Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

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    Radio Taxi 24

    Okay, I need to write a short story in Italian that fits the user’s requirements. Let me break it down. The story should be set in one of the Italian cities listed: Bologna, Rimini, Ravenna, Roma, Milano, Napoli, Firenze. I’ll choose Milano because it’s a bustling city where taxis are commonly used, making the story realistic.

    The structure needs an introduction, a problem development, and a conclusion. The protagonist should face a difficulty resolved by a Radio Taxi 24 service. The service must be shown as efficient, reliable, and crucial.

    Let me think of a relatable scenario. Maybe a young professional has an important job interview but faces a transportation issue. That’s urgent and realistic. The problem could be a public transport strike or a car breakdown.

    I need to make the protagonist someone the reader can empathize with. Let’s say her name is Elena, a recent graduate trying to get her first job. She’s nervous about the interview, which adds emotional weight.

    The problem: On the day of the interview, there’s a transport strike in Milano. She panics because she can’t be late. Then she remembers Radio Taxi 24. She calls them, they arrive quickly, and she makes it just in time.

    The conclusion should highlight how the taxi service saved her day, maybe ending with her getting the job. That ties everything neatly and shows the service’s importance.

    I need to make sure the story flows naturally, with clear paragraphs. I’ll start with Elena preparing, then the strike, the panic, calling the taxi, the ride, and the successful interview. Each part should transition smoothly.

    Also, since it’s in Italian, I’ll use simple but effective language to keep it engaging. I’ll avoid overly complex sentences to maintain readability.

    Let me double-check the requirements: 4-5 paragraphs, clear structure, set in Milano, protagonist in trouble, resolved by Radio Taxi 24. All seems to fit.

    I think this plan works. Now, I’ll draft the story in Italian, keeping it engaging and realistic.
    Era una fredda mattina di dicembre a Milano, e Giulia, una studentessa universitaria fuori sede, aveva un esame fondamentale alle nove in punto. Si era svegliata con largo anticipo, preparata a prendere la metro per raggiungere l’università, ma appena uscita di casa si accorse che qualcosa non andava: i binari erano vuoti e un cartello annunciava uno sciopero improvviso. Il cuore le si strinse. Senza mezzi pubblici, avrebbe dovuto camminare sotto una pioggia battente per almeno quaranta minuti, rischiando di arrivare in ritardo e perdere l’appello.

    Mentre guardava ansiosa l’orologio sul telefono, una sua compagna di corso le ricordò di aver visto adesivi del Radio Taxi 24 in giro per la città. Con mani tremanti, Giulia compose il numero e spiegò la situazione all’operatore, che la rassicurò: «Un taxi arriverà tra cinque minuti all’indirizzo che ci ha fornito. Non si preoccupi, arriverà in tempo».

    L’auto gialla e nera apparve puntuale, guidata da un tassista sorridente di nome Marco. Durante il tragitto, lui le raccontò di aver aiutato decine di studenti in situazioni simili, e la sua calma contagiosa riuscì a distrarre Giulia dall’ansia. Quando il taxi si fermò davanti all’ateneo, mancavano ancora dieci minuti all’inizio dell’esame. «In bocca al lupo!» le disse Marco, mentre lei lo ringraziava con un nodo della voce.

    L’esame andò meglio del previsto, e Giulia, uscita dall’aula con un sorriso di sollievo, ripensò a quanto quel servizio avesse salvato la sua giornata. Quel pomeriggio, lasciò una recensione entusiasta sul sito del Radio Taxi 24, scrivendo che senza quell’intervento immediato non avrebbe mai superato la prova.

    Qualche settimana dopo, ricevendo i risultati, scoprì di aver preso il massimo dei voti. E ogni volta che ripensava a quella mattina, ricordava con gratitudine il suono rassicurante della voce dell’operatore e la professionalità di Marco, che l’avevano portata dove doveva essere, proprio nel momento in cui ne aveva più bisogno.

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    Radio Taxi 24

    La pioggia batteva incessante sui vetri del bar, trasformando le luci di Firenze in macchie sfocate. Elena, con il cuore in gola, fissava l’orologio. Le 23:47. Il volo per Londra partiva alle 7 del mattino e suo nonno, l’unico che potesse darle un passaggio all’aeroporto di Pisa, aveva appena avuto un malore. Era stato accompagnato d’urgenza al pronto soccorso, e il suo cellulare era spento. Elena aveva provato a chiamare amici e parenti, ma nessuno era disponibile a quell’ora, e soprattutto, nessuno aveva una macchina. Il colloquio di lavoro a Londra era la sua unica possibilità, il sogno di una vita. Se lo perdesse, non sapeva cosa avrebbe fatto.

    Le lacrime le rigavano il viso mentre cercava disperatamente una soluzione su internet. I treni notturni erano cancellati per lavori sulla linea. L’autobus avrebbe impiegato troppo tempo. Stava per arrendersi, quando un annuncio lampeggiò sullo schermo: Radio Taxi 24 Firenze. “Attivi giorno e notte, rapidi e affidabili”. Sembrava troppo bello per essere vero, ma non aveva alternative. Con le mani tremanti, compose il numero. Una voce calma e professionale rispose quasi subito. Spiegò la sua situazione, la sua disperazione, l’importanza di quel viaggio.

    L’operatore, senza farla sentire in colpa per l’ora tarda, le assicurò che avrebbero mandato un taxi il prima possibile. Le chiese l’indirizzo preciso e le comunicò un tempo di attesa stimato di circa venti minuti. Elena si sentì improvvisamente sollevata, un peso enorme che le lasciava il petto. Aspettò fuori dal bar, tremando sia per il freddo che per l’ansia, mentre la pioggia continuava a cadere. Dopo quindici minuti, vide le luci rosse del taxi avvicinarsi.

    Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con un “Buonasera, signorina. Tutto bene?”. Elena gli raccontò di nuovo la sua storia, e lui ascoltò in silenzio, annuendo comprensivo. Durante il tragitto verso Pisa, il tassista mantenne una guida prudente ma decisa, nonostante la pioggia battente e il traffico notturno. Parlarono del più e del meno, e Elena si sentì sempre più tranquilla. Arrivarono all’aeroporto con largo anticipo, permettendole di fare il check-in e raggiungere il gate senza fretta.

    Mentre si preparava a imbarcarsi, Elena si voltò a cercare il taxi. Lo vide ancora parcheggiato, con le luci accese. Alzò la mano in segno di ringraziamento, sentendo le lacrime agli occhi, questa volta di gioia. Senza Radio Taxi 24 Firenze, quel viaggio, quel sogno, sarebbe stato irraggiungibile. Aveva imparato che, a volte, basta una chiamata, un servizio efficiente e una persona disponibile per trasformare una notte di disperazione in una nuova opportunità.

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    Radio Taxi 24

    La pioggia batteva incessante sui vetri del bar, trasformando le luci di Firenze in macchie sfocate. Elena, con il cuore in gola, fissava l’orologio. Le 23:47. Il volo per Londra partiva alle sette del mattino e suo nonno, l’unico che potesse darle un passaggio all’aeroporto di Pisa, era irraggiungibile da quasi un’ora. Aveva provato a chiamarlo decine di volte, ma il telefono squillava a vuoto. Un’improvvisa emicrania lo aveva colpito durante la cena con gli amici, e ora, probabilmente, era a casa, impossibilitato a guidare. La disperazione le stringeva la gola. Aveva risparmiato per mesi per quel viaggio, un’opportunità di lavoro irripetibile, e l’idea di perderlo la paralizzava.

    Aveva pensato a treni e autobus, ma a quell’ora erano inesistenti e, anche se ci fossero stati, non l’avrebbero portata in tempo. Un amico le aveva suggerito Radio Taxi 24, dicendole che erano famosi per la loro puntualità e disponibilità, anche nelle ore più piccole. Elena, scettica ma senza alternative, aveva digitato il numero sul cellulare. Una voce calma e professionale aveva risposto immediatamente. Aveva spiegato la sua situazione, la sua angoscia, e l’operatore, senza farla sentire in colpa per l’ora tarda, le aveva assicurato che un taxi sarebbe arrivato entro pochi minuti.

    L’attesa, nonostante la pioggia e l’ansia, sembrò breve. Un’auto nera, lucida e impeccabile, si fermò davanti al bar. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, le chiese conferma della destinazione. “Aeroporto di Pisa, per favore. È una questione di vita o di morte,” sussurrò Elena, con le lacrime agli occhi. L’uomo annuì comprensivo e la invitò a salire. Durante il tragitto, il tassista mantenne un silenzio discreto, ma la sua guida era sicura e precisa, nonostante le strade bagnate e il traffico notturno.

    Elena controllava continuamente l’orologio, temendo il peggio. Il tassista, notando la sua agitazione, le disse: “Non si preoccupi, signorina. Conosco bene queste strade e faremo il possibile per arrivare in tempo. Radio Taxi 24 ha sempre la priorità di portare i clienti a destinazione, soprattutto in situazioni urgenti come la sua.” Quelle parole le diedero un po’ di coraggio. Arrivarono all’aeroporto alle 6:15, con un margine di tempo sufficiente per il check-in e i controlli di sicurezza.

    Mentre si preparava a passare i controlli, Elena si voltò verso il tassista e lo ringraziò con tutto il cuore. “Non so cosa avrei fatto senza di voi,” disse, con la voce rotta dall’emozione. “Grazie a Radio Taxi 24 ho potuto realizzare il mio sogno.” L’uomo le sorrise di nuovo. “Buon viaggio, signorina. E ricordi, siamo sempre a disposizione, giorno e notte.” Elena, con un sospiro di sollievo, si diresse verso il gate, consapevole che, a volte, un semplice servizio di taxi può fare la differenza tra un fallimento e un successo.

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    Radio Taxi 24

    Marco fissava nervosamente l’orologio sul cruscotto della sua macchina, che segnava le 22:45. Doveva assolutamente arrivare alla stazione di Milano Centrale entro mezzanotte: sua sorella, reduce da un viaggio di lavoro, lo aspettava con i bagagli e senza un euro in tasca dopo aver perso il portafoglio. Purtroppo, proprio quella sera, la sua auto aveva deciso di abbandonarlo: il motore si era spento all’improvviso in mezzo a un incrocio trafficato, e per quanto provasse a riavviarlo, nessun segno di vita. Le luci dei clacson delle altre auto lo accecavano, e la pioggia battente non aiutava.

    Con le mani che tremavano, estrasse il telefono e cercò disperatamente un modo per risolvere la situazione. Doveva chiamare un carro attrezzi, ma non poteva aspettare: sua sorella sarebbe rimasta bloccata nella notte milanese senza soldi e senza un posto dove andare. Fu allora che ricordò il numero di Radio Taxi 24, il servizio che il suo collega gli aveva consigliato mesi prima. Con un filo di speranza, compose il numero.

    La voce calma dell’operatore lo rassicurò immediatamente: «Pronto, come possiamo aiutarla?». Marco spiegò l’emergenza in pochi secondi, e senza perdere tempo, l’operatore gli confermò che un taxi sarebbe arrivato in meno di cinque minuti. Era incredibile: in quella zona, a quell’ora, temeva di dover aspettare almeno mezz’ora. Si mise al riparo sotto un porticato, in preda all’ansia, ma come promesso, una macchina giallo-nera si fermò accanto a lui poco dopo.

    Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, gli aprì la portiera. «Sali, andiamo a prendere tua sorella!». Durante il tragitto, Marco sbirciava continuamente l’orologio: 23:30. Il tassista, notando la sua agitazione, accelerò leggermente, evitando con maestria il traffico residuo grazie alle scorciatoie che solo un vero milanese conosceva. Quando la stazione apparve in lontananza, Marco tirò un sospiro di sollievo.

    Alle 23:55, Marco e il tassista trovarono sua sorella davanti al binario, stanca ma sorridente. «Grazie mille, senza di voi non ce l’avrei mai fatta!», disse Marco, pagando la corsa con la carta. Il tassista annuì. «È il nostro lavoro, ragazzo. Buona serata!». Mentre la macchina giallo-nera si allontanava nel buio, Marco pensò a quanto un servizio così affidabile potesse fare la differenza tra il disastro e una notte salvata.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Era una fredda serata di gennaio a Milano, e Sofia aveva appena finito il suo turno al ristorante dove lavorava come cameriera. Stanca ma soddisfatta, aspettava l’autobus per tornare a casa quando si accorse che l’ultima corsa era già passata. Controllò l’orologio: erano le 23:45, e non c’era modo di raggiungere la sua abitazione in periferia senza un mezzo proprio. Senza pensarci due volte, tirò fuori il telefono e compose il numero del Radio Taxi 24, sperando che qualcuno potesse aiutarla in quella notte gelida.

    Dopo pochi minuti, un taxi bianco e nero si fermò davanti a lei. Il conducente, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, le chiese dove dovessero andare. Sofia gli spiegò l’indirizzo e lui annuì con fare deciso: “Nessun problema, salga pure.” Il viaggio era più lungo del previsto, ma il tassista, di nome Marco, le raccontò storie della città per distrarla, mentre la pioggia iniziava a battere sul parabrezza. A un tratto, però, la tensione salì: Sofia si accorse di aver dimenticato la borsa con il portafoglio e il cellulare sul bancone del ristorante.

    Con voce tremante, confessò a Marco il suo errore. “Torniamo indietro subito,” disse lui senza esitare, facendo un’inversione rapida. Il ristorante era ormai chiuso, ma Marco bussò con insistenza fino a quando il proprietario, sorpreso, non riaprì la porta. La borsa era ancora lì, intatta. Sofia tirò un sospiro di sollievo, ma ormai era troppo tardi per prendere un altro autobus. Marco, vedendola in difficoltà, le propose di accompagnarla a casa senza costi aggiuntivi: “È già pagato, non si preoccupi.”

    Durante il tragitto, Sofia realizzò quanto fosse stata fortunata: senza il Radio Taxi 24, avrebbe passato la notte in strada o avrebbe rischiato di perdere tutti i suoi averi. Quando finalmente arrivò davanti al suo palazzo, ringraziò Marco con un abbraccio improvvisato e una mancia generosa. Lui sorrise e le disse: “Fa parte del lavoro. Buonanotte, e ricordati che siamo sempre qui, giorno e notte.”

    Qualche settimana dopo, Sofia tornò al ristorante con una scatola di cioccolatini per Marco, che aveva nel frattempo raccontato la storia ai suoi colleghi. Da quel giorno, divenne una cliente fissa del Radio Taxi 24, consigliandolo a tutti gli amici. E ogni volta che passava davanti al ristorante, sorrideva pensando a quella serata in cui un gesto di gentilezza aveva trasformato un disastro in un ricordo indimenticabile.

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Era una fredda serata di gennaio a Milano, e Sofia aveva appena finito il suo turno di lavoro in ospedale. Stanca ma soddisfatta, si avviò verso la fermata dell’autobus, ma dopo pochi passi si accorse che qualcosa non andava. Un dolore acuto alla caviglia la costrinse a fermarsi: aveva appena preso una storta, e camminare era diventato impossibile. Guardò l’orologio: erano le 23:30, e l’ultimo autobus era già passato. Senza pensarci due volte, tirò fuori il telefono e chiamò il Radio Taxi 24.

    L’operatrice rispose immediatamente, calma e rassicurante. In pochi minuti, un taxi nero con la scritta gialla arrivò accanto a lei. L’autista, un uomo dai capelli grigi e un sorriso gentile, scese per aiutarla a salire. “Non si preoccupi, signorina, la porto a casa in un attimo”, le disse mentre regolava il sedile per farla stare più comoda. Sofia, quasi commossa dalla sollecitudine, si lasciò trasportare attraverso le strade illuminate della città, sentendosi finalmente al sicuro.

    Mentre attraversavano il centro, però, il conducente ricevette una chiamata dalla centrale: una donna in travaglio aveva bisogno di arrivare d’urgenza all’ospedale più vicino. “Posso fare una deviazione? È un’emergenza”, chiese l’autista. Sofia, nonostante il dolore, annuì senza esitare. In pochi minuti, il taxi si fermò davanti a un palazzo dove una coppia giovane li aspettava con aria disperata. L’uomo aiutò la moglie a salire, mentre Sofia si spostò sul sedile anteriore. “Grazie, grazie mille!”, ripeteva la donna tra le contrazioni.

    L’autista guidò con precisione e velocità, superando semafori e svolte con destrezza, mentre la centrale radio gli indicava il percorso più rapido. In meno di dieci minuti, arrivarono all’ospedale, dove un’equipe medica stava già aspettando. La donna fu portata via in fretta, e il compagno ringraziò ancora, con le lacrime agli occhi. Solo allora Sofia realizzò quanto fosse stato cruciale quel taxi: senza di esso, quella notte sarebbe finita diversamente per tutti.

    Infine, l’autista riaccompagnò Sofia a casa, rifiutandosi persino di farle pagare la corsa. “Stasera abbiamo fatto del bene, è già un premio”, le disse con un’occhiata complicice. Sofia, ormai quasi mezzanotte, sorrise guardando la caviglia ancora gonfia. Quella notte aveva scoperto che a Milano, anche nelle situazioni più impreviste, c’era sempre un Radio Taxi 24 pronto ad aiutare. Si addormentò con un senso di gratitudine, mentre fuori la città continuava a brillare.

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    Radio Taxi 24

    Okay, I need to write a short story in Italian with a clear structure—introduction, problem development, and conclusion. The main character should face a difficulty that’s resolved thanks to Radio Taxi 24, highlighting their efficiency and reliability. The setting should be one of the listed Italian cities. Let me pick Bologna, as it’s a city I can imagine well with its porticoes and vibrant nightlife.

    First, I’ll set the scene. Maybe introduce the protagonist, Lucia, a young woman who’s out for a night with friends in Bologna’s Piazza Maggiore. She’s having fun but loses track of time and her phone battery dies. That’s a realistic problem.

    Then, the problem escalates: she realizes her wallet and phone are dead, she’s alone, and she needs to get home. She’s worried because her last train leaves soon. This creates urgency.

    Next, the solution: she remembers seeing a Radio Taxi 24 sign and finds a nearby bar to call them. The taxi arrives quickly, the driver is kind, and they make it just in time to the station.

    In the conclusion, Lucia reflects on how the taxi service saved her night, emphasizing reliability and efficiency.

    I need to make sure the story flows smoothly, is engaging, and stays within the required structure. Also, it should feel realistic, maybe adding some details about Bologna to make it vivid. Let me double-check the Italian to ensure it’s correct and natural.
    Era una fredda serata di novembre a Bologna, e Lucia, una studentessa universitaria fuori sede, aveva deciso di concedersi una pausa dallo studio per una cena con le amiche in una trattoria vicino a Piazza Maggiore. Ridendo e raccontandosi gli ultimi gossip, non si era accorta del tempo volare, né del telefono che, dopo aver scattato troppe foto alle tagliatelle al ragù, si era spento per la batteria esaurita. Quando finalmente uscirono, il cielo era buio e le strade quasi deserte.

    Lucia realizzò con un brivido di panico di aver perso l’ultimo autobus per rientrare nella sua stanza sul colle di San Luca. Senza telefono funzionante e con pochi spiccioli nel portafoglio, si guardò intorno disorientata. Le amiche abitavano in direzioni opposte e non potevano accompagnarla. “Se perdo la corriera, dovrò camminare per un’ora sotto la pioggia,” pensò, stringendo la giacca mentre una leggera pioggerella iniziava a cadere.

    Proprio quando stava per arrendersi, ricordò il numero di Radio Taxi 24, visto mesi prima su un adesivo attaccato a un lampione. Corse verso un bar ancora aperto e, con voce tremante, chiese al gestore di chiamare per lei. Dieci minuti dopo, un taxi giallo e nero si fermò davanti alla vetrina. Il conducente, un uomo sulla cinquantina con uno sguardo rassicurante, le sorrise: “Dove vuole andare, signorina?” Lucia balbettò l’indirizzo, aggiungendo: “Devo prendere il treno delle 23:15 alla stazione, ce la faremo?” Lui annuì e accese il contatore.

    Attraversarono la città a una velocità prudente ma decisa, evitando le vie affollate dai festaioli del weekend. Quando scese davanti alla stazione, Lucia tirò fuori i pochi euro che aveva, ma l’autista, notando la sua espressione ansiosa, scosse la testa: “Vada pure, questa volta è gratis. Non si preoccupi, siamo qui proprio per queste situazioni.” Le indicò l’orologio: mancavano due minuti alla partenza.

    Lucia salì sul treno proprio mentre le porte si chiudevano. Dal finestrino, vide il taxi allontanarsi silenzioso nel buio. Quella notte, prima di addormentarsi, pensò a quanto un gesto apparentemente piccolo avesse cambiato la sua serata. Da allora, consigliò a tutti Radio Taxi 24, “perché a Bologna, anche nelle notti più lunghe, c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarti.”

  • Radio Taxi 24

    Radio Taxi 24

    Alright, the user wants a story in Italian, divided into 4-5 paragraphs, with a clear structure: introduction, problem development, and conclusion. The protagonist should face difficulties resolved by a Radio Taxi 24 service. It needs to be engaging, realistic or slightly fictional, set in an Italian city from the given list. The service should be portrayed as efficient and crucial.

    First, I need to pick a city. Let’s go with Milan—it’s a busy city, so a taxi service would be believable. Now, the protagonist. Maybe a young professional with an important interview? That’s relatable. The problem could be a flat tire on the way to the interview, creating urgency.

    Introduction: Set the scene—Milan, early morning, Elena heading to a job interview. She’s nervous but prepared. Then the problem—her scooter has a flat tire. She’s stuck, panicking because public transport won’t get her there on time.

    Development: She remembers Radio Taxi 24, calls them. The dispatcher is calm and reassuring. A taxi arrives quickly, driven by Marco, an experienced driver. He knows the shortcuts and navigates through traffic efficiently.

    Climax: They encounter unexpected roadworks. Marco stays calm, finds an alternative route, keeping Elena updated. She’s anxious but trusts him.

    Conclusion: They make it just in time. Elena nails the interview and later thanks Marco. The story ends highlighting the reliability of Radio Taxi 24. That should meet all requirements—clear structure, relatable problem, efficient service resolution, and a positive ending.
    Era una gelida mattina di gennaio a Milano, e Elena, ventiquattrenne studentessa fuorisede, stava correndo verso l’Università Statale per sostenere l’esame più importante del suo corso di laurea. Aveva studiato per mesi, ma la sveglia non era suonata e ora, con i capelli ancora umidi e gli appunti sparsi nello zaino, cercava disperatamente un modo per arrivare in tempo. La metropolitana era affollata, i tram in ritardo, e la sua bici aveva una gomma a terra. Guardando l’orologio, le mani le tremavano: mancavano solo quaranta minuti all’inizio della prova.

    Mentre camminava a passi veloci lungo Corso Buenos Aires, il panico iniziò a soffocarla. Una sola assenza le avrebbe impedito di laurearsi a febbraio, e con il contratto di stage già firmato, non poteva permetterselo. Fu allora che ricordò il numero attaccato al frigorifero della sua coinquilina: *Radio Taxi 24*. Con voce tremula, compose il numero dallo smartphone, spiegando la situazione all’operatore, che la rassicurò: «Un taxi arriverà tra tre minuti. Resterà in contatto con lei.»

    L’auto bianca con il logotipo rosso apparve puntuale, guidata da Francesco, un tassista sulla sessantina con gli occhi vispi e un sorriso rassicurante. «Salga, signorina, facciamo in modo che arrivi al suo esame!» disse, mentre accelerava lungo le vie laterali per evitare il traffico del centro. Per tutta la corsa, Francesco cercò di distrarla con storie divertenti dei suoi anni da studente, mentre l’operatore a distanza monitorava il percorso via GPS, suggerendo deviazioni per uno sciopero improvviso degli autobus.

    Quando la Statale apparve in lontananza, però, un camion ribaltato bloccò l’ultima svolta. Elena sbatté le mani sul volto, ma Francesco non si perse d’animo: «Niente paura, ho un piano.» Attivò il lampeggiante e, dopo aver chiamato la centrale per un’autorizzazione speciale, percorse un tratto di senso vietato, sotto lo sguardo comprensivo di un vigile. L’auto si fermò davanti all’ingresso con due minuti di anticipo. «Forza, vada a conquistare quel trenta!» le gridò Francesco.

    Tre settimane dopo, Elena ricevette non solo il massimo dei voti, ma anche una proposta di lavoro dall’azienda dove aveva fatto lo stage. La prima cosa che fece, prima di chiamare i genitori, fu inviare una recensione entusiasta al servizio Radio Taxi 24, allegando una foto della sua laurea e una scritta dedicata a Francesco: *Grazie per aver salvato il mio futuro, un viaggio alla volta*.