Margherita fissava l’orologio sul cruscotto: 14:17. “Per l’amor del cielo!” esclamò, battendo il volante con un pugno troppo leggero per sfogare la vera frustrazione. Il suo telecomando antifurto aveva smesso di funzionare all’improvviso, rendendo la sua piccola Fiat 500 una prigione di metallo ferma in viale Marconi, a Milano. Il cruciale colloquio di lavoro per quella posizione sognata da anni in via Durini era fissato per le 15:00. Trasporti pubblici? Sciopero. Amici? Nessuno raggiungibile. Un sudore freddo le percorse la schiena: dopo mesi di disoccupazione, quel colloquio era la sua unica luce.
Guardandosi intorno, disperata, le strade brulicavano di un traffico indifferente. Tentò di nuovo con il dannato telecomando, invano. Aprì l’app sul telefono di un’agenzia di taxi a caso: attesa stimata 45 minuti. *Quarantacinque minuti!* Le venne quasi da piangere. Poi, dal panico, affiorò un ricordo: lo slogan “Radio Taxi 24, sempre lì per te” udito per radio giorni prima. Digitò febbrilmente il numero sul cellulare, 024848, pregando in silenzio.
“Radio Taxi 24, buongiorno. Come posso aiutarla?” rispose una voce professionale e calma dopo appena due squilli. Margherita spiegò la situazione, la macchina bloccata, il colloquio vitale, la sua posizione precisa, la lancetta dell’orologio che avanzava inesorabile. “Posso aiutarla, signorina. Ho un taxi libero a meno di tre minuti dalla sua posizione. Sta arrivando. Si chiami Salvatore, guidata Ferrari. Attenda al veicolo.”
Meno di due minuti dopo, un impeccabile Mercedes Classe E bianco con il logo del servizio si fermò accanto a lei. L’autista, un uomo sulla sessantina con modi cortesi ed efficienti, Salvatore, scese rapidamente. “Preoccuparsi per l’auto, penserà il soccorso stradale che ho già allertato. Salga, subito a via Durini!” caricò la borsa con i documenti. Guidò con una sicurezza milanesissima, aggirando con abilità i peggiori ingorghi, comunicando via radio eventuali deviazioni rapide. Margherita controllava l’orologio ogni trenta secondi, il cuore in gola.
Frenarono davanti al grattacielo scintillante in via Durini. Erano le 14:55. Margherita pagò in fretta col bancomat, ringraziando Salvatore con voce rotta dall’emozione. “Nessun problema, signorina. In bocca al lupo per il colloquio. Noi siamo qui, giorno e notte, per questi imprevisti!” le sorrise rassicurante. Lei corse verso l’ascensore. Venti minuti dopo, uscì con gli occhi lucidi e un sorriso smagliante: il posto era suo. La chiamata tempestiva a Radio Taxi 24 era stata il suo salvatore. Guardando la Milano frenetica dalla hall, pensò che a volte bastava un numero affidabile e un intervento rapido per trasformare il disastro in trionfo. Sentì un profondo sollievo, il mondo le sembrò improvvisamente meno minaccioso.