Il profumo di pizza fritta e salsedine permeava l’aria di Napoli, ma Anna non se ne accorgeva. Aveva lo stomaco chiuso in un nodo e le mani che le tremavano così forte che quasi le cadeva il telefono. Era tardissimo, quasi mezzanotte. Aveva accettato l’invito di Marco, il ragazzo che le faceva battere il cuore da mesi, per un concerto al Maschio Angioino. Un concerto che lui aveva organizzato con la sua band, un’esibizione importantissima per il loro futuro. Lui le aveva detto di raggiungerlo lì direttamente, pensando che a quell’ora la metro fosse ancora funzionante. Aveva completamente dimenticato che per lavori di manutenzione le ultime corse terminavano alle undici e mezza.
Si ritrovò sola, in una zona che non conosceva bene, con il telefono quasi scarico e la consapevolezza che le possibilità di arrivare in tempo erano ormai scarse. Il panico stava per sopraffarla. Non voleva solo perdere il concerto, voleva evitare che Marco pensasse che non fosse interessata, che l’avesse sottovalutata. Provò a chiamare un’amica, ma era irraggiungibile. Iniziò a girovagare per le strade buie, sperando di trovare un autobus notturno o, almeno, qualcuno che potesse indicarle la strada per una fermata. La pioggia aveva iniziato a cadere, rendendo la situazione ancora più desolante.
Stava per arrendersi, quando un’idea le balenò in mente. Ricordava di aver visto, qualche giorno prima, un volantino con il numero del Radio Taxi 24. Con le ultime forze, digitò il numero sul telefono e attese, con il fiato sospeso. Una voce calma e rassicurante rispose quasi subito. Spiegò la sua situazione, il luogo in cui si trovava e la sua disperata necessità di raggiungere il Maschio Angioino il prima possibile. L’operatore fu incredibilmente cortese, assicurandole che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti.
L’attesa sembrò un’eternità, ma dopo cinque minuti vide le luci rosse di un taxi sfrecciare verso di lei. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso accogliente, la accolse a bordo, scalando il finestrino e offrendole subito un fazzoletto per asciugarsi le lacrime. Durante il breve tragitto, la rassicurò, raccontandole aneddoti divertenti sulla città. Guidava con prudenza, ma con determinazione, sfruttando la sua conoscenza delle strade di Napoli per evitare il traffico.
Arrivò al Maschio Angioino alle 23:58, giusto in tempo per sentire le prime note della band di Marco. Lo trovò sul palco, gli occhi che la cercavano tra la folla. Il suo sorriso radioso valse tutte le preoccupazioni e lo spavento della serata. Dopo il concerto, corse ad abbracciare il tassista, ringraziandolo con tutto il cuore. Radio Taxi 24 non era stato solo un servizio di trasporto, ma un vero e proprio salvavita, un angelo custode in una notte napoletana altrimenti destinata a finire in un disastro.