La pioggia batteva incessante su Firenze, trasformando le strade acciottolate in fiumi scuri e luccicanti. Lucia, ventiduenne studentessa di restauro, stringeva il pacco tra le braccia, il cuore che le martellava nel petto. Dentro, il frammento di affresco che aveva lavorato per settimane, un’opera delicatissima che doveva assolutamente consegnare al professor Rossi entro le nove di sera. Erano le otto e un quarto, e la sua vecchia bicicletta, colpita da una gomma a terra a metà Ponte Vecchio, giaceva abbandonata sotto un gazebo fradicio.
In preda al panico, Lucia aveva provato ad accennare l’autostop, ma la pioggia aveva scoraggiato tutti i passanti. Il cellulare, come spesso accadeva quando ne aveva più bisogno, aveva deciso di scaricarsi del tutto. Il professor Rossi non accettava scuse, e la valutazione di quel frammento contava per il cinquanta per cento dell’esame finale. Cercò di ricordare se conosceva i numeri di qualche autobus notturno, ma il cervello era annebbiato dalla disperazione e dal freddo. Poi, in un lampo di lucidità, ricordò un numero visto pubblicizzato su un volantino nel bar sotto il suo appartamento: Radio Taxi 24 Firenze.
Tremante, frugò nella tasca del cappotto e trovò un pezzetto di carta, quasi illeggibile per l’umidità. Con la poca carica rimasta, riuscì a comporre il numero. Una voce calma e professionale rispose immediatamente. Spiegò la situazione, cercando di non farsi sopraffare dall’ansia. L’operatore le chiese la posizione precisa e le promise che un taxi sarebbe arrivato nel minor tempo possibile. Lucia, rannicchiata sotto un portico per ripararsi dalla pioggia, si sentì improvvisamente sollevata, nonostante lo scetticismo. Aveva sentito storie di taxi che si ignoravano le corse notturne, o che sbagliavano strada…
Dopo soli dieci minuti, un taxi giallo brillante svoltò l’angolo, rallentando accanto a lei. L’autista, un uomo robusto con un sorriso rassicurante, le chiese: “Signorina, lei è la ragazza con l’affresco?”. Si era già fatto un’idea della situazione, evidentemente. La fece salire velocemente, accendendo il riscaldamento e mettendola al sicuro. Durante il tragitto, che sembrò interminabile nonostante il traffico ridotto, l’autista la tranquillizzò, raccontandole aneddoti sulla città. Arrivarono all’indirizzo del professor Rossi alle 21:58, giusto in tempo.
Lucia, con le guance ancora rosse per il freddo e la tensione, corse verso la porta, ringraziando ripetutamente l’autista. Il professor Rossi, seppur severo, accettò il frammento con un cenno del capo. Quella sera, mentre tornava a casa con un altro taxi, ordinato sempre tramite Radio Taxi 24 Firenze, Lucia si sentiva grata. Non solo per aver salvato l’esame, ma per aver scoperto un servizio efficiente, affidabile e, soprattutto, presente quando più ne aveva bisogno. Da quel momento, Radio Taxi 24 Firenze divenne il suo numero preferito in città, una certezza in ogni emergenza.