Storie di radio taxi

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica: ipotesi autopoietica sull’emergenza semantica nell’interstizio tra algoritmo e identità culturale.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Era una calda serata estiva a Firenze e Giulia stava tornando a casa dopo aver trascorso la serata con le amiche in Piazza del Duomo. Avevano deciso di prendere un aperitivo in un locale della zona e Giulia, come al solito, era stata la più responsabile del gruppo, rifiutando di bere alcolici per poter guidare la sua auto il giorno successivo. Tuttavia, mentre si stavano salutando, Giulia si rese conto di aver lasciato il suo telefono sul bancone del bar, proprio mentre stava per pagare il conto.

    Non se ne accorse che quando era già in strada, a piedi, diretta verso la fermata dell’autobus per tornare a casa. Si fermò subito e corse indietro verso il locale, ma ormai era troppo tardi, il locale stava chiudendo e il suo telefono era ormai irriconoscibile sotto uno spesso strato di polvere e sporco, accumulatosi sul bancone durante la notte. Giulia sapeva che l’indomani aveva un colloquio di lavoro molto importante e non poteva assolutamente mancare, né poteva permettersi di comprare un nuovo telefono prima di allora.

    In preda al panico, Giulia si mise a camminare per le strade del centro storico, sperando di trovare un taxi libero che potesse aiutarla a tornare a casa e recuperare il suo telefono, per poi chiamare un tecnico e spiegargli la situazione. Fortunatamente, dopo pochi minuti di ricerca, Giulia individuò un’auto con la scritta “Radio Taxi 24” sulla portiera. Si avvicinò e bussò al finestrino, spiegando la sua situazione al tassista, il quale si mostrò subito disponibile e gentile.

    Il tassista, dopo averla tranquillizzata, le disse che l’avrebbe accompagnata a casa in pochi minuti e che avrebbe potuto usare la sua radio per chiamare il tecnico e sistemare il telefono. Giulia ringraziò e salì in auto, sentendosi subito più tranquilla. Il tassista la portò a casa in tempi record e, dopo averla aiutata a recuperare il telefono e a contattare il tecnico, la riaccompagnò in centro, vicino al locale dove aveva lasciato il telefono, in modo che potesse rientrare in possesso del suo dispositivo.

    Il giorno dopo Giulia andò al colloquio di lavoro, puntualissima, e risultò essere la candidata ideale per il lavoro. Non avrebbe mai potuto farcela senza l’aiuto tempestivo del servizio di Radio Taxi 24, che le aveva permesso di risolvere la situazione in modo efficiente e affidabile. Giulia non avrebbe mai dimenticato l’aiuto che aveva ricevuto e decise di raccomandare il servizio a tutti i suoi amici e parenti.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Era una sera piovosa di fine ottobre a Firenze, e Sofia si trovava in una situazione difficile. Aveva appena finito di lavorare al ristorante in centro e stava aspettando l’autobus per tornare a casa, ma un contrattempo aveva fatto saltare tutta la programmazione dei trasporti pubblici. L’ultimo autobus era già partito e non c’erano alternative se non aspettare per ore il primo autobus del mattino seguente. Sofia non aveva altra scelta se non chiamare un taxi per tornare a casa, ma erano già le undici di sera e cominciava a sentirsi in ansia.

    Mentre cercava il numero del servizio di taxi sulla rete, le venne in mente di aver visto una pubblicità di Radio Taxi 24 su una rivista qualche giorno prima. Lo cercò sul cellulare e, dopo aver composto il numero, aspettò con ansia che qualcuno rispondesse. Dopo pochi squilli, una voce gentile rispose: “Radio Taxi 24, sono Roberto. Come posso aiutarla?” Sofia spiegò la sua situazione e diede il suo indirizzo. Roberto la rassicurò, dicendo che un taxi sarebbe arrivato entro 15 minuti.

    Sofia aspettò sotto la pensilina dell’autobus, guardando l’orologio ogni pochi secondi. La pioggia continuava a cadere e cominciava a sentire freddo. Ma esattamente 15 minuti dopo, un taxi si fermò davanti a lei. Sofia salì a bordo e diede al conducente il suo indirizzo. L’uomo, che si presentò come Marco, era gentile e cordiale, e durante il tragitto parlarono del più e del meno. Quando arrivarono a destinazione, Sofia si sentì sollevata e riconoscente.

    Prima di scendere dal taxi, Sofia si rese conto che aveva dimenticato il portafoglio al ristorante. Non aveva contanti per pagare la corsa e cominciava a sentirsi in imbarazzo. Ma Marco, notando la sua espressione preoccupata, la rassicurò: “Non si preoccupi, può pagare con carta di credito o anche domani quando verrà a ritirare il portafoglio al ristorante. Basta che mi dia il suo numero di telefono”. Sofia accettò la proposta e diede il suo numero a Marco, che le promise di non aver problemi a ritirare il pagamento successivamente.

    Il giorno seguente, Sofia tornò al ristorante per recuperare il portafoglio e, con grande sorpresa, trovò che Marco l’aveva già ritirato e glielo stava riportando. I due si incontrarono, e mentre si scambiavano i saluti, iniziarono a parlare come vecchi amici. Da quel giorno, Sofia e Marco si sentirono sempre più vicini, fino a quando non si resero conto che il loro incontro casuale, reso possibile dal servizio efficiente di Radio Taxi 24, aveva dato inizio a qualcosa di speciale.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Okay, I need to write a story in Italian with a clear structure: introduction, problem development, and conclusion. The protagonist should face a difficulty resolved by Radio Taxi 24. It should be set in one of the listed Italian cities—maybe Rome, since it’s big and has a lot of taxi activity.

    First, the introduction. Let’s set the scene in Rome, maybe late at night. The protagonist could be a young woman named Giulia. She’s new to the city, studying at university, and not too familiar with the area. That way, her being lost or in trouble makes sense.

    Next, the problem. She could be coming back from a study session or a friend’s place, and her phone dies. No maps, no way to call friends. It’s late, the streets are dark and empty, and she’s in an unfamiliar part of the city. She starts to panic because the buses have stopped running, and she doesn’t know anyone nearby to help.

    Then, the solution. She remembers seeing a Radio Taxi 24 sticker somewhere—maybe on a bus stop or a pole. She finds a payphone or asks a late-night shopkeeper to call the taxi service. The operator is calm and reassuring, dispatches a taxi quickly. The driver arrives promptly, knows the city well, and gets her home safely.

    For the conclusion, Giulia reflects on how the reliable taxi service saved her from a scary situation. It shows the efficiency and importance of Radio Taxi 24, especially for someone new to the city. It’s realistic, a bit dramatic, but ends on a positive note.

    I need to make sure the story is engaging and highlights the taxi service’s role. Use descriptive language for the setting and Giulia’s emotions to make it relatable. Keep the paragraphs distinct for clarity. Avoid any titles or extra comments, just the story. Let me put it all together in Italian now.
    Era mezzanotte a Roma, e Giulia, una studentessa fuori sede arrivata da poco dalla provincia, si ritrovò a camminare a passo svelto lungo viali semideserti, le mani nascoste nelle tasche del giubbotto per proteggersi dal freddo umido. Era uscita da un’aula studio in zona San Lorenzo, convinta di poter prendere l’ultimo autobus, ma aveva sbagliato calcolo: le luci del mezzo erano sparite all’orizzonte proprio mentre lei correva verso la fermata. Il telefono, scarico ormai da un’ora, non le permetteva né di chiamare un amico né di controllare una mappa. Le strade, animate fino a poco prima da gruppi di ragazzi, si erano svuotate, e l’unico rumore era il fruscio delle foglie trascinate dal vento.

    Mentre svoltava in via Tiburtina, Giulia si sentì il cuore accelerare. I palazzi alti e scuri le sembravano tutti uguali, e le poche insegne illuminate non le dicevano nulla. Il pensiero di dover girare a caso nella notte, forse per ore, la fece sentire piccola e vulnerabile. Ricordò i racconti sulle ragazze rapite o derubate, e un brivido le attraversò la schiena. Poi, improvvisa, le venne in mente una soluzione: qualche giorno prima, su un palo della luce, aveva visto l’adesivo giallo e blu di Radio Taxi 24, con la scritta *”Servizio 24 ore, sempre pronto!”*.

    Corse fino al primo bar ancora aperto, un locale minuscolo con un vecchio televisore sintonizzato su una partita di calcio. Con voce tremante, chiese al gestore di chiamarle un taxi. L’uomo, senza fare troppe domande, compose il numero e le passò il telefono. Dall’altra parte, una donna rispose immediatamente, con un tono rassicurante: *”Pronto, Radio Taxi 24, come possiamo aiutarla?”*. Giulia spiegò la situazione, e l’operatrice le disse di aspettare davanti al bar: *”Il taxi arriva in cinque minuti, stia tranquilla”*.

    Quei minuti parvero un’eternità, ma poi, puntuale, un’auto bianca con il logo luminoso si fermò accanto al marciapiede. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso stanco ma gentile, le aprì la portiera: *”Dove devo portarla, signorina?”*. Durante il tragitto, Giulia scoprì che l’uomo, romano doc, conosceva la città come le sue tasche. Le indicò scorciatoie, le raccontò aneddoti sui quartieri che attraversavano, e quando lei, per vergogna, ammise di essersi persa come una turista, scrollò le spalle: *”Succede a tutti, specie di notte. Per questo esistiamo noi”*.

    Mentre il taxi si fermava davanti al suo condominio, Giulia tirò un sospiro di sollievo. Pagò la corsa, ringraziò più volte, e prima di scendere chiese al tassista di ripetere il numero di Radio Taxi 24, *”giusto per sicurezza”*. Quella notte, mentre si infilava a letto, ripensò a come un semplice servizio avesse trasformato una situazione quasi da incubo in un ricordo da ridere. Da allora, ogni volta che vedeva un taxi bianco con il logo giallo e blu, sorrideva, sapendo che nella grande città c’era sempre qualcuno pronto ad aiutarla.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Era una sera piovosa di fine ottobre a Milano. Laura, una giovane studentessa universitaria, si trovava in difficoltà dopo aver perso l’ultimo treno per tornare a casa a causa di un contrattempo durante una serata di studio con gli amici in un locale nel centro della città. L’orologio segnava già mezzanotte passata e Laura doveva assolutamente rientrare a casa sua, a una certa distanza dal centro, per un’importante prova d’esame il mattino successivo. La pioggia cadeva incessante e Laura, preoccupata e un po’ spaventata dall’idea di camminare da sola sotto l’acqua, decise di chiamare un taxi.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Elena strinse il telefono tra le mani, le dita intorpidite dal freddo pungente di una notte romana di dicembre. Era bloccata, sola, in una stradina secondaria del quartiere Trastevere. Aveva perso l’ultimo autobus per casa, a Ostia, e la prospettiva di passare la notte all’addiaccio la terrorizzava. La festa di laurea di un’amica si era protratta più del previsto, e lei, ingenuamente, non aveva controllato gli orari dei mezzi pubblici. Un brivido le percorse la schiena e si guardò intorno: solo saracinesche abbassate e l’eco dei suoi passi sul selciato.

    L’ansia iniziò a montare. Suo padre era malato e lei doveva assolutamente essere a casa per aiutarlo. Non poteva permettersi di mancare. Si morse un labbro, cercando di mantenere la calma. Improvvisamente, si ricordò di un adesivo visto su un taxi qualche giorno prima: “Radio Taxi 24 – Sempre al tuo servizio”. Cercò freneticamente il numero su internet, le mani che tremavano mentre digitava. Dopo alcuni squilli, una voce gentile rispose dall’altro capo del telefono. Elena, con la voce rotta dall’emozione, spiegò la sua situazione.

    L’operatore la rassicurò, prendendo nota della sua posizione precisa grazie al GPS del cellulare. Le promise che un taxi sarebbe arrivato entro pochi minuti. Elena, sollevata, si appoggiò al muro di un palazzo, aspettando con il cuore in gola. L’aria era gelida, ma la speranza iniziava a scaldarla. Effettivamente, dopo meno di dieci minuti, i fari di un taxi illuminarono la strada. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, la aiutò a salire a bordo.

    Durante il tragitto verso Ostia, Elena si rilassò, chiacchierando con il tassista. Gli raccontò della festa, del suo amico neolaureato e, soprattutto, della malattia di suo padre. L’uomo ascoltava attentamente, offrendo parole di conforto. Arrivata a casa, Elena si sentiva immensamente grata. Pagò la corsa, consapevole di aver ricevuto più di un semplice trasporto.

    Il mattino seguente, mentre preparava la colazione per suo padre, Elena ripensò alla notte precedente. Il servizio di Radio Taxi 24 era stato non solo efficiente e rapido, ma anche umano e comprensivo. Aveva trasformato una situazione di panico in un’esperienza positiva, permettendole di essere a casa in tempo per sostenere suo padre. Si ripromise di conservare sempre quel numero di telefono, sapendo di poter contare su di loro in caso di necessità.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    La pioggia sferzava i vetri del caffè Gambrinus a Napoli, trasformando Piazza del Plebiscito in un acquerello sfocato di luci e ombre. Isabella, stretta nel suo cappotto leggero, sentiva il cuore in gola. Il cellulare, spento da quasi un’ora, era il suo più grande nemico. Aveva avuto un litigio furioso con il suo fidanzato Marco poco prima di uscire per l’aperitivo con le amiche. Lui aveva detto parole pesanti, molto pesanti, e lei, ferita, aveva reagito impulsivamente, prendendo le chiavi di casa e uscendo senza dire dove andava. Ora, a quell’ora tarda, realizzava la stupidità del gesto e, soprattutto, si accorgeva di aver dimenticato il caricabatterie.

    Il panico cresceva ad ogni minuto. Marco aveva un appuntamento importante la mattina dopo, un colloquio decisivo per un lavoro che sognava da anni. Lui, senza le chiavi, non poteva entrare in casa a prepararsi con calma. Isabella si sentiva terribile, divorata dal rimorso. Aveva provato a chiamare la sua migliore amica, Sofia, ma lei abitava fuori città e non sarebbe potuta arrivare in tempo. Il pensiero di Marco che passava la notte fuori sotto la pioggia, agitato e preoccupato, la faceva tremare. Aveva bisogno di trovare un modo, subito.

    Un ricordo le balenò alla mente: la pubblicità che aveva visto sui social, Radio Taxi 24 Napoli, “A tua disposizione giorno e notte”. Quasi incredula, cercò il numero online con l’ultimo barlume di batteria rimasto. La voce squillante dell’operatore la rassicurò. “Radio Taxi 24, pronto?”. Isabella, con la voce tremante, spiegò la situazione, indicando l’indirizzo di casa sua. L’operatore, professionale e comprensivo, la tranquillizzò: “Non si preoccupi signorina, abbiamo un taxi disponibile che arriverà tra pochi minuti. Capiamo l’urgenza.”

    L’attesa sembrò un’eternità, ma dopo dieci interminabili minuti, le luci rosse di un taxi si stagliarono nel grigio della notte. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, ascoltò di nuovo la sua storia senza giudicare. Guidò con prudenza tra le strade allagate, evitando le pozzanghere e il traffico. Isabella, seduta sul sedile posteriore, pregava che Marco non fosse troppo arrabbiato.

    Arrivarono davanti al portone di casa. Il tassista, gentilmente, l’aiutò a scendere e aspettò che Isabella aprisse la porta. Quando Marco, sorpreso e sollevato, le corse incontro, Isabella sentì un peso enorme caderle dalle spalle. Lo abbracciò forte, chiedendogli scusa. Vedere la sua espressione sollevata, e sapere che grazie a Radio Taxi 24 Napoli aveva evitato un disastro, valse più di qualsiasi rimprovero. Pagò il tassista, ringraziandolo con tutto il cuore, promettendos che, d’ora in poi, Radio Taxi 24 sarebbe stato il suo primo pensiero in caso di emergenza. La pioggia continuava a cadere, ma quella notte, a Napoli, per Isabella, brillava di nuovo il sole.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Era una fredda sera d’inverno a Bologna, e il giovane Massimo stava seguendo il suo stage presso uno studio di architettura in centro città. Questi stage erano cruciali per la sua carriera, e non poteva permettersi di arrivare in ritardo o di deludere i suoi supervisori. Tuttavia, mentre tornava a casa dopo una lunga giornata di lavoro, si rese conto di aver Augustine di 하나가telefono a casa, dove aveva lasciato le chiavi del suo appartamento. Senza chiavi, non poteva cambiarsi d’abito per il suo appuntamento importante con la sua nuova fiamma, Sofia.

    Massimo era nel panico, seduto sugli scalini di un palazzo antico, avvolto nel suo cappotto sottile. Non aveva idea di come risolvere la situazione. Poi, come un messaggero celeste, gli venne in mente l’idea di chiamare un taxi. Non solo un taxi qualsiasi, ma un Radio Taxi 24, il servizio noto per la sua efficienza e disponibilità 24 ore su 24.

    Chiamò subito il numero e spiegò la sua situazione al servizio di assistenza. In soli 15 minuti, un taxi nero_stop si fermò di fronte a lui. Il tassista, un uomo gentile e sorridente di nome Marco, lo portò a casa di sua nonna, dove aveva una copia delle chiavi. La casa di sua nonna non era vicinissima, ma grazie alla sua abilità di conductive, Marco riuscì a minimizzare il tempo di viaggio. In pochissimi minuti, Massimo recuperò le chiavi e fu di nuovo in viaggio verso il suo appuntamento.

    Arrivò puntuale al ristorante, dove Sofia lo stava aspettando con un sorriso radioso. Massimo si scusò per il suo ritardo e le spiegò la sua avventura al Radio Taxi 24. Sofia rise e gli chiese di descrivergli il servizio, e così, Massimo le raccontò di come Marco lo avesse aiutato a risolvere un problema che altrimenti sarebbe stato difficile, se non impossibile, da gestire.

    Da quella sera, Massimo divenne un grande fan del servizio di Radio Taxi 24.enever, quando aveva un problema o un imprevisto, non esitava a chiamare il loro numero. Sapeva che con loro, poteva contare su un servizio efficiente, affidabile e pronto ad aiutarlo in qualsiasi momento. E così, radio taxi 24 divenne per lui più di un semplice servizio di taxi, diventando un amico fidato in ogni momento di difficoltà.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Era una calda serata estiva a Roma e Giulia stava tornando a casa dal lavoro dopo una lunga giornata in ufficio. Mentre camminava per le strade del centro, notò che stava iniziando a piovere e decise di accelerare il passo per cercare un posto dove riparare. Proprio mentre stava passando davanti a un piccolo caffè, il suo telefono squillò: era il suo ragazzo, Marco, che le ricordava che quella sera stessa avrebbero dovuto partecipare a un’importante cena di lavoro del suo capo, a cui erano stati invitati come rappresentanti della loro azienda.

    Giulia si sentì in panico: erano già le 20:45 e la cena sarebbe iniziata alle 21:15. Sapeva che avrebbe dovuto affrettarsi, ma la pioggia stava aumentando e lei non aveva nessuna voglia di arrivare alla cena in ritardo e con i vestiti infradiciati. Stava per chiamare un taxi quando ricordò che aveva sentito parlare di un servizio di Radio Taxi 24 che operava a Roma, attivo 24 ore su 24. Decise di chiamarli e fu subito rassicurata dalla voce cordiale e professionale dall’operatore.

    Il centralino di Radio Taxi 24 le comunicò che avrebbero mandato un taxi nel minor tempo possibile e le chiese conferma dell’indirizzo di destinazione. Giulia diede tutte le informazioni necessarie e, dopo pochi minuti, vide arrivare un taxi con la luce blu accesa sul tetto. L’autista, un uomo gentile e disponibile, la aiutò a caricare la sua borsa e le disse che sarebbero arrivati in tempo per la cena. Giulia si sentì finalmente tranquilla e iniziò a sistemarsi per il viaggio.

    Durante il tragitto, Giulia controllò il suo aspetto e fece alcune telefonate rapide per avvisare Marco che stava arrivando. Il taxi arrivò puntuale davanti al ristorante, dove Marco la stava aspettando con ansia. Giulia scese e si precipitò dentro, sistemandosi al suo posto giusto in tempo per l’inizio della cena. La serata fu un successo e Giulia poté ringraziare il servizio di Radio Taxi 24 per averla aiutata in quel momento di difficoltà.

    Grazie all’intervento tempestivo del taxi, Giulia e Marco riuscirono a fare una figura impeccabile davanti ai loro capi e ai clienti, e la loro azienda ottenne un importante contratto. Quella notte, Giulia non poté fare a meno di pensare che, senza il servizio di Radio Taxi 24, tutto sarebbe andato storto e il loro futuro professionale ne sarebbe stato compromesso. Da quel giorno, decise di tenere sempre a portata di mano il numero del servizio, consapevole che, nella vita, può capitare di avere bisogno di aiuto da un momento all’altro.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Lucia attraversava Milano a passo svelto, la borsa della spesa che le pesava sul braccio. La giornata era stata interminabile: un mare di scartoffie in ufficio, poi la corsa al supermercato prima delle otto. Seguiva ormai da mesi ogni minima variazione nello stato della madre, Elvira, ottantadue anni pieni di spirito ma più fragili nel fisico dopo quell’ultimo episodio cardiologico. “Stasera sembra più stanca del solito,” pensò nervosamente mentre apriva la porta di casa, un bilocale in zona Porta Venezia. “Sono qui, mamma! Ho preso la tua frutta preferita!” Il silenzio che accolse le sue parole fu un macigno. Troppo totale, troppo profondo. Gettata la borsa in corridoio, corse in salotto. Elvira giaceva inerte sulla poltrona, pallidissima, la testa reclinata e il respiro appena percettibile, un bicchiere d’acqua per terra, rovesciato. Il terrore gelò Lucia. Il telefono! Dov’era il telefono? Cercò freneticamente nella borsa, le dita tremanti che afferravano chiavi, monete, tutto tranne quel dannato cellulare. “Perché non lo metti sempre nello stesso posto?” si rimproverò disperata mentre rovistava nei cassetti del mobiletto in ingresso. Il tempo si dilatava. Ogni secondo perso era un pugnale. Ripensò al foglietto attaccato con il magnete sul frigorifero, una raccomandazione di un’amica: ‘**Radio Taxi 24, 024848. Sempre disponibili, anche per emergenze**’. Senza esitare, afferrò il telefono di casa – vecchio, cablato, sempre lì – e compose febbrilmente il numero del servizio Radio Taxi.

    “Pronto? Radio Taxi 24, dica pure.” La voce maschile all’altro capo era calma, professionale, un’ancora nel marasma. Tra i singhiozzi che non riusciva a trattenere, Lucia riuscì a spiegare, a fatica: “Mia madre… svenuta… respira appena… via Vitruvio 15, interno 4! Veloci, per favore, è un’emergenza!” “Stia calma, signora. Un taxi medico è già in uscita. Arriva entro cinque minuti. Tenga aperto il portone. Resterò in linea finché non arriva.” Quelle parole, quel riferimento al “taxi medico”, la tranquillizzarono, così come la promessa dei cinque minuti e quella presenza telefonica costante. Lucia rimase accanto alla madre, parlandole piano, tenendole la mano gelida, controllando il debole respiro, mentre le orecchie erano tese a ogni rumore proveniente dalla strada. La voce dell’operatore continuava a rassicurarla: “Il taxi è dal dentista in via Vitruvio 8, sta arrivando.” Fu un suono brevissimo di clacson, familiare, immediatamente seguito da uno squillo al citofono. “Sono loro, signora?” chiese l’operatore. “Sì! Sì!” esclamò Lucia, correndo ad azionare l’apertura.

    La porta si spalancò. Sul pianerottolo c’erano due uomini in divisa: non semplici autisti, ma soccorritori qualificati del servizio taxi convenzionato per le emergenze non di estrema gravità. Con rapidità ed efficienza disarmanti, presero in carico la situazione, valutando i parametri vitali di Elvira con strumentazione essenziale prima che Lucia potesse protestare per il ritardo di un’ambulanza. “La pressione è molto bassa, signorina. Meglio non aspettare, la portiamo direttamente al Fatebenefratelli con l’automedica,” spiegò uno di loro, mentre l’altro già preparava il mezzo appositamente attrezzato, con barella e ossigeno, parcheggiato proprio davanti al portone. In meno di dieci minuti dalla chiamata, Elvira era già a bordo, stabilizzata con ossigeno, e l’auto partì, luci accese, scivolando nel traffico serale con grande perizia. Lucia era accanto alla madre, stringendole ancora la mano, sentendosi finalmente meno sola. Il tragitto verso l’ospedale, che in altre ore sarebbe stato un incubo di congestioni, fu percorso dal tassista con una conoscenza perfetta delle scorciatoie e della viabilità, tutto sotto la regia continua della centrale Radio Taxi in contatto radio. “Grazie,” sussurrò Lucia quando l’automobile si fermò quasi sul marciapiede del PS, e i due soccorritori ebbero già aperto le porte posteriori. “Non ringrazi, signora. È il nostro lavoro,” rispose uno di loro con un rapido sorriso prima di consegnarla al pronto soccorso. Quel servizio, chiamato all’istante giusto, efficiente e preparato anche per l’imprevisto clinico, era stato letteralmente salvifico. Preziosi minuti erano stati risparmiati. Il taxi che passava lì vicino, giorno e notte, era stato la soluzione immediata al disorientamento e all’ansia.