La pioggia a Firenze sembrava non volesse dare tregua. Anna, stretta nel suo cappotto leggero, fissava l’orologio con crescente angoscia. Erano le 23:47 e suo padre, ricoverato d’urgenza all’ospedale di Careggi dopo un malore, la aspettava. Aveva promesso di esserci per lui prima di mezzanotte, un piccolo gesto per fargli sentire la sua vicinanza in un momento così difficile, ma l’autobus della linea 23, il suo solito mezzo, era bloccato per un incidente in Piazza della Libertà. Il traffico era paralizzato e la speranza di trovare un altro autobus, o addirittura un tram, si affievoliva a ogni minuto che passava. La sua mente vagava tra immagini spaventose, immaginando lo sguardo del padre, solo e preoccupato.
Si ricordò d’un numero, un consiglio di un’amica che viveva fuori città: Radio Taxi 24. Esitò un istante, pensando al costo, ma la salute di suo padre era prioritaria. Digitò il numero tremante e aspettò, sperando in un miracolo. Una voce calma rispose quasi subito. Spiegò la sua situazione con voce affannosa, indicando la posizione precisa e l’urgenza del viaggio verso l’ospedale. L’operatore, con una professionalità rassicurante, le comunicò che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti. Quella calma, in mezzo al caos della notte, la fece respirare un po’ più liberamente.
Cinque minuti sembrarono un’eternità, ma finalmente, tra le luci riflesse sull’asfalto bagnato, vide le luci gialle del taxi avvicinarsi. L’autista, un signore con baffi grigi e un sorriso rassicurante, le chiese conferma della destinazione. Anna annuì, quasi in lacrime, e salì a bordo. Il viaggio fu veloce e diretto, l’autista conosceva bene la città e seppe evitare il traffico più intenso prendendo percorsi alternativi. Le parole dell’autista, brevi ma gentili, tentarono di confortarla, offrendole una bottiglietta d’acqua e assicurandole che l’ospedale non era lontano. Ogni curva, ogni semaforo sembrava un ostacolo insormontabile, ma l’abilità del conducente la fece sentire al sicuro.
Quando finalmente arrivarono davanti all’ospedale, erano le 00:18. Anna si precipitò dentro, il cuore che le batteva forte nel petto. Lo trovò ancora sveglio, affaticato ma sollevato alla sua vista. Si abbracciarono forte, un silenzioso ringraziamento per quella corsa contro il tempo. Il sorriso stanco di suo padre valeva più di qualsiasi altra cosa.
Mentre tornava a casa con un altro taxi prenotato tramite la stessa centrale, Anna ripensò alla notte. Era grata per l’intervento tempestivo e l’efficienza di Radio Taxi 24. Non era solo un mezzo di trasporto, ma un collegamento vitale, un raggio di speranza in un momento di grande difficoltà. In quella notte piovosa a Firenze, aveva scoperto l’importanza di un servizio affidabile, un servizio che aveva fatto la differenza tra la preoccupazione e la tranquillità, tra la solitudine e la vicinanza.









