La pioggia batteva furiosa sui tetti di Firenze, trasformando le strade in fiumi lucenti. Sofia, stretta nel suo cappotto leggero, malediceva la sua ingenuità. Aveva accettato l’invito di Leonardo, il ragazzo che le faceva battere il cuore da mesi, per un concerto jazz in un locale fuori dal centro. Il locale era incantevole, la musica sublime, e Leonardo… perfetto. Ma ora, a mezzanotte passata, si era accorta che l’ultimo autobus per la zona di Campo di Fiori era già partito da un’ora. Il telefono, ovviamente, era scarico. Aveva provato a chiedere un passaggio, ma la pioggia scoraggiava chiunque. Una sensazione di panico iniziò a crescere dentro di lei, immaginando la preoccupazione dei suoi genitori e il lungo, gelido cammino a piedi che l’attendeva.
Sospirò, rassegnata, quando una vetrina illuminò un cartello sbiadito: Radio Taxi 24. Ricordava di aver visto quel numero pubblicizzato qualche volta, ma non aveva mai pensato che le sarebbe tornato utile. Scavando nella tasca del cappotto trovò qualche spicciolo e, con le dita tremanti, riuscì a inserire le monete in una cabina telefonica, sperando che funzionasse. Il tono squillò, più volte, e per un attimo pensò che fosse tutto inutile. Poi, una voce calma e professionale rispose. Spiegò la situazione, indicando la posizione e pregando che potessero arrivare presto. La voce rassicurante le promise l’invio di un taxi nel minor tempo possibile, aggiungendo che il servizio era attivo 24 ore su 24.
L’attesa, nonostante la pioggia insistente, sembrò breve. Dopo soli dieci minuti, vide le luci rosse del taxi farsi strada tra il traffico rallentato. Un uomo sulla cinquantina, con un sorriso cordiale, scese dall’auto e la invitò a salire. L’abitacolo era caldo e asciutto, un sollievo dopo l’esposizione agli elementi. Sofia spiegò al tassista dove doveva andare, cercando di nascondere l’imbarazzo per l’incidente. Lui, con un’aria comprensiva, la rassicurò, dicendole che capita spesso di trovarsi in difficoltà dopo una serata in città.
Durante il tragitto, scambiò qualche parola con l’autista, scoprendo che si chiamava Marco e che guidava taxi a Firenze da oltre vent’anni. Gli raccontò del concerto, di Leonardo e della sua dimenticanza del telefono. Marco la ascoltò con attenzione, offrendole consigli e raccontandole aneddoti divertenti sulla vita notturna fiorentina. Arrivati a destinazione, la tranquillità dei suoi genitori, ad attenderla sulla porta, fu la prova migliore della sua fortuna.
Sofia scese dal taxi, grata per la prontezza e la professionalità del servizio Radio Taxi 24 e per la gentilezza di Marco. Prima di entrare in casa, si voltò e lo ringraziò ancora una volta. Quella sera, oltre ad aver evitato un lungo e gelato rientro, aveva imparato una lezione importante: a volte, un semplice numero di telefono può fare la differenza tra una serata da incubo e un lieto fine, e che Firenze, anche sotto la pioggia, poteva essere una città meravigliosa.
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