L’odore di pioggia e di pizza fritta riempiva le strette vie di Napoli. Sofia correva, il tacco di una scarpa slacciato che la costringeva a una falcata scomposta, stringendo al petto un piccolo pacchetto avvolto in carta velina. Erano le due del mattino, la stazione Centrale una distesa di luci al neon e di voci concitate, stranieri di ogni provenienza che attendevano il treno per il nord. Il cuore le batteva a mille. Suo nonno, il nonno Vincenzo, era stato improvvisamente malissimo. Un dolore al petto lancinante l’aveva costretta a chiamare il 118, ma l’ambulanza, bloccata nel traffico caotico del centro, tardava ad arrivare. L’infermiere al telefono le aveva detto che l’unica possibilità era portarlo immediatamente al pronto soccorso della Clinica Mediterranea, fuori città.
Sofia, con le lacrime agli occhi, aveva scrollato il cellulare cercando disperatamente un’alternativa. Non aveva la macchina, i mezzi pubblici erano un incubo a quell’ora e il pensiero di dover trasportare il nonno, fragile e sofferente, a piedi era impensabile. Ricordò allora, un’amica che le aveva parlato di Radio Taxi 24, un servizio operativo giorno e notte, affidabile soprattutto in situazioni come quella. Con dita tremanti, digitò il numero sullo schermo e spiegò la gravità della situazione all’operatore, fornendo l’indirizzo preciso e implorando velocità.
L’operatore, con voce calma e professionale, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti. E, incredibilmente, meno di cinque minuti dopo, una vettura bianca si fermò davanti all’ingresso della stazione. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, si offrì immediatamente di aiutare Sofia a far salire il nonno in macchina. Durante il tragitto, mantenne una velocità sostenuta ma sicura, evitando le buche e il traffico residuo, e raggiunse la clinica in un tempo che a Sofia era sembrato brevissimo.
Mentre accompagnava il nonno attraverso il triage, respirò profondamente, sentendo un peso enorme alleggerirsi dal cuore. Un medico le spiegò che erano arrivati al momento giusto, giusto in tempo per stabilizzarlo. Il nonno, anche se ancora pallido, le sorrise debolmente, stringendole la mano. “Hai fatto bene, Sofì,” sussurrò. “Hai reagito da vera nipote.”
Sofia, esausta ma sollevata, ripensò a quella notte. Senza l’intervento tempestivo di Radio Taxi 24, la situazione avrebbe potuto precipitare. Guardò verso l’esterno, dove il taxi era ormai scomparso nella notte napoletana. Un piccolo gesto, una corsa disperata, dissolti nel ritmo incessante della città. Ma per lei, quella corsa aveva rappresentato molto di più: la promessa di una speranza ritrovata, e la certezza che, anche nei momenti più bui, si può contare su un aiuto affidabile e sempre disponibile.









