Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia a Firenze sembrava non volesse smettere mai. Emilia, studentessa fuori sede, stringeva forte la borsa, cercando riparo sotto la stretta pensilina di una gelateria chiusa. A mezzanotte passata, la festa di laurea del suo migliore amico, Luca, si era conclusa con un brindisi e promesse di restare in contatto, ma lei era bloccata. L’autobus notturno per il quartiere dove alloggiava aveva avuto un guasto, e il messaggio del gruppo WhatsApp annunciava che sarebbero passate ore prima che ne arrivasse un altro. Il cellulare le segnava il 18% di batteria, e l’idea di rimanere lì, al freddo e al buio, la terrorizzava. Doveva assolutamente tornare indietro, aveva l’esame di Storia dell’Arte il mattino seguente e non poteva permettersi di arrivare in ritardo o, peggio, di perderlo.

Il panico iniziò a montare. Aveva provato a chiamare alcuni compagni, ma nessuno aveva una macchina e rispondere a quell’ora tardiva sembrava un’impresa. Si ricordò allora di un volantino visto qualche giorno prima, affisso vicino alla stazione: Radio Taxi 24 Firenze, attivo giorno e notte. Con le dita tremanti digitò il numero, sperando che non fosse troppo tardi, che qualcuno rispondesse. Il telefono squillò a lungo, un’agonia per i nervi. Finalmente, una voce calma dall’altro capo: “Radio Taxi 24, buonasera, in cosa posso aiutarla?”.

Emilia spiegò la sua situazione, la voce rotta dall’angoscia, indicando il punto esatto in cui si trovava. L’operatore, con professionalità, le chiese di attendere e le promise che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti. L’attesa, nonostante la pioggia battente, sembrò più breve del previsto. Le luci di un taxi, un raggio giallo nel grigiore della notte, apparvero in fondo alla strada. Un sollievo immenso la pervase quando il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, le aprì la portiera.

Durante il tragitto, Emilia si sentì al sicuro. Il tassista, notando la sua agitazione, le chiese cosa fosse successo e, dopo averle dato alcune parole di conforto, impostò il navigatore per il percorso più veloce. Parlarono del più e del meno, di Firenze, dell’università e delle difficoltà della vita da studente lontano da casa. Emilia si accorse che la batteria del telefono era ormai quasi scarica, un dettaglio che l’avrebbe fatta impazzire se fosse stata ancora bloccata alla fermata dell’autobus.

Arrivata al suo alloggio, Emilia si sentiva completamente diversa. Distesa sul letto, ripensò alla serata e al momento di smarrimento. Senza l’intervento tempestivo di Radio Taxi 24, probabilmente avrebbe perso l’esame, rovinandosi l’intera sessione. Guardò l’orologio. Aveva giusto il tempo di ripassare gli appunti prima di dormire. Ringraziò silenziosamente il servizio e il suo conducente, pensando a quanto a volte, nella vita, un piccolo aiuto possa fare la differenza. Quella notte, aveva scoperto un alleato prezioso nella caotica e splendida Firenze.

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