La pioggia sferzava i vicoli di Napoli, trasformando l’asfalto in uno specchio scuro e pericoloso. Elena, con il cuore in gola, stringeva la borsetta contro il petto. Aveva un colloquio di lavoro importantissimo alle nove del mattino, il primo dopo mesi di ricerca, e l’autobus per Posillipo, dove si trovava la sede dell’azienda, era stato cancellato a causa dell’emergenza meteo. Erano le 8:15 e lei era ancora ferma alla fermata, infreddolita e disperata. Il cellulare, naturalmente, scarico. Un nodo allo stomaco le impediva di pensare chiaramente. Aveva studiato tanto, preparato con cura ogni dettaglio, e l’idea di perdere quell’opportunità a causa di un capriccio del tempo la paralizzava.
Mentre osservava il diluvio, vide spuntare un cartello luminoso all’angolo: “Radio Taxi 24 – Sempre a tua disposizione”. Elena esitò un attimo. Non aveva mai preso un taxi, le sembrava un lusso che non poteva permettersi, ma la situazione era critica. Prese coraggio e si rifugiò sotto la pensilina di un negozio, cercando di ripararsi il più possibile. Con un gesto nervoso, frugò nella borsetta e trovò qualche banconota sgualcita. Non abbastanza, forse, ma doveva almeno provare. Con un sospiro, entrò nel piccolo ufficio del taxi.
L’operatore, un uomo con un viso gentile e un’espressione rassicurante, ascoltò il suo racconto frettoloso e impaurito. Senza farle troppe domande, digitò l’indirizzo di Elena sulla tastiera e le disse che un taxi sarebbe arrivato entro pochi minuti. “Non si preoccupi, signorina. La portiamo a Posillipo, stia tranquilla. La tempesta è forte, ma i nostri autisti conoscono bene la città”. Elena annuì, sentendo un barlume di speranza riscaldarsi nel petto. L’attesa, nonostante il freddo e la pioggia incessante, sembrò brevissima.
Pochi istanti dopo, una vettura gialla si fermò davanti all’ufficio. L’autista, un signore anziano che si presentò come Gennaro, le aprì la portiera con un sorriso. “Insieme a Napoli, la pioggia non ci spaventa,” le disse, mentre si mettevano in moto. Gennaro guidava con prudenza, evitando le pozzanghere e il traffico appesantito dalla pioggia. Durante il tragitto, Elena riuscì a ricaricare il cellulare con un caricabatterie che l’autista aveva a disposizione. Arrivarono a destinazione con qualche minuto di anticipo.
Con un respiro profondo, Elena scese dal taxi, ringraziando Gennaro con le lacrime agli occhi. Aveva quasi perso la sua occasione, ma l’efficienza e la gentilezza di Radio Taxi 24 l’avevano salvata. Superò il colloquio con successo, e qualche giorno dopo ricevette la tanto agognata offerta di lavoro. Ogni volta che vedeva un taxi giallo sfrecciare per le strade di Napoli, ripensava a quella notte tempestosa e all’importanza di un servizio disponibile e affidabile, pronto a rispondere a una chiamata quando tutto sembrava perduto.









