La pioggia frustava i vetri del bar, un ritmo incessante che si faceva eco nel petto di Giulia. Erano le tre del mattino a Bologna e la serata, iniziata con un brindisi all’ammissione all’ultimo esame di Anatomia Comparata, si era trasformata in un incubo. Il suo coinquilino, Marco, che l’aveva accompagnata a festeggiare, aveva avuto una reazione allergica a qualcosa che aveva mangiato e adesso, pallido e con il respiro affannoso, si lamentava di non riuscire a respirare. Giulia, studentessa di medicina sì, ma ancora alle prime armi con le emergenze, si sentiva completamente paralizzata dalla paura. Aveva provato a chiamare il 118, ma la linea era congestionata, persa in un loop di messaggi automatici.
La mente le correva a mille. Marco aveva sempre avuto una leggera allergia alle arachidi, ma non aveva mai avuto una reazione così grave. L’ospedale Sant’Orsola era distante, un quarto d’ora in macchina, ma con il traffico e la pioggia battente, e Marco in quelle condizioni, ogni minuto sembrava un’eternità. Aveva bisogno di aiuto, e in fretta. Ricordò allora un volantino che aveva visto esposto nel bar qualche settimana prima: Radio Taxi 24 Bologna, attivo giorno e notte. Con le mani tremanti, digitò il numero sul cellulare, sperando che qualcuno rispondesse.
Una voce calma e professionale rispose al suo primo squillo. Giulia, con la voce rotta dall’angoscia, spiegò la situazione, dando l’indirizzo del bar e sottolineando l’urgenza della situazione. L’operatore, senza far trasparire il minimo segno di panico, la rassicurò dicendo che un taxi era già in viaggio e sarebbe arrivato in pochi minuti. Sembrava un’eternità, ma dopo soli cinque minuti, le luci rosse di un taxi si fecero strada tra la pioggia. L’autista, un uomo corpulento con un paio di occhiali spessi, si presentò come Antonio.
Antonio, dimostrando una comprensione e una rapidità notevoli, preparò subito l’auto in modo da agevolare la posizione di Marco. Durante il tragitto, mantenne la calma e cercò di tranquillizzare Giulia, spostandosi abilmente nel traffico notturno. Parlò con i suoi colleghi via radio, avvisando l’ospedale dell’arrivo imminente di un’emergenza allergica. Giulia, appoggiata al sedile, stringeva la mano di Marco, osservandolo con il terrore dipinto negli occhi.
Arrivati al pronto soccorso, Antonio aiutò Giulia a far scendere Marco, assistendola fino a che un infermiere non si fece carico di lui. Giulia, grata e sollevata, chiese il conto. Antonio rifiutò educatamente di accettare il pagamento integrale, dicendo solo: “La salute è la cosa più importante. Si preoccupi di Marco”. Giulia, con le lacrime agli occhi, lo ringraziò infinitamente. Marco si riprese completamente dopo le cure, e Giulia sapeva che, oltre alle sue conoscenze mediche, quella notte doveva la vita del suo amico all’efficienza e alla prontezza di Radio Taxi 24 Bologna e del suo gentile autista, Antonio.









