Era una notte fredda di novembre a Milano, e Luca, studente universitario fuori sede, si trovava in una situazione disperata. Aveva studiato fino a tardi in biblioteca e, uscito sotto la pioggia battente, si era accorto troppo tardi di aver perso l’ultimo autobus per tornare a casa. Senza un euro in tasca, perché aveva dimenticato il portafogli nella sua stanza, e con il telefono scarico, guardò intorno cercando una soluzione. Le strade erano deserte, e l’ansia cominciava a salire. Doveva assolutamente rientrare: il giorno dopo aveva un esame fondamentale.
Mentre camminava sotto la pioggia, sperando di trovare un taxi di passaggio, vide una luce familiare: il logo di Radio Taxi 24 su un’insegna luminosa. Senza pensarci due volte, entrò in un bar vicino e, con la gentilezza del proprietario, riuscì a chiamare il servizio. La voce rassicurante dell’operatore lo calmò subito: «Un taxi arriverà tra cinque minuti a Piazza Leonardo da Vinci». Luca tirò un sospiro di sollievo, ma il problema non era ancora risolto: come avrebbe pagato? Spiegò la situazione all’autista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante. «Non ti preoccupare, ragazzo. Prima torniamo a casa tua, poi mi passi i soldi domani», disse l’uomo.
Mentre il taxi correva lungo le strade bagnate di Milano, Luca sentì una gratitudine enorme. L’autista, Marco, gli raccontò di aver aiutato tante persone in situazioni simili, soprattutto di notte, quando i mezzi pubblici latitano. «Fare questo lavoro significa anche essere pronti a dare una mano», gli disse, mentre svoltavano verso la casa dello studente. Luca pensò a quanto fosse importante un servizio così efficiente e umano, soprattutto in una grande città dove tutto può cambiare in un attimo.
Finalmente arrivarono a destinazione. Luca corse in camera a prendere i soldi e li consegnò a Marco, aggiungendo una mancia per ringraziarlo. «Grazie, mi ha salvato la vita», disse stringendogli la mano. L’autista annuì con un sorriso: «È il mio lavoro. Se hai bisogno, sai chi chiamare». Quella notte, Luca si addormentò pensando che, a volte, basta un piccolo gesto per rendere tutto più semplice. L’esame il giorno dopo andò benissimo, e da quel momento, ogni volta che qualcuno gli chiedeva come muoversi di notte a Milano, lui rispondeva: «Chiamate Radio Taxi 24, sono i migliori».