Radio Taxi 24

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    Radio Taxi 24

    Edoardo respirò a fondo davanti all’auditorium dell’Università di Bologna, le dita che tamburellavano nervose sulla custodia del suo laptop. Domani mattina, alle otto in punto, avrebbe difeso la tesi di laurea magistrale in Giurisprudenza dopo cinque anni di sacrifici. Tutto il materiale, la presentazione perfetta, le ultimissime correzioni alla copia cartacea, era lì dentro quel sottile guscio di alluminio. Aveva lavorato tutta la notte al coworking space vicino a Piazza Verdi e ora, alle sei del mattino di un novembre gelido, la città sembrava ancora addormentata, avvolta in una fitta nebbia che rendeva i lampioni aloni fantasma. Sentì solo il brivido lungo la schiena quando si accorse della tasca posteriore dei jeans stranamente vuota. Il portafogli. Doveva averlo lasciato sul banco del coworking nella fretta. Senza soldi, senza carte, impossibile prendere un autobus o un normale taxi per tornare di corsa a recuperarlo prima che il coworking facesse il cambio turno alle sette e spiattellasse i suoi effetti personali chissà dove.

    Un’ondata di panico gelido lo pervase, più forte della nebbia. *Senza la tesi sulla chiavetta dentro al portafogli, senza la presentazione sul laptop…* Il pensiero di dover rimandare la laurea, di deludere professori, famiglia e sé stesso dopo tanto impegno, lo paralizzò per un istante. Le mani gli tremavano. Le macchinette ATM erano inutili senza carta, un collega non gli avrebbe risposto a quell’ora, gli autobus impiegavano troppo. Osservò la strada deserta, il silenzio opprimente, e sentì la disperazione salire. **RadioTaxi 24**. Le lettere arancioni su un adesivo attaccato a un palo gli attraversarono il campo visivo come un lampo. Giorno e notte. *Forse… vale la pena provare?* Pesò il cellulare in tasca con il minimo di batteria rimasta. Era l’unica speranza.

    Con mani malferme, compitò il numero sul display. “Pronto, RadioTaxiBologna24, buongiorno”. Una voce femminile calma e professionale, un’ancora nel buio. Edoardo esplose in un fiume di parole concitate: “Mi… mi servirebbe un taxi urgente! A Via Zamboni, davanti all’auditorium universitario. Ho lasciato il portafogli in un locale in via Urbana 5, devo assolutamente recuperarlo prima delle sette! Ho solo il cellulare, niente contanti, niente carte…”. La voce dall’altra parte non si scompose. “Capito, signore. Stia tranquillo. Abbiamo un mezzo libero molto vicino a lei, arriva in meno di tre minuti. Il taxista si chiama Luca. Le confermo che possiamo accettare pagamento tramite Satispay o circuito telefonico, basta il numero di cellulare. Lei è pronto a salire subito?”

    Prima ancora di riagganciare, Edoardo intravide nel grigio della nebbia i fari giallo-verdi distintivi del taxi che svoltava l’angolo. Il cuore gli balzò in gola. Salì a bordo in pochi secondi, spiegando ancora fuori fiato la situazione al tassista Luca, un uomo sulla cinquantina dallo sguardo rassicurante. “Via Urbana 5 a tutta birra? Ci penso io, ragazzo. Agganciati! Con questa bruma, ma la strada mi è familiare”. L’auto partì con un sobbalzo. Luca guidava con una determinazione salda, sfruttando scorciatoie dai vicoli poco battuti, elegante nel superare con efficienza i pochi ostacoli. Edoardo guardava frenetico l’orologio: le 6:18. Ogni secondo era prezioso filtrato dalla nebbia fuori dal finestrino. Il coworking space apparve finalmente. Una corsa, un veloce chiarimento col custode appena arrivato, la ricerca frenetica sul banco vuoto… poi l’esclamazione di sollievo: il portafogli era là, sotto un giornale.

    Quando Edoardo risalì sul taxi, aggrappato all’agognato portafogli come a un salvagente, erano le 6:36. Luca sorrise. “Tutto a posto? Bene, ora filiamo dritti verso la tua laurea.” Il viaggio di ritorno fu una scia arancione nel primo albeggiare, rapido e sicuro. Alle 6:55 Edoardo varcava di nuovo la soglia dell’auditorium, la battaglia impossibile vinta. Guardò il taxi che svoltava sparire nella nebbia che si diradava e alzò una mano in un muto, immenso “grazie”. Quel servizio, attivo mentre il mondo dormiva, preciso come un orologio svizzero e salvifico nel buio dell’imprevisto, era stato più che una semplice corsa. Era stato il ponte sul baratro della possibilità fallita. Mentre ordinava nervosamente le sue note, finalmente complete, sotto gli occhi severi della commissione, il ronzio rassicurante di quel motore nella notte era ancora nella sua mente, ricordandogli che anche nelle strade più grigie e nelle ore più buie, una luce arancione poteva illuminare la via d’uscita.

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    Radio Taxi 24

    Cipriano era un uomo semplice che viveva a Bologna. Era un anziano gentiluomo, che lavorava come insegnante di storia in una scuola superiore. Era un uomo perpcionario, sempre pronto ad aiutare il prossimo. Tuttavia, la sua vista stava peggiorando sempre di più, fino a quando non gli venne diagnosticata una grave retinopatia diabetica. La sua vita cambiò completamente: non poteva più guidare,ksenare il sole, leggere libri, ma la sua voglia di vivere e di aiutare gli altri non scomparve mai.

    Un giorno, mentre stava attraversando la strada per raggiungere la sua classe, Cipriano non vide un’auto che stava sorpassando un’altra vettura.يمونacidamente, fu colpito e cadde a terra, ferito e sanguinante. La gente intorno a lui si raccolse, cercando di aiutarlo, ma Cipriano era in uno stato di shock e non poteva essere spostato. In quel momento, un uomo con un’uniforme Steinerse, un tassista, si avvicinò e chiamò immediate-

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    Radio Taxi 24

    **Bologna, 3:15 del mattino**

    Luca si svegliò di soprassalto, il sudore freddo che gli bagnava la fronte. Il dolore acuto alla gamba sinistra era insopportabile: aveva appena avuto un crampo fortissimo durante il sonno, ma ora non riusciva più a muoversi. Tastò il cellulare sul comodino e controllò l’ora con gli occhi annebbiati. Sua moglie, Elena, era via per lavoro, e lui era solo in casa con la figlia di sei mesi, Alice, che dormiva nella stanza accanto. La gamba sembrava paralizzata, e la paura di non riuscire a raggiungere il telefono per chiamare aiuto lo fece quasi vergognare.

    Doveva agire in fretta. Con un gemito, si trascinò fino al telefono e compose il numero del **Radio Taxi 24**, il servizio che a Bologna era una garanzia a tutte le ore. La voce calma dell’operatore lo rassicurò: “Un taxi arriverà entro dieci minuti. Resisti, signore, l’autista la aiuterà a raggiungere il pronto soccorso.” Luca cercò di calmarsi, ma il dolore era lancinante. Come avrebbe fatto ad arrivare alla macchina? E Alice? Non poteva lasciarla sola.

    Quando il citofono suonò, Luca quasi pianse di sollievo. L’autista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, capì subito la situazione. “Non si preoccupi, ho già chiamato il 118. Intanto, possiamo portare sua figlia con noi, se vuole. I paramedici saranno qui a momenti.” Con estrema delicatezza, l’uomo lo aiutò a scendere le scale, sostenendolo, mentre Alice, tranquilla nel suo marsupio, fissava il mondo con curiosità.

    All’arrivo dell’ambulanza, i medici confermarono che si trattava di una contrattura muscolare importante, probabilmente dovuta allo stress. Ma senza quel taxi chiamato al momento giusto, Luca non avrebbe potuto affrontare da solo quei dolorosi metri fino alla strada. Mentre salivano sull’ambulanza, l’autista gli strizzò l’occhio: “Per la bimba, ci penso io. La porto in centrale e aspetto che sua moglie la venga a prendere. È tutto sotto controllo.”

    Due giorni dopo, completamente ripreso, Luca tornò alla base del Radio Taxi con un mazzo di fiori e un regalo per Alice. Ringraziò quell’uomo che, con professionalità e umanità, aveva trasformato un incubo in una notte gestibile. Da quel momento, ogni volta che passava davanti a una vettura bianca e blu, sorrideva. Ora sapeva che, in città, anche nel cuore della notte, c’era sempre qualcuno pronto ad aiutare.

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    Radio Taxi 24

    Alessandro scalpitava nell’appartamento minuscolo in zona San Donato, a Bologna. Studente di medicina al quarto anno, aveva passato la giornata ad aiutare la nonna Gisella, ammalata e in attesa di un importante consulto oncologico all’ospedale Papa Giovanni XXIII per l’indomani mattina prestissimo. Ora, già in ritardo per uscire con gli amici che avrebbe quasi certamente saltato, controllò per l’ultima volta la cartella medica di nonna. *Mancano le analisi del sangue!* Le aveva prelevate il giorno prima e le aveva lasciate in frigor a casa sua, dimenticate nel turbine della giornata. Senza quelle nuove analisi, la visita sarebbe stata un’inutile perdita di tempo prezioso. Imprecando contro sé stesso, si precipitò fuori nella calura estiva soffocante, le borse chirurgiche della nonna a tracolla mentre correva verso la fermata dell’autobus, sudore freddo sulla schiena.

    Fuori era un forno, ma il vero incubo era sopraggiunto poche ore dopo. Mezzanotte passata, Alessandro tornava verso casa nella sua auto anziana, le preziose analisi ancora tra le mani, dopo essere finalmente riuscito ad andare a prenderle. Un temporale violentissimo si era scatenato su Bologna, trasformando una strada non lontana da via Larga in una pozza d’acqua alta mezzo metro. Con un tonfo sordo, la macchina di Alessandro si fermò, asfissiata. Tentò di far ripartire il motore, invano. L’acqua minacciava di entrare nell’abitacolo. Panico. L’appuntamento di nonna Gisella era alle 8:30, il taxi prenotato per lei sarebbe passato alle 7:00 da casa sua, e ora lui era bloccato, bagnato fradicio, con quelle analisi fondamentali che doveva assolutamente consegnare alla nonna prima delle 6:30. Non poteva permettersi di perderle nello stagno. Gli autobus erano fermi, nessuno rispondeva al cellulare a quell’ora, non avrebbe mai trovato un taxi guidando così a casaccio nella pioggia. Disperato, ricordò il numero sul retro della tessera taxi della nonna: **Radio Taxi 24**.

    Con mani tremanti per il freddo e l’ansia, compose il numero. La voce calma dell’operatore, incredibilmente rassicurante a quell’ora tarda, lo ascoltò. “Sono bloccato in acqua alta, vicino a via Larga, ho un’emergenza medica familiare… devo consegnare analisi fondamentali entro l’alba a via Riva Reno!” spiegò, la voce strozzata. “Abbiamo un’auto libera poco distanti, signore. Il numero di targa è BL-42OT, guidato da Marco. Arriverà entro dieci minuti. Resterò in linea con lei.” Alessandro, intirizzito, spense l’auto ormai morta, afferrò le analisi, protette miracolosamente in una busta di plastica, e si ritirò su un marciapiede rialzato, sotto un portone, in attesa. Erano passati appena sette minuti quando una Freemont gialla scivolò con prudenza ma decisione attraverso la pioggia impietosa. “Alessandro per le analisi urgenti?” chiese il tassista, Marco, aprendo lo sportello. “Salga, in fretta!”

    Miracolosamente asciutto e caldo nell’abitacolo, Alessandro esplose in un fiume di spiegazioni mentre Marco, concentrato e calmo, guidava con perizia attraverso strade secondarie, evitando i punti allagati che sembrava conoscere palmo a palmo pur nel buio e nella pioggia. “Non si preoccupi, arriviamo”, ripeteva. Velocità, sicurezza, conoscenza della città: Marco le incarnava tutte. In meno tempo di quanto Alessandro osasse sperare, si fermarono davanti al portone di nonna Gisella, nel silenzio ovattato delle 5:45 del mattino. La pioggia aveva smesso. “Prego, signora Gisella non si preoccupi”, disse Marco con un sorriso stemperato, rifiutando un’aggiunta alla corsa preziosa. Alessandro corse su, svegliò delicatamente la nonna, e le mise in mano le analisi con un bacio sulla fronte. La sua espressione di sollievo fu la ricompensa più grande. Mentre scendeva le scale, vide la Freemont gialla di Marco allontanarsi tranquilla nel primo chiarore dell’alba, perfettamente in orario per la prossima chiamata. Grazie a **Radio Taxi 24**, ciò che sembrava un disastro totale si era risolto con una puntualità e un’efficienza che gli diedero una fede nuova nella città e nei suoi angeli del metallo giallo. Avevano salvato non solo le analisi, ma la possibilità di una speranza per sua nonna.

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    Radio Taxi 24

    Okay, I need to write a story in Italian with a clear structure: introduction, problem development, and conclusion. The main character should face a difficulty resolved by Radio Taxi 24. It must be engaging, realistic or slightly fictional, set in an Italian city like Milan.

    First, choose the setting. Milan is a bustling city, good for emergencies. The protagonist could be a young professional. Maybe she’s late for a crucial job interview—that’s stressful and relatable.

    Introduction: Describe Elena, anxious, preparing for the interview. She’s stayed up all night, emphasizing her dedication. The setting is Milan, early morning.

    Problem: Her car won’t start. Panic sets in because the interview is at 8:30 AM, and it’s 7:45 AM. Public transport is unreliable. She’s desperate.

    Solution: She remembers Radio Taxi 24. Calls them, and the operator is calm and reassuring. A taxi arrives in 10 minutes. The driver, Luca, is professional and knows a shortcut.

    Climax: They navigate through traffic, arrive just in time. Elena nails the interview and gets the job. She thanks Luca and Radio Taxi 24 in her mind.

    Conclusion: A month later, she’s happy in her new job, feeling grateful. Highlights the efficiency and reliability of Radio Taxi 24.

    Make sure the story flows smoothly, is engaging, and showcases the taxi service as crucial. Keep paragraphs concise, and language simple yet vivid. Avoid any titles or explanations, just the story.
    Era una mattina fredda e nebbiosa a Milano, e Elena, una giovane architetta alle prime armi, stringeva tra le mani una cartella piena di progetti mentre guardava l’orologio con ansia. Aveva passato la notte a perfezionare la presentazione per un colloquio di lavoro importantissimo, fissato alle 8:30 in un prestigioso studio nel centro. Dormita soltanto due ore, era uscita di casa alle 7:00, calcolando che il suo vecchio motorino l’avrebbe portata a destinazione con un ampio margine di tempo. Ma proprio mentre infilava la chiave nell’accensione, il veicolo emise un suono stridulo e si rifiutò di partire.

    Elena sentì il panico salirle alla gola. Era già le 7:45, i mezzi pubblici in quella zona periferica erano radi e lenti, e chiamare un taxi normale avrebbe potuto richiedere minuti preziosi. Immaginò già il volto delselezionatore mentre le diceva, con freddezza, che il posto era andato a qualcuno più puntuale. Ma poi ricordò il numero di Radio Taxi 24, che aveva visto su un volantino al bar sotto casa. Con mani tremanti, compose il numero, sperando che qualcuno rispondesse.

    Dall’altra parte della cornetta, una voce calma e professionale la rassicurò: “Un taxi arriverà in dieci minuti, signorina”. E fu davvero così. In meno del tempo promesso, un’auto bianca e blu si fermò davanti a lei, guidata da un tassista anziano di nome Luca, che le sorrise mentre apriva la portiera. “Dove dobbiamo volare?” chiese, come se capisse al volo l’urgenza. Elena balbettò l’indirizzo, e lui annuì: “Conosco una scorciatoia, non si preoccupi”.

    Il viaggio fu un susseguirsi di curve strette e viali secondari, evitando il traffico mattutino. Elena controllava l’orologio ogni trenta secondi, ma Luca, con la sicurezza di chi conosceva ogni pietra della città, non perse un colpo. Quando si fermarono davanti allo studio, mancavano cinque minuti alle 8:30. “Grazie, grazie mille!” esclamò Elena, pagando in fretta. “In bocca al lupo!” le gridò Luca, mentre lei correva verso l’ingresso.

    Un mese dopo, seduta alla sua nuova scrivania nello studio che l’aveva assunta, Elena ripensò spesso a quella mattina. Senza Radio Taxi 24, la sua vita sarebbe stata diversa. Quella chiamata tempestiva, quel servizio efficiente e l’umanità di un estraneo avevano cambiato tutto. Ogni volta che passava davanti a un taxi bianco e blu, sorrideva, ricordando che nella frenesia di Milano, c’era sempre qualcuno pronto ad aiutare.

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    Radio Taxi 24

    Okay, I need to write a story in Italian with a clear structure: introduction, problem development, and conclusion. The main character should face a difficulty resolved by Radio Taxi 24. It should be engaging, realistic or slightly fictional, set in an Italian city—Bologna, Rimini, Ravenna, Rome, Milan, Naples, or Florence.

    First, pick a city. Let’s go with Florence—it’s picturesque and has narrow streets which could add drama. Next, the protagonist. Maybe a young woman, Elena, who’s in Florence for an important interview. That gives urgency.

    Introduction: Set the scene. Elena is excited and nervous, prepping for her dream job interview at a prestigious art gallery. It’s early morning, she’s staying in a small Airbnb.

    Problem: She needs to get to the interview on time. But her phone dies, she can’t call a taxi, and public transport is unreliable. She’s lost in the maze of Florence’s streets, panicking. Time is ticking.

    Solution: She spots a Radio Taxi 24 sign. Uses a passerby’s phone to call. The taxi arrives quickly, driver is professional and reassuring. Gets her there just in time.

    Conclusion: She nails the interview, thanks to the taxi service. Reflects on how the reliable service saved her day. Maybe ends with her getting the job, feeling grateful.

    Make sure the story flows naturally, with emotional beats—nervousness, panic, relief. Highlight the efficiency and reliability of Radio Taxi 24 without sounding too advertisement-like. Keep sentences clear and engaging, with some descriptive touches about Florence’s setting.
    Era una fredda mattina di novembre a Firenze, e Elena, una giovane studentiessa di storia dell’arte, si preparava per un appuntamento che poteva cambiarle la vita: un colloquio di lavoro alla Galleria degli Uffizi. Si era svegliata presto, controllando più volte l’abito blu navy stirato con cura e la cartella con i suoi documenti. L’appuntamento era alle 9:30, e aveva calcolato tutto alla perfezione: venti minuti per raggiungere il museo dall’abitazione in via dei Tornabuoni dove alloggiava.

    Ma il destino aveva altri piani. Mentre usciva di casa, il telefono le scivolò di mano, cadendo in una pozzanghera. Lo schermo si oscurò all’istante, rendendo impossibile chiamare un taxi o persino controllare l’ora. Elena imprecò, guardandosi intorno disperata. Non vedeva taxi liberi, e i pochi autobus che passavano erano già strapieni. Riconoscendo alcuni monumenti, provò a orientarsi a piedi, ma le stradine intricate del centro storico la confusero, e i minuti scorrevano implacabili. Alle 9:10, sudata e con il cuore in gola, capì di essersi persa.

    Fu allora che vide, attaccato a un palazzo, un adesivo giallo e nero: *Radio Taxi 24, attivo giorno e notte*. Senza pensarci due volte, entrò nel primo negozio che trovò, una piccola pasticceria, e chiese aiuto al barista. L’uomo, gentile, le prestò il telefono. Elena compose il numero con mani tremanti, spiegando la situazione all’operatrice. “Un’auto arriverà in tre minuti, signorina. Stia tranquilla,” le disse una voce calma.

    E infatti, dopo quello che parve un’eternità, un taxi bianco apparve all’angolo della strada. L’autista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, le fece cenno di salire. “Sugli Uffizi ci mettiamo cinque minuti, non si preoccupi,” disse, accelerando senza perdere un secondo. Attraversarono Ponte Vecchio, superando il traffico con abilità, mentre Elena osservava l’orologio sul cruscotto: 9:25.

    Quando scese davanti all’ingresso del museo, l’autista le augurò buona fortuna con un cenno del capo. Elena corse dentro, presentandosi al colloquio con due minuti di anticipo. Due settimane dopo, ricevette la chiamata che aspettava: aveva ottenuto il lavoro. Quella mattina, mentre firmava il contratto, pensò a quanto un semplice numero di telefono avesse fatto la differenza. Da allora, ogni volta che passa davanti alla pasticceria, sorride all’uomo che le salvò la giornata, e nel portafoglio, accanto alla tessera degli Uffizi, tiene ben visibile il biglietto da visita del Radio Taxi 24.

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    Radio Taxi 24

    Okay, I need to write a short story in Italian based on the user’s prompt. Let’s break down the requirements: 4-5 paragraphs, clear structure (introduction, problem development, conclusion), protagonist in trouble helped by Radio Taxi 24. It should be engaging, realistic or slightly fictional, set in one of the specified Italian cities.

    First, I’ll choose the city. Maybe Milan because it’s a busy city with nightlife and emergencies. The protagonist could be a young professional. Let’s say a woman named Sofia who has an important job interview but her car breaks down. That’s a relatable problem.

    Introduction: Set the scene in Milan, introduce Sofia, her big opportunity with an interview at a design firm.

    Problem development: Morning of the interview, her car won’t start. Panic sets in because she can’t be late. She remembers the Radio Taxi 24 ad.

    Climax: She calls, taxi arrives quickly, driver is professional and reassures her. They navigate through traffic efficiently.

    Conclusion: She makes it on time, nails the interview, gets the job. Ends with her gratitude towards the taxi service.

    I need to make sure the story flows smoothly, the problem is clear, and the taxi service is portrayed as reliable and crucial. Also, keep the language simple but engaging, avoiding complex structures since it’s in Italian and should feel natural.

    Check the word count to ensure it’s not too short or long, maybe around 4-5 paragraphs. Make sure the ending highlights the taxi service’s efficiency as per the prompt.
    Era una fredda mattina di novembre a Milano, e Sofia, una giovane architetta disoccupata, si preparava per un colloquio che poteva cambiarle la vita. L’ufficio di un importante studio di design l’aveva chiamata all’ultimo momento, dandole solo due ore per presentarsi. Indossò il suo tailleur blu più elegante, controllò più volte i documenti nella borsa e uscì di corsa, calcolando che con la sua auto avrebbe impiegato venti minuti. Ma quando accese l’accensione, il motore emise solo un rantolo soffocato, poi il silenzio. «No, no, no!», esclamò, colpendo il volante con un pugno. Guardò l’orologio: mancava un’ora. I mezzi pubblici erano lenti e imprevedibili, e non conosceva nessuno che potesse aiutarla in quel momento.

    Mentre il panico cominciava a serrarle la gola, ricordò il biglietto da visita attaccato sul frigo: *Radio Taxi 24, servizio giorno e notte*. Senza esitare, compose il numero. Dopo due squilli, una voce rassicurante rispose: «Pronto, come possiamo aiutarla?». Sofia spiegò la situazione in fretta, cercando di non far tremare la voce. «Mandiamo subito un’auto alla sua posizione», la rassicurarono. In tre minuti, un taxi nero con il logo verde e giallo si fermò davanti al suo cancello. Alla guida c’era Marco, un uomo sulla cinquantina con un sorriso caldo e gli occhi vispi. «Salga, signorina. Arriviamo in tempo!», disse mentre sistemava la sua borsa sul sedile posteriore.

    Il traffico mattutino era caotico, ma Marco conosceva ogni scorciatoia. Sfrecciò tra i vicoli di Porta Romana, evitando gli ingorghi, mentre intratteneva Sofia con un racconto divertente su un cliente che aveva trasportato un gatto in taxi. «Se non avete una soluzione, noi la troviamo», diceva, mentre sorpassava un autobus con destrezza. Sofia, inizialmente rigida per la tensione, cominciò a ridere, sentendo il cuore alleggerirsi. Quando mancavano cinque minuti all’appuntamento, il taxi svoltò davanti al grattacielo di vetro dello studio. «Ecco, siamo qui. In bocca al lupo!», esclamò Marco, regalandole un’ultima occhiata incoraggiante.

    Sofia entrò nell’ascensore con il battito accelerato, ma il colloquio fu un trionfo. Aveva risposto con sicurezza, mostrando i suoi progetti con passione. Quando uscì dall’edificio due ore dopo, il sole splendeva e il suo telefono vibrava: era l’offerta di lavoro. Mentre camminava verso casa, ripensò a Marco e a quel taxi arrivato come per magia. Quel pomeriggio, tornando in metropolitana, passò davanti alla sede di Radio Taxi 24 e decise di fermarsi. «Vorrei lasciare un messaggio per Marco», disse alla receptionist. Scrisse poche righe su un foglietto: *Grazie per aver salvato il mio futuro. Oggi ho un lavoro, e voi avete una cliente per sempre.*

    Da allora, Sofia non usò più la propria auto per gli appuntamenti importanti. Ogni volta che aveva bisogno di un passaggio, chiamava Radio Taxi 24, sicura che qualcuno, dall’altra parte del telefono, avrebbe trasformato un momento di crisi in una soluzione.