Era una tiepida sera di fine settembre a Firenze. Giulia, una giovane studentessa Erasmus di Barcellona, si guardava intorno persa nel labirinto di vicoli del quartiere di San Lorenzo. Si era avventurata troppo, incantata dalle vetrine illuminate e dal profumo di cuoio proveniente dalle botteghe artigiane. Adesso, però, si era persa e, peggio ancora, il suo telefono era scarico. Il panico iniziava a serpeggiare dentro di lei. Doveva assolutamente rientrare al suo appartamento in Oltrarno entro mezzanotte, altrimenti la proprietaria, una signora anziana decisamente poco paziente, l’avrebbe chiusa fuori.
La notte la avvolgeva sempre di più. Le strade si facevano più silenziose e meno illuminate. Ad ogni angolo, Giulia sperava di riconoscere un punto di riferimento, ma era tutto inutile. Si sentiva sempre più disorientata e sola. Provò a chiedere informazioni a qualche passante, ma senza successo: nessuno sembrava capire il suo italiano stentato o avere tempo da dedicarle. L’orologio, per quanto inutile senza un telefono carico, le confermava che il tempo stava scadendo. Le lacrime le rigavano il viso per la frustrazione e la paura. Improvvisamente, un piccolo cartello illuminato attirò la sua attenzione: “Radio Taxi 24 – Firenze”.
Con un barlume di speranza, Giulia si avvicinò alla cabina telefonica subito accanto. Con le ultime monete che aveva in tasca, chiamò il numero indicato. La voce rassicurante di un operatore le rispose immediatamente. Spiegò la sua situazione con voce tremante, descrivendo vagamente dove si trovasse. L’operatore, con calma e professionalità, la rassicurò e le promise che un taxi sarebbe arrivato nel giro di pochi minuti. Le chiese di rimanere vicino alla cabina telefonica per essere facilmente individuabile.
L’attesa sembrò un’eternità, ma in realtà non passarono più di dieci minuti prima che un taxi bianco, con la sua insegna luminosa sul tetto, si fermasse di fronte a lei. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso gentile, la riconobbe subito. Giulia salì a bordo sollevata. Durante il tragitto, l’uomo la rassicurò parlando con lei in un italiano comprensibile e le chiese se si fosse spaventata. In men che non si dica, il taxi la depositò davanti al portone del suo appartamento. Giulia ringraziò calorosamente il tassista, tirando un sospiro di sollievo mentre la porta si apriva. Il servizio di Radio Taxi 24 non solo l’aveva tirata fuori da un brutto guaio, ma le aveva anche restituito la fiducia nella città che stava imparando ad amare.