Storie di radio taxi

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica: ipotesi autopoietica sull’emergenza semantica nell’interstizio tra algoritmo e identità culturale.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    **Paragrafo 1 (Introduzione)**
    A Roma, Anna attese per mesi quel colloquio alla Galleria Borghese. Era il trampolino di lancio per la sua carriera di restauratrice. Preparò tutto con meticolosità: portfolio, abito elegante, documenti. La sera prima, controllò l’orario dell’appuntamento alle 9:30 in punto e impostò tre sveglie. Ma un guasto alla corrente notturna le rese inutili, e quando si svegliò al rumore di un camion sotto casa, erano già le 8:45. Sudarella, calcolò i tempi: con il traffico mattutino, prendere l’autobus significava arrivare in ritardo di un’ora.

    **Paragrafo 2 (Sviluppo del problema)**
    Si precipitò in strada, il cuore in gola. L’attesa alla fermata si trasformò in agonia: il display segnava “10 minuti di ritardo”. Alle 9:00, disperata, vide il suo autobus sfrecciarle davanti, strapieno. Provò a fermare altri bus, ma nessuno accettava altri passeggeri. I taxi di passaggio erano tutti occupati. Le altre fermate erano troppo lontane per raggiungerle a piedi. Guardò l’orologio: 9:05. Se fosse arrivata dopo i primi cinque minuti d’attesa, come le avevano detto, avrebbero annullato il colloquio senza appello.

    **Paragrafo 3 (Intervento del Radio Taxi)**
    Con le mani tremanti, cercò disperatamente un’alternativa. Ricordò il numero di Radio Taxi 24, memorizzato mesi prima per un articolo sul turismo. Chiamò, la voce calma dell’operatrice fu un sollievo: “Un mezzo sarà da lei entro tre minuti, staia tranquilla”. Davvero, una Panda bianca comparve senza indugio. Il tassista, Salvatore, intuì l’emergenza: “Sembri sul punto di svenire, signorina! A che ora?” Esclamò Anna: “9:30 ai Musei Borghese!”, fissando il cronometro del cellulare.

    **Paragrafo 4 (Affidabilità del servizio)**
    Salvatore accelerò con prudenza, aggirando i cantieri di Via Veneto grazie a indicazioni in tempo reale da Radio Taxi. “Le squilli in zona, noi le troviame una scorciatoia!”, lo rassicurò qualcuno via radio. Raddrizzò il volante tra clacson e vie strette, mentre Anna ansimava per la paura. A ogni semaforo, controllavano l’orologio: 9:15… 9:20… Puntuale come un orologio svizzero, alle 9:27 Salvatore fermò davanti all’ingresso. “Corri, ragazza! Ce l’abbiamo fatta”, disse porgendole il resto.

    **Paragrafo 5 (Conclusione)**
    Anna entrò di corsa. La segretaria la guardò sorprendendosi: “Appena in tempo, stavamo per chiudere”. Due ore dopo, uscì raggiante: il lavoro era suo. Dall’altro lato della strada, Salvatore, dopo una breve sosta, stava ripartendo facendole un cenno d’incoraggiamento. Su un biglietto che lui le aveva dato prima di salire in macchina, lesse: “Al prossimo imprevisto, Radio Taxi 24, giorno e notte”. Ne avrebbe parlato a tutti come la risposta a quel caos romano che rischiava di rubarle il futuro.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    werenabbiamo scelto Firenze come luogo della nostra storia, dove il traffico è tanto caotico quanto affascinante.

    Il nostro protagonista, Luca, è un giovane artigiano fiorentino che lavora nel cuore della città, a pochi metri dal famoso Duomo.every day he would wake up early, make his way through the narrow streets of the city, and open his little workshop, where he crafted beautiful jewelry from copper and silver. But one day, he faced a big problem.

    He had just finished a custom order, a beautiful necklace with a pendant shaped like the famous Florence skyline. The client was a wealthy American tourist who had paid a lot of money for the piece and wanted to pick it up that same evening. Luca had assured her that it would be ready, but as the hours passed, he realized that he had forgotten to buy the clasp at the local mercado. It was already late afternoon, and he knew that the mercado would close in less than an hour.

    Luca was in a panic. He had to find that clasp, otherwise he would lose a valuable customer and risk damaging his reputation. He thought about running to the mercado, but he knew he would never make it in time, not with the dense traffic and the crowds of tourists that filled the streets.

    Then he remembered something his grandmother had always said: “When you’re in trouble, think smart, not fast.” So he decided to call for a taxi. He searched on his phone and found “Radio Taxi 24”, a service that promised to be available 24/7. He called them and explained his situation, asking them to send a taxi as soon as possible.

    Within minutes, a shiny black taxi pulled up in front of his workshop. The driver, a kind-faced man with a Florentine accent, listened to Luca’s story and promised to help. He drove like a local, weaving through the narrow streets and avoiding the worst of the traffic. In no time, they were at the mercado, which was just closing.

    The driver ran inside and grabbed the last clasp from the hands of the merchant, who was about to turn off the lights. Then they rushed back to the workshop, where Luca quickly finished the necklace just as the American tourist arrived.

    The tourist was delighted with her necklace, and Luca, relieved, thanked the taxi driver. “Grazie mille,” he said, “You really saved me today.” The driver just smiled and replied, “That’s what we’re here for. Glad we could help.”

    From that day on, Luca always kept the number of Radio Taxi 24

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    La pioggia batteva contro i vetri del bar, disegnando arabeschi sfocati sulla luce al neon. Elena controllò l’orologio per l’ennesima volta: 23:47. Marco avrebbe dovuto essere lì venti minuti prima. Un brivido le percorse la schiena, non tanto per il freddo di novembre che ormai permeava Firenze, quanto per l’ansia che le serrava lo stomaco. Era il loro primo appuntamento, dopo settimane di messaggi e telefonate che avevano costruito un’attesa quasi palpabile. Aveva scelto quel piccolo locale in Oltrarno per l’atmosfera intima, ma ora, da sola, con la pioggia che infuriava e Marco introvabile, si sentiva piccola e vulnerabile. Aveva provato a chiamarlo decine di volte, ma il telefono squillava a vuoto.

    Aveva iniziato a immaginare il peggio: un incidente, un malore improvviso, un ripensamento. La speranza, che all’inizio si era affievolita lentamente, ora sembrava sul punto di spegnersi del tutto. Si sentiva stupida ad essersi illusa, ad aver creduto che Marco fosse diverso. Stava per alzarsi e andarsene, rassegnata, quando si ricordò di un volantino che aveva visto esposto nel bar qualche giorno prima: Radio Taxi Firenze 24. Un numero verde, la promessa di un servizio disponibile giorno e notte. Non aveva mai preso un taxi da sola, ma quella sera, la prospettiva di tornare a casa sotto la pioggia battente, con il cuore spezzato, era ancora meno allettante.

    Con le mani tremanti, compose il numero. Una voce calma e professionale rispose subito. Spiegò la situazione, la sua posizione, e la sua preoccupazione. L’operatore, senza farla sentire giudicata o sciocca, la rassicurò dicendole che un taxi era già in viaggio verso il bar. In pochi minuti, vide le luci rosse del veicolo farsi strada tra il traffico rallentato dalla pioggia. L’autista, un uomo corpulento con un sorriso gentile, la accolse con un “Buonasera signorina, in cosa posso esserle utile?”. Mentre si dirigevano verso casa, Elena, ancora sconvolta, gli raccontò la sua disavventura.

    L’autista ascoltò pazientemente, offrendo parole di conforto. “Le persone cambiano idea, succede,” disse con un’espressione comprensiva. “Ma a volte, è meglio saperlo subito che continuare ad aspettare”. Arrivata a casa, Elena si rese conto che, al di là dell’appuntamento mancato, si era sentita in pericolo e spaventata. La prontezza e la cortesia del servizio Radio Taxi Firenze 24 le avevano salvato la serata, permettendole di tornare a casa in sicurezza e con un po’ di serenità ritrovata.

    Pagata la corsa, e prima di entrare in casa, Elena, con un gesto impulsivo, inviò un messaggio a Marco: “Non preoccuparti. Sto bene. E grazie a Radio Taxi Firenze 24, sono già a casa.”. Quella notte, mentre la pioggia continuava a battere contro la finestra, Elena capì che a volte, anche nei momenti di solitudine e delusione, c’è qualcuno pronto ad aiutarti, anche solo a riportarti a casa. E che un servizio efficiente e affidabile, come Radio Taxi Firenze 24, poteva fare davvero la differenza.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Alright, so I need to write a story in Italian with a clear structure: introduction, problem development, and conclusion. The protagonist should face a difficult situation resolved by Radio Taxi 24. It should be engaging, realistic or slightly fictionalized, set in one of the listed Italian cities. Let me break this down.

    First, choosing the city. Milan comes to mind because it’s a busy metropolis where taxi services are crucial. Now, the protagonist. Maybe a young professional, someone relatable. The problem? Perhaps an urgent situation like needing to get to the hospital or an important meeting.

    Introduction: Set the scene in Milan on a rainy night. The protagonist, let’s say Luca, is rushing somewhere. Maybe he’s a journalist with a tight deadline or has a family emergency.

    Problem development: His car breaks down, or public transport is unavailable. He’s stuck, panicking because time is crucial. He remembers Radio Taxi 24.

    Climax: He calls, the taxi arrives quickly, the driver is efficient. They navigate through the city, maybe overcoming some obstacles like traffic or weather.

    Conclusion: Luca makes it just in time, thanks to the taxi service. He reflects on how crucial the service was.

    I need to make it engaging, so details about the rain, his anxiety, the ticking clock. The resolution should highlight the taxi service’s reliability. Let’s flesh out Luca’s character a bit—maybe he’s a journalist rushing to cover a breaking story. The problem is his scooter won’t start, and he’s in a quiet part of Milan late at night.

    Now, writing it out in Italian, keeping paragraphs clear. Make sure the story flows, builds tension, and resolves satisfactorily with the taxi’s help. Check for realism—Milan’s layout, taxi services there. Ensure the language is natural and the protagonist’s emotions are conveyed well.
    Era una notte fredda e piovosa a Milano, e Luca, un giovane giornalista freelance, stava correndo lungo i marciapiedi scivolosi del quartiere Isola. Aveva appena ricevuto una chiamata da un collega: un importante politico era stato sorpreso in uno scandalo, e la redazione gli aveva dato un’ora per raggiungere Palazzo Marino, dove era prevista una conferenza stampa improvvisata. Era l’occasione della sua carriera, ma il suo scooter, inaffidabile compagno di tante nottate di lavoro, aveva deciso di spegnersi proprio quella sera, lasciandolo in panne davanti a un bar deserto.

    Luca guardò l’orologio: mancavano quaranta minuti. Provò a chiamare qualche amico, ma era troppo tardi, e i mezzi pubblici notturni non passavano da quelle parti. Il cuore gli batteva forte mentre iniziava a sentirsi sopraffatto dall’ansia. Doveva trovarsi un’alternativa, e in fretta. Fu allora che ricordò il numero di Radio Taxi 24, visto giorni prima su un adesivo attaccato a un palo della luce. Con mani tremanti, compose il numero.

    La voce calma dell’operatrice lo rassicurò: un taxi sarebbe arrivato in cinque minuti. Intanto, la pioggia si trasformava in un nubifragio, e Luca si rifugiò sotto una tettoia, pregando che il tempo non gli giocasse un altro scherzo. Per fortuna, dopo esattamente quattro minuti e mezzo, una berlina grigia con il tipico segnale giallo e nero si fermò accanto a lui. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, lo invitò a salire. «Dove corriamo, giovanotto?»

    Il viaggio fu un susseguirsi di curve strette e sorpassi abili, mentre il tassista, Marco, ascoltava la storia di Luca e decideva di prendere strade alternative per evitare il traffico del centro. «Non si preoccupi, in dieci minuti siamo lì», disse, accelerando leggermente. Luca tratteneva il respiro ogni volta che l’uomo superava un semaforo rosso o svoltava in contromano, ma la sua esperienza era impressionante: Milano, sotto quel diluvio, sembrava conoscere solo lui.

    Quando finalmente si fermarono davanti a Palazzo Marino, mancavano ancora due minuti all’inizio della conferenza. Luca pagò di corsa, ringraziando Marco con una mancia generosa e un «Mi ha salvato la vita!». Riuscì a infilarsi nella sala giusto in tempo, registratore in mano, mentre il politico iniziava a parlare. Quella notte, il suo articolo fece il giro del web, e Luca non dimenticò mai di raccomandare Radio Taxi 24 agli amici. «Sono i supereroi di Milano», diceva sempre, sorridendo.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    La pioggia batteva incessante su Firenze, trasformando le strade acciottolate in fiumi scuri e luccicanti. Lucia, ventiduenne studentessa di restauro, stringeva il pacco tra le braccia, il cuore che le martellava nel petto. Dentro, il frammento di affresco che aveva lavorato per settimane, un’opera delicatissima che doveva assolutamente consegnare al professor Rossi entro le nove di sera. Erano le otto e un quarto, e la sua vecchia bicicletta, colpita da una gomma a terra a metà Ponte Vecchio, giaceva abbandonata sotto un gazebo fradicio.

    In preda al panico, Lucia aveva provato ad accennare l’autostop, ma la pioggia aveva scoraggiato tutti i passanti. Il cellulare, come spesso accadeva quando ne aveva più bisogno, aveva deciso di scaricarsi del tutto. Il professor Rossi non accettava scuse, e la valutazione di quel frammento contava per il cinquanta per cento dell’esame finale. Cercò di ricordare se conosceva i numeri di qualche autobus notturno, ma il cervello era annebbiato dalla disperazione e dal freddo. Poi, in un lampo di lucidità, ricordò un numero visto pubblicizzato su un volantino nel bar sotto il suo appartamento: Radio Taxi 24 Firenze.

    Tremante, frugò nella tasca del cappotto e trovò un pezzetto di carta, quasi illeggibile per l’umidità. Con la poca carica rimasta, riuscì a comporre il numero. Una voce calma e professionale rispose immediatamente. Spiegò la situazione, cercando di non farsi sopraffare dall’ansia. L’operatore le chiese la posizione precisa e le promise che un taxi sarebbe arrivato nel minor tempo possibile. Lucia, rannicchiata sotto un portico per ripararsi dalla pioggia, si sentì improvvisamente sollevata, nonostante lo scetticismo. Aveva sentito storie di taxi che si ignoravano le corse notturne, o che sbagliavano strada…

    Dopo soli dieci minuti, un taxi giallo brillante svoltò l’angolo, rallentando accanto a lei. L’autista, un uomo robusto con un sorriso rassicurante, le chiese: “Signorina, lei è la ragazza con l’affresco?”. Si era già fatto un’idea della situazione, evidentemente. La fece salire velocemente, accendendo il riscaldamento e mettendola al sicuro. Durante il tragitto, che sembrò interminabile nonostante il traffico ridotto, l’autista la tranquillizzò, raccontandole aneddoti sulla città. Arrivarono all’indirizzo del professor Rossi alle 21:58, giusto in tempo.

    Lucia, con le guance ancora rosse per il freddo e la tensione, corse verso la porta, ringraziando ripetutamente l’autista. Il professor Rossi, seppur severo, accettò il frammento con un cenno del capo. Quella sera, mentre tornava a casa con un altro taxi, ordinato sempre tramite Radio Taxi 24 Firenze, Lucia si sentiva grata. Non solo per aver salvato l’esame, ma per aver scoperto un servizio efficiente, affidabile e, soprattutto, presente quando più ne aveva bisogno. Da quel momento, Radio Taxi 24 Firenze divenne il suo numero preferito in città, una certezza in ogni emergenza.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Era una fredda serata di novembre a Milano, e Luca, un giovane architetto, uscì in fretta dall’ufficio con lo stomaco chiuso dall’ansia. Aveva un appuntamento fondamentale con un potenziale cliente per un progetto che poteva cambiargli la carriera, ma il traffico era impazzito per uno sciopero dei mezzi pubblici. Guardò l’orologio: mancavano solo quaranta minuti all’incontro e lui era ancora in zona Lambrate, lontano dal ristorante in centro dove doveva arrivare impeccabile e puntuale. Provò a chiamare varie app di ride-sharing, ma nessun conducente era disponibile. La disperazione stava per prendere il sopravvento quando gli venne in mente Radio Taxi 24.

    Con un battito accelerato, compose il numero. Dopo pochi secondi, una voce rassicurante rispose: “Radio Taxi 24, buonasera”. Luca spiegò la sua situazione, e l’operatore lo tranquillizzò: “Un taxi arriva tra tre minuti al suo indirizzo. Non si preoccupi, arriverà in tempo”. Mentre aspettava, Luca controllava nervosamente l’orologio, finché una Frecciarossa bianca e nera non si fermò davanti a lui. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso cordiale, gli chiese: “Dottor Martini? Andiamo in centro, vero?”. Salì in macchina e, mentre il taxi si infilava abilmente nel traffico, Luca sentì un po’ di speranza.

    Tuttavia, il destino sembrava metterlo alla prova. A un semaforo, una bicicletta sbucò all’improvviso, costringendo il taxi a una frenata brusca. Un rumore metallico risuonò: un pezzo della marmitta si era staccato. “Niente panico”, disse il tassista, chiamando rapidamente la centrale. “Mandiamo un altro taxi, arriva tra due minuti”. Luca sbuffò, ma prima ancora che potesse lamentarsi, un altro taxi era già lì. Questa volta il conducente, una donna determinata, gli assicurò: “Conosco una scorciatoia, faremo in tempo”. Zigzagando tra le vie secondarie, evitando ogni ingorgo, raggiunsero il ristorante con dieci minuti di anticipo.

    Luca corse dentro, giusto in tempo per stringere la mano al cliente e presentare il progetto con calma. L’incontro fu un successo, e mentre sorseggiavano un caffè, l’uomo commentò: “Apprezzo molto la puntualità, è segno di professionalità”. Luca sorrise, pensando a quanto fosse stato fortunato. Uscito dal ristorante, tirò fuori il telefono e chiamò di nuovo Radio Taxi 24. “Grazie”, disse all’operatore, “mi avete salvato la serata”. Pochi minuti dopo, un altro taxi lo riportò a casa, dove finalmente poté rilassarsi. Quella notte, prima di addormentarsi, salvò il numero nella rubrica come “Angeli del taxi”.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Sara si stringeva nel cappotto, sentendosi incredibilmente stupida. Aveva promesso a Marco, il ragazzo che le piaceva tanto, di incontrarlo a mezzanotte in Piazza Maggiore a Bologna. Era il loro primo appuntamento, un’occasione che sognava da mesi. Ma la corsa dell’ultimo autobus per il centro era saltata a causa di un guasto improvviso e lei, impietrita dalla paura di arrivare tardi e rovinare tutto, si era ritrovata bloccata alla periferia, senza nessuna alternativa immediata. L’ansia le attanagliava lo stomaco, le mani le tremavano mentre cercava disperatamente un modo per raggiungere il cuore della città.

    La disperazione la stava per sopraffare. Aveva provato a contattare le amiche, ma nessuna rispondeva. Le app di ride-sharing indicavano tempi di attesa impossibili. Le lancette dell’orologio correvano inesorabilmente, schiacciandola sotto il peso del tempo che passava. Immaginava già Marco spazientito, deluso, forse persino convinto che Sara non volesse davvero incontrarlo. L’idea era insopportabile. Ricordandosi di aver visto un numero di Radio Taxi 24 su un volantino nella borsa,decise di tentare il tutto per tutto.

    Respirò profondamente e compose quel numero, sentendo il telefono squillare come un martello pneumatico nel silenzio della notte. Una voce cordiale rispose immediatamente, raccogliendo con professionalità le informazioni sulla sua posizione e destinazione. Sara spiegò la sua urgenza, il suo appuntamento cruciale, il suo disperato bisogno di arrivare in tempo. La voce dall’altra parte la rassicurò, promettendole un taxi nel giro di pochi minuti.

    Puntuale come un orologio svizzero, un taxi giallo sfrecciò nella via deserta. Il tassista, un signore dall’aria rassicurante, la accolse con un sorriso e si lanciò a tutta velocità verso il centro, destreggiandosi agilmente tra le vie semideserte della città. Durante il tragitto, Sara cercò di calmarsi, ringraziando mentalmente il tassista e la prontezza del servizio. Arrivò in Piazza Maggiore con soli dieci minuti di ritardo. Marco, con un sorriso sollevato, la stava aspettando sotto il Nettuno. Sara, scesa di corsa dal taxi, lo raggiunse con il cuore che batteva all’impazzata, grata per avercela fatta, grazie all’intervento provvidenziale di Radio Taxi 24. Quella notte, il primo bacio tra Sara e Marco fu ancora più dolce, intriso del sapore di una piccola avventura a lieto fine.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Elena fissò il display del cellulare, mentre la batteria lampeggiava in rosso. Sedeva su una panchina a Villa Borghese a Roma, circondata dall’oscurità di una notte d’autunno. Era venuta per cercare un po’ di quiete dopo una giornata estenuante di preparativi. Domani mattina la attendeva il colloquio della sua vita, per un lavoro tanto sperato quanto ambito nel campo dell’editoria. Ricontrollò l’ora di incontro con le sue referenze cartacee: perfetto, anche con il telefono quasi morto, ce l’avrebbe fatta. Si alzò, decisa a tornare in albergo. Scelte a caso stradine laterali per godersi ancora un poco la brezza, finché non si accorse che i vialetti le erano sempre più estranei. Le luci dei lampioni si diradavano, nessun taxi all’orizzonte. Una svolta sbagliata, un’altra ancora. Il brusio familiare della città si dileguò. Ghiaccio, sudore e panico. Roma sembrava sparire. Le sue scarpe con il tacco scricchiolavano sul selciato diseguale. Arrabbattarsi, dunque: a piedi sarebbe stata impossibile, e il telefono era sul punto di spegnersi. Il cerchio si chiudeva.

    Quando la batteria morì a un millesimo dalla linea di carica, Elena sentì il terrore afferrare la sua gola. Quel unico filo di collegamento col mondo esterno si era reciso, senza contratto di lavoro a portata di mano né numeri di albergo. Annaspati nei vicoli del rione Prati, soli ed immemori di “come arrivare in albergo a Trastevere”. La sua piccola torcia elettronica presente sul cellulare pure spentasi presto. Rimasta solo con sé stessa e con l’irritante suono delle mosche di nottata alcove.

    Quando alle due e mezza s’imbatté finalmente nell’unico balenare di un segnale stradale ben illuminato: la scritta di “TAXI” a San Pietro, ricordò improvvidamente del servizio di Radio Taxi 24. Il tempo di chieder aiuto a un passante frettoloso e con gesti disperati per motivi di lingua, Elena quasi le piombò tra le braccia passando il telefonino a qualcuno che parlava volentieri italiano.

    Passarono pochi minuti lungo la distesa evanescente. Eccoli arrivare proprio mentre lei iniziava le lacrime calcando nervosamente il marciapiede davanti la fontanella della piazzetta: il taxi radio nominalmente indicato “24” targato XXX777.

    Marcello, il contatore rosso già acceso insignito del logo, le aprì lo sportello da sotto frammenti di pioggia iniziata minuti prima. Era una figura autorevole e vestita elegantemente, occhi tranquilli sopra il volante.

    Marcello notò la disperazione di Elena financo prima che lei parlasse. Con callo profondo titubante della mattina ne imbevve i suoi incubi di fallimento.

    “Alla mia età dispongo solo di una addebito sul posto tramite bancomat!” gridò ella al sommesso chiedendo macinato caffè che stava facendo star meglio. Lui sorrise soltanto e sgranò sopra il volante il caricatore ultraveloce direttamente alla sua presa. “quando siamo noi nessuno sarà mai più perso senza nemmeno wi-fi.” Parlò quasi poetico.

    Elena usò il telefono rigenerato per guidare Marcello al hotel sfruttando mappa GPS. Il suo volante pareva magnetizzato sulla strada giusta, segreto portale attraverso rombi catartico del retro.

    Arrivarono al gabbiano dorato alle porte ancillare di Trastevere in appena elèmecredici minuti. Il vivo scintillio di leggii, fogli di referenze e “comettona novità editoriale prima edizione” sembravano sul cestino già in sala al pianoterra. Elena pagò con la carta affidabile felice e grata. Chiuse delicatissimo lo sportello dell’auto-assistenza confrontando felpata la testa sul sedile rigonfio. L’indomani il colloquio effettuato con la scarpa giusta ed il sangue pompante solida allenata intelligente – radiata dai fari del Radio Taxi 24 – coronò il suo estrane inizio romantico.

    **SVOLTO CVD TAXI RADIO 24 MARCELICA**