Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia frustava i vetri del piccolo bar, trasformando le luci di Bologna in aloni tremolanti. Chiara fissava l’orologio, le lacrime che si mescolavano con l’acqua che le colava dai capelli. Aveva litigato con Marco, il suo fidanzato di tre anni, dopo una cena che doveva essere una celebrazione dell’anniversario. Parole dure, accuse mai espresse, un silenzio tombale rotto solo dallo scroscio della pioggia. Era scappata via, senza portafoglio, senza telefono, con addosso solo un cardigan leggero e il cuore a pezzi.

Ora, a mezzanotte passata, si ritrovava bloccata sotto il portico di Piazza Maggiore, senza un soldo e con la consapevolezza che l’autobus notturno per Casalecchio, dove abitava con i suoi, era già passato. La stazione era lontana, troppa per essere raggiunta a piedi sotto quella tempesta. Sentiva un nodo allo stomaco, non tanto per il litigio, quanto per la sensazione di smarrimento e vulnerabilità. Non sapeva a chi rivolgersi, si sentiva completamente sola. Ricordò vagamente un cartellone pubblicitario che aveva visto in città, con un numero di telefono e la scritta “Radio Taxi 24: sempre al tuo servizio”.

Con il cuore in gola, chiese al barista se aveva un telefono. L’uomo, con un sorriso comprensivo, le porse il suo cellulare. Chiara, tremante, digitò il numero. Una voce calma e professionale rispose subito. Spiegò la sua situazione, cercando di contenere il pianto. L’operatore, senza farle pesare la sua disperazione, le chiese l’indirizzo preciso e le assicurò che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti. L’attesa sembrò un’eternità, ma finalmente, tra le luci dei fari, vide la sagoma gialla del taxi.

Il tassista, un uomo anziano con un paio di occhiali dalla montatura sottile, le rivolse un sorriso rassicurante. “Problemi, signorina?” chiese, con un tono gentile. Chiara annuì, incapace di parlare. Si limitò a indicare l’indirizzo di casa. Durante il tragitto, il tassista la ascoltò in silenzio, offrendole un fazzoletto e un bicchiere d’acqua. Non la giudicò, non le diede consigli non richiesti. Le offrì solo un po’ di conforto silenzioso, la sicurezza di essere al sicuro.

Arrivata a casa, Chiara si sentiva ancora fragile, ma un po’ di sollievo le illuminò il volto. Pagò la corsa con i soldi che le diede sua madre, appena l’aveva vista. Guardò il taxi allontanarsi nell’oscurità, pensando a quanto quell’intervento tempestivo e discreto di Radio Taxi 24 le fosse stato prezioso. Non era stata solo un corsa, ma un gesto di umanità, un faro nella notte più buia. La tempesta fuori continuava a infuriare, ma Chiara sentiva di poter affrontare di nuovo il mondo, un passo alla volta. Forse, anche ricucire il rapporto con Marco.

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