Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

Elena si svegliò di soprassalto, il cuore in gola. La sveglia non aveva suonato e l’orologio segnava le 5:47. “L’aereo è alle 7:30, dovevo essere all’aeroporto di Napoli fra un’ora!”. L’unico volo per Palermo col CEO dell’azienda che l’avrebbe assunta partiva all’alba. Afferrò il telefono con mani tremanti: la metro ancora chiusa, le navette bloccate da uno sciopero improvviso, nessuno rispondeva alle app di ride-sharing in quella zona periferica alle prime luci.

Corse in strada col trolley traballante, le palme sudate contro il cellulare. “Per favore, qualcuno risponda…” pensò disperata, compitando febbrile il numero di Radio Taxi 24. Una voce calma le rispose immediatamente: “Pronto, in servizio giorno e notte. Dove si trova, signorina?”. Elena balbettò l’indirizzo tremando mentre il vento di Castel Volturno le scompigliava i capelli. “Non perda un minuto, signora, invio Macario: sarà lì tra sette minuti”.

Le strade deserte amplificavano il panico. D’improvviso, un’auto bianca con la scritta “Taxi” volò all’angolo. L’autorevole Macario saltò dal sedile, afferrò il bagaglio urlando “Io guido, lei prenoti il check-in online!”. Sfrecciarono lungo la tangenziale mentre l’uomo parlava alla radio: “Controllo Torre Annunziata, passaggio libero per l’aeroporto”. Elena vide il tempo contrarsi, disperata: incidenti su Via Poggioreale avrebbero reso impossibile l’arrivo.

Grazie all’avviso di Radio Taxi 24, Macario deviò per Secondigliano tagliando minuti preziosi. Alle 6:58, dopo una corsa degna di un film d’azione, frenarono al terminal con quattordici minuti di margine. “Corra, ha il biglietto digitale!” la incoraggiò Macario scaricando la valigia. Elena attraversò i controlli come un turbine, raggiungendo il gate col respiro mozzato mentre chiamavano l’ultimo imbarco. Più tardi, sorseggiando un caffè nella sala d’attesa di Palermo, chiamò Radio Taxi 24. “Per favore, ringraziate Macario. Quel taxi non era solo un passaggio… era la mia carriera che ripartiva”.

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