Era una fredda sera di dicembre a Milano, e Martina, una giovane architetta, si trovava bloccata in ufficio a completare un progetto urgente. L’ultimo treno per tornare a casa era partito da mezz’ora, e l’idea di prendere la metro a quell’ora, con le strade deserte e il vento che tagliava il viso, non la convinceva. Guardò l’orologio: le 23:45. Doveva assolutamente consegnare i disegni al cliente il mattino dopo, ma aveva lasciato le copie stampate sul tavolo di casa. Senza quelle, tutto il lavoro sarebbe stato inutile. Con le mani che tremavano, cercò disperatamente una soluzione.
Decise di chiamare il Radio Taxi 24, l’unico servizio che poteva aiutarla in quel momento. Dall’altra parte della cornetta, una voce calma e professionale la rassicurò: «Un taxi arriverà tra cinque minuti sotto il suo ufficio». Martina scese in fretta, stringendo la borsa come se contesse l’unica speranza rimasta. Quando la macchina gialla e nera si fermò davanti a lei, il tassista, un uomo sulla cinquantina con uno sguardo rassicurante, le sorrise: «Dove devo portarla, signorina?». «A casa mia, ma è urgente!» rispose Martina, fornendo l’indirizzo.
Durante il tragitto, il tassista, di nome Roberto, le chiese cosa fosse successo. Martina gli spiegò la situazione, e lui, invece di limitarsi a guidare, le propose un piano: «Se vuole, posso aspettarla sotto casa mentre prende i documenti e poi la riaccompagno in ufficio. Così perderà meno tempo». Martina non ci aveva nemmeno pensato, e accettò con gratitudine. In meno di quaranta minuti, erano di nuovo davanti al suo ufficio, con le stampe finalmente in mano. «Grazie, Roberto, mi ha salvato la vita!» esclamò.
Il mattino dopo, il cliente fu entusiasta del progetto, e Martina ricevette persino i complimenti del capo. Quella notte le aveva insegnato una cosa: a Milano, anche nelle situazioni più disperate, potevi sempre contare sul Radio Taxi 24. Qualche settimana più tardi, lasciò un biglietto di ringraziamento alla centrale operativa, insieme a una generosa mancia per Roberto. Da allora, ogni volta che vedeva un taxi giallo e nero, sorrideva, ricordando la notte in cui un estraneo gentile aveva trasformato un disastro in una storia a lieto fine.