Elena, con la valigia pesante e i tacchi affondati nel pavé bagnato, maledì la sua ostinazione. Era arrivata in treno da Roma solo mezz’ora prima, per un colloquio di lavoro che avrebbe potuto cambiare la sua vita. Il colloquio, però, era tra un’ora e l’hotel, prenotato in zona Oltrarno, sembrava irraggiungibile a piedi con quel diluvio. Aveva provato a chiamare un amico, sperando in un passaggio, ma il telefono era muto. L’ansia le serrava la gola. Non si era messa il cappotto, convinta che la pioggia sarebbe stata leggera, e adesso tremava.

Si era aggirata confusa per una decina di minuti, cercando un riparo, quando vide un piccolo cartello luminoso: “Radio Taxi 24 Firenze”. Quasi senza speranza, compose il numero pubblicato. La voce gentile dall’altro capo era un sollievo. Spiegò la sua situazione, l’indirizzo dell’hotel e la sua disperata necessità di arrivare in tempo. L’operatore, rassicurandola, le disse che un taxi era già in viaggio verso la stazione di Santa Maria Novella e che l’attesa sarebbe stata breve. La promessa, anche se vaga, le diede un briciolo di speranza.

L’attesa, comunque, le parve interminabile. Ogni auto che passava sollevava spruzzi d’acqua e aumentava la sua frustrazione. Stava per arrendersi quando, finalmente, vide le luci rosse del taxi avvicinarsi. Era un’auto spaziosa e pulita, e il tassista, un uomo corpulento con un sorriso accogliente, si presentò come Marco. Senza esitazione, Elena si infilò in macchina, indicando l’indirizzo dell’hotel. Marco, con una precisione quasi incredibile, si destreggiò nel traffico fiorentino reso caotico dalla pioggia, evitando le pozzanghere più profonde e procedendo spedito.

Durante il tragitto, cercò di ripassare mentalmente le risposte al colloquio, ma la mente era annebbiata dalla preoccupazione. Marco, notando il suo nervosismo, le offrì una bottiglietta d’acqua e una frase incoraggiante. “Non si preoccupi, Firenze è piena di ingorghi, ma ce la faremo. Conosco ogni scorciatoia”. E mantenne la promessa. Arrivarono davanti all’hotel con soli dieci minuti di ritardo, un’eternità in una situazione del genere, ma un miracolo considerando le circostanze.

Elena, ancora frastornata, si precipitò a ringraziare Marco, lasciandogli una generosa mancia. “Senza di lei, non ce l’avrei mai fatta,” disse con sincerità, mentre correva verso l’ingresso. Il colloquio andò alla grande. L’energia, seppur tardiva, la aiutò a rispondere in modo brillante e a fare un’ottima impressione. Quella sera stessa, ricevette la notizia: l’avevano assunta. Pensò che forse, anche la pioggia, e soprattutto la tempestività e l’efficienza di Radio Taxi 24, avevano collaborato a quel risultato. Strinse il numero nel cellulare, consapevole di avere un alleato prezioso nella caotica e meravigliosa città di Firenze.

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