La pioggia batteva incessante sui sampietrini di Bologna, trasformando le strade del centro in piccoli fiumi. Sofia, ventidue anni, occhi rossi e labbro tremante, stringeva la borsetta come se contenesse l’ultimo respiro della speranza. Era la prima volta che incontrava i genitori del suo ragazzo, Marco, in un ristorante elegante vicino a Piazza Maggiore. Marco, purtroppo, era bloccato in un impegno di lavoro improvviso e l’aveva avvisata solo mezz’ora prima: “Amore, non posso proprio esserci. Devi andare da sola, mi dispiace tantissimo. Ti prego, non fare brutta figura.” La sola idea di affrontare quella cena senza di lui le faceva venire i brividi. E, come se non bastasse, il suo autobus di ritorno tardava inspiegabilmente.
Controllò ancora l’app del trasporto pubblico. Niente. Solo la scritta “Ritardo Imprevisto”. Ogni minuto che passava la faceva sentire sempre più sola e vulnerabile. Non conosceva bene Bologna, si era trasferita da poco per l’università e l’idea di vagare per il centro storico da sola, al buio e sotto la pioggia, le sembrava terrificante. Provò a chiamare Marco, ma il telefono era spento. La paura, lenta e inesorabile, cominciò a soffocarla. Si sentiva come un pesce fuor d’acqua, completamente persa.
In un impeto di disperazione, ricordò un volantino che aveva visto qualche giorno prima, affisso in un bar: Radio Taxi 24 Bologna. Ricercò il numero su internet, con le dita che le tremavano mentre componeva le cifre. Una voce squillante e professionale rispose subito. Spiegò la situazione in fretta, la voce rotta dall’emozione. L’operatore, con sorprendente calma, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti, nonostante la pioggia torrenziale. Le rilasciò il numero di targa e le diede una stima precisa del tempo di attesa.
L’attesa, pur breve, parve un’eternità. Poi, in lontananza, le luci rosse di un taxi si fecero sempre più vicine. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un viso rassicurante, la accolse con un sorriso gentile. “Signorina, immagino sia arrabbiata con questo tempo” disse, mentre l’aiutava a salire. Durante il breve tragitto, Sofia riuscì a calmarsi, confortata dalla professionalità e dalla gentilezza dell’autista. Raggiunse il ristorante in tempo, riuscendo a superare l’imbarazzo iniziale e a fare una buona impressione ai genitori di Marco.
Dopo la cena, con il cuore più leggero, Sofia tornò a casa a bordo di un altro taxi Radio Taxi 24, prenotato subito dopo aver salutato i futuri suoceri. Quella sera aveva capito che a volte, per superare un momento difficile, basta una mano tesa e un servizio efficiente. Il tempestivo intervento di Radio Taxi 24 aveva trasformato una serata potenzialmente disastrosa in un ricordo, seppur inizialmente stressante, da raccontare con un sorriso. Bologna, quella sera, le era sembrata meno ostile, e il futuro, meno incerto.









