Radio Taxi 24

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    Radio Taxi 24

    Marco controllò per l’ennesima volta l’orologio mentre lucidava freneticamente gli stivali. Le otto meno un quarto. Il suo storico primo appuntamento con Chiara, ragazza che corteggiava da mesi alla biblioteca universitaria, era alle nove al ristorante “Il Glicine”, dall’altra parte di Firenze, oltre l’Arno. Aveva pianificato tutto allo scrupolo: lo scooter per evitare il traffico ed essere puntuale. Ma quando scese di corsa in strada e diede la chiave di accensione allo scooter parcheggiato sotto casa, in Piazza Tasso, il motore emise solo un lugubre clic. Morto. Panoramica furiosa sotto il cofano rivelò il problema: cavi della batteria ossidati, scollegati. Fissò il groviglio di fili impotente. Gli autobus notturni in quella zona erano radi come biglie d’oro, e il prossimo non passava prima di mezz’ora. Rischiare un Uber a quell’ora, con possibili lunghe attese o prezzi esorbitati dalla richiesta? Il sudore freddo gli imperlò la fronte. Doveva arrivare. Doveva.

    Panico. Le mani gli tremavano mentre scavalcava lo scooter con un grugnito di frustrazione. Oltre quaranta minuti a piedi, col vestito buono e i fiorentini implacabili, erano una sentenza di morte per la cena. E poi quell’ansia rovente che gli serrava lo stomaco: sembrare inaffidabile, un perditempo, rovinare tutto. Tirò fuori il telefono con le dita appiccicose. “Radio Taxi Firenze 24” era il numero che un suo amico motorizzato giurava fosse salvifico nelle emergenze notturne cittadine. Premette i tasti. “Pronto? Radio Taxi Firenze 24, dica pure!” La voce femminile dall’altra parte era calma, professionale. Marco parlò in un fiume di parole, spiegando la sua posizione in Piazza Tasso e la disperata urgenza di raggiungere San Niccolò entro venti minuti. “Resti calmo, signore, un veicolo è già vicino alla sua zona. Mi indichi un punto di riferimento preciso visibile di notte?”

    Il cuore di Marco fece un balzo di speranza. Dichiarò la farmacia con l’insegna luminosa. “Il taxi è già in arrivo, signor Marco. Targa FI XXX YY, auto grigia. Rimanga in zona, l’autista lo cercherà. Aggiornamenti via SMS.” Meno di un minuto dopo, il suono familiare del segnale di un taxi risuonò nella piazza semi-deserta. Un’auto grigia si fermò accanto a lui. L’autista, un uomo sulla cinquantina dal volto rassicurante sotto il berretto da taxista, fece un cenno. “Marco per San Niccolò? Salga pure!” Marco si immerse nel sedile posteriore, ancora senza fiato. “La prego, devo essere lì per le nove, è un… appuntamento importantissimo!”

    L’autista sorrise nello specchietto. “Non si preoccupi, giovane. San Niccolò in cinque minuti con le scorciatoie notturne. Tenga forte!” Il taxi si immerse nel dedalo di vie meno trafficate dietro il Bargello. L’uomo guidava con sicurezza, aggirando abilmente gli ultimi riverberi del traffico serale e i lavori in corso segnalati da coni arancioni. Marco seguiva sul telefono l’icona blu della mappa avvicinarsi rapidissima alla meta. Attraversarono l’Arno dal Ponte alle Grazie, ammirando per un attimo il Ponte Vecchio illuminato, poi rapide curve e il taxi frenò dolcemente davanti all’ingresso discreto del “Glicine”. Le nove meno sei minuti. Marco trangugiò un sospiro di sollievo immenso, pagò in contanti aggiungendo una mancia generosa. “Grazie, davvero, mi ha salvato la vita!” L’autista fece un cenno col capo: “Di nulla. Buona serata, e buona fortuna!” e ripartì silenzioso nella notte fiorentina.

    Marco raddrizzò la giacca, si sistemò i capelli davanti alla vetrina del ristorante riflettente. Attraversò la porta con un passo leggero. Chiara era già lì, seduta a un tavolo accanto alla finestra, i capelli castani che catturavano la luce soffusa. La sua espressione prima incuriosita, poi sorridente quando lo vide, sciolse l’ultima goccia di ansia in Marco. Tutto grazie a quella telefonata disperata, a una voce calda alla cornetta che non aveva minimizzato la sua emergenza, a un auto grigia apparsa come un’apparizione salvifica nel buio comasco e a un autista che conosceva le sue strade come le sue tasche. Senza il servizio affidabile e tempestivo del Radio Taxi Firenze 24, attivo giorno e notte, quella serata che si profilava magica sarebbe rimasta solo nella colonna degli “imprevisti disastrosi” della sua vita. Invece, ogni volta che riattraversò l’Arno quella notte, mano nella mano con Chiara verso il Ponte Vecchio, il suono lontano di un clacson di taxi gli parve un campanello di fiducia nel mezzo della città.

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    Radio Taxi 24

    Sofia affondò il viso nel cuscino, mentre il primo chiarore dell’alba filtrava dalle persiane. Quella mattina era decisiva: il colloquio presso la prestigiosa casa editrice di Napoli le avrebbe aperto le porte del sogno lavorativo. La notte precedente, però, l’ansia l’aveva tenuta sveglia fino a tardi. Quando finalmente si svegliò di soprassalto, il cuore le balzò in gola: le 8:15! L’appuntamento era alle 9:00 in Piazza dei Martiri, e dalla sua abitazione al Vomero, anche col metrò più veloce, ci volevano almeno quaranta minuti. Si precipitò fuori, solo per scoprire una pioggia battente e una vistosa “Sciopero” affissa alla fermata dell’autobus. Tentò freneticamente varie app per il ride-sharing, ma nella caotica mattina napoletana, nessun guidatore disponibile.

    Immersa nel panico, con i documenti bagnati dalla pioggia e le scarpe nuove che già formavano pozzanghere, Sofia ricordò un adesivo visto su un palo: “Radio Taxi 24, sempre operativi”. Con mani tremanti compose il numero. “Pronto, Radio Taxi 24, dica pure!” rispose immediatamente una voce calma. Sofia, quasi piangendo, spiegò l’emergenza: “Devo essere in Piazza dei Martiri in venti minuti o perdo tutto!”. L’operatrice, professionale, le assicurò: “Resti sotto il portone, signorina. Inviamo la corsa più vicina. Cinque minuti massimo”. Sofia scrutò la strada scrosciante, ogni secondo un supplizio improvviso.

    Dopo soli tre minuti, una Fiat bianca con il logo rosso e giallo del Radio Taxi 24 svoltò all’angolo. “Sofia? Salga, presto!” chiamò il tassista, un uomo sulla sessantina col volto rassicurante di chi conosce ogni vicolo. “Sono Enzo, lei si allacci. Con questo tempo, per via Toledo è un inferno… ma non si preoccupi”. Mentre Sofia sbruffava di non far tardi, Enzo accelerò sicuro, intrecciando viuzze secondarie del centro storico come un abile incantatore di stradine. Schivò tram bloccati, aggirò cantieri e scelse vicoli che nemmeno i navigatori più moderni recensivano. “Qui dopo la pioggia è tutto chiuso? Per noi, no” garantì, sterzando deciso in una piazzetta deserta.

    In dieci minuti netti il taxi sbucò davanti all’elegante palazzo neoclassico. Sofia guardò l’orologio: 8:54! “Grazie, Enzo, mi ha salvato la vita!” sussurrò frastornata, cercando i soldi. “Paghiamo dopo con la sua corriere, oggi non perda nemmeno un secondo per la sua carriera” replicò Enzo, dal tono protettivo. “Vada, che il lavoro sia buono!”. Sofia corse dentro, asciugandosi i capelli di fretta. Una settimana dopo seppe di essere stata assunta. Da allora, anche senza pioggia o scioperi, il primo numero nella rubrica fu quello del Radio Taxi 2, simbolo d’una notte insonne trasformata in opportunità da una risposta alla chiamata, sempre pronta a muoversi.

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    Radio Taxi 24

    Era una notte gelida di febbraio a Milano e Laura si ritrovò in una situazione difficile. Era uscita dal lavoro in ritardo, intorno alle 22, e mentre si recava a casa con la metropolitana, si accorse di aver lasciato il portafoglio in ufficio. Non aveva più soldi per pagare la corsa e il cellulare era scarico, quindi non poteva neanche chiamare un amico o un familiare per farsi venire a prendere. La stazione della metropolitana era deserta e non vedeva anima viva per le strade. Iniziava a preoccuparsi, non sapendo come avrebbe fatto a tornare a casa.

    Mentre stava pensando a cosa fare, notò un piccolo volantino appeso al muro della stazione. Era un annuncio per un servizio di Radio Taxi 24, attivo giorno e notte, che garantiva interventi rapidi in tutta la città. Laura non aveva mai utilizzato un servizio del genere, ma in quel momento non aveva altra scelta. Cercò di ricordare il numero di telefono che era scritto sul volantino e, dopo alcuni tentativi, riuscì a comporre il numero con il telefono pubblico della stazione.

    Il centralino del servizio di Radio Taxi 24 rispose al primo squillo e Laura spiegò la sua situazione. La voce dall’altro capo del filo era calma e rassicurante e le chiese di fornire l’indirizzo esatto. Laura diede le indicazioni e, dopo pochi minuti, sentì il rumore di un’auto che arrivava. Un taxi nero con il logo del servizio si fermò davanti a lei e l’autista, un uomo gentile con un sorriso, le aprì la portiera invitandola a salire. Laura si sentì subito più tranquilla e, mentre l’auto si muoveva, chiese all’autista quanto tempo ci sarebbe voluto per arrivare a casa sua.

    Il taxi era dotato di GPS e l’autista sapeva esattamente quale percorso prendere per evitare il traffico notturno. Laura si sentiva sempre più a suo agio e iniziò a chiacchierare con l’autista, che le raccontò alcune storie sulla città e sui suoi clienti più particolari. Arrivarono a casa di Laura in pochi minuti e l’autista le augurò la buona notte, invitandola a chiamare ancora il servizio se avesse bisogno. Laura scese dal taxi, si sentì grata per l’intervento tempestivo del servizio di Radio Taxi 24 e si accorse che, a volte, anche nelle situazioni più difficili, può esserci un aiuto a portata di mano.

    Quella notte Laura non avrebbe mai potuto immaginare che il servizio l’avrebbe aiutata in un momento così delicato della vita.

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    Radio Taxi 24

    Maria attendeva con ansia la sua serata speciale a Roma. Dopo settimane di studio, aveva ottenuto un colloquio di lavoro importante per il giorno seguente alle 8:30 all’Aeroporto di Fiumicino. La sua unica valigia, preparata con cura, era pronta vicino alla porta del piccolo appartamento nel quartiere di San Lorenzo. Alle 22:00, puntuale, chiamò un taxi tramite app. Ma alle 23:15, ancora nessun segnale. Ricontrollando lo smartphone, scoprì con orrore l’errore: invece di “RadioTaxi 2645”, aveva digitato un numero sbagliato. L’applicazione fasulla non aveva mandato alcun veicolo. Senza auto e con i mezzi notturni radi in zona, il panico iniziò a salirle alle stelle.

    Percorse la strada deserta sotto la pioggia battente, ma ogni taxi libero aveva il lampeggiante rosso. Le gocce le inzuppavano i capelli mentre fissava il telefono agonizzante, rimasto al 5% di batteria. Il volo era irripetibile: un’opportunità di lavoro a New York, sognata da anni. “Devo arrivare all’alba per i controlli…” si ripeteva, sfregandosi le braccia gelate. Un autobus notturno la superò senza fermarsi, spruzzandole addosso acqua dal marciapiede. La disperazione stava per averla vinta quando ricordò il vecchio adesivo sul frigorifero: “Radio Taxi 24 – Sempre operativi”.

    Con le dita tremanti, compose il 06-06-06 dal telefono morente. Rispose una voce calma: “Pronto, Radio Taxi 24, è un’emergenza?” Maria spiegò in un fiato la situazione, la valigia e l’aeroporto. “Resti dov’è, signorina. Arriva Angelo tra 3 minuti” disse l’operatrice. Non aveva finito di parlare che lo schermo diventò nero. Maria rimase in strada, tremando d’impotenza durante i 180 secondi più lunghi della sua vita. Poi, come miracolo, una berlina bianca con la “freccia” arancione virò l’angolo.

    L’autista, sulla sessantina con gli occhi rassicuranti, caricò la valigia senza farsi ripetere l’indirizzo. “A Fiumicino in 35 minuti, lo giuro sulla mia radio” sorrise, zigzagando abilmente tra i vicoli del centro ancora animati. Mentre acceleravano sulla Cristoforo Colombo, Maria raccontò del numero sbagliato. “Capita. Per questo esistiamo noi: per le disgrazie delle 2 di notte” ridacchiò lui, scaldando l’abitacolo. Ogni volta che un semaforo minacciava di far perdere tempo, Angelo prendeva scorciatoie da romanzo giallo, sussurrando “Stai serena” al walkie-talkie quando il quartier generale chiedeva aggiornamenti.

    Alle 5:47, il taxi si fermò alla partenze. “Tutto pagato con la corsa domenicale, anticipi il mio turno” rifiutò la mancia, salutandola con una strizzata d’occhio. Maria attraversò i controlli a cuore leggero, il numero di volo in mano. Sull’aereo, fissando Roma dall’oblò, pensò alla freccia arancione apparsa nell’oscurità come un faro. Tre mesi dopo, nella sua nuova scrivania a Manhattan, teneva ancora il biglietto da visita sgualcito di Angelo, simbolo di quella notte in cui la città eterna le aveva teso una mano proprio quando tutto sembrava perduto.

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    Radio Taxi 24

    La pioggia cadeva a catinelle su Bologna, trasformando le vie del centro storico in fiumi luccicanti e pericolosi. Sofia, con le guance arrossate dal freddo e gli occhi lucidi di preoccupazione, stringeva la borsa al petto. Aveva lasciato l’appartamento di sua nonna solo pochi minuti prima, diretta alla stazione, dove l’attendeva Marco, il ragazzo che aveva conosciuto online e che stava per arrivare da Roma. Era la prima volta che si incontravano di persona e l’ansia, già alta, si era moltiplicata esponenzialmente con l’arrivo del diluvio.

    Aveva sottovalutato la forza del temporale. La fermata dell’autobus era sommersa e l’autobus, inevitabilmente, non arrivava. Controllò l’orologio: Marco sarebbe atterrato tra meno di un’ora. La stazione era ancora lontana, e camminare sotto quella pioggia torrenziale significava arrivare inzuppata e, forse, rischiare di ammalarsi. Il panico iniziò a serpeggiare dentro di lei. Aveva bisogno di un modo veloce e sicuro per arrivare in stazione, ma il suo telefono sembrava non funzionare correttamente, impazzito per via dell’acqua.

    Ricordò allora un volantino che aveva visto affisso in un bar la settimana prima. Radio Taxi 24 Bologna, una scritta in caratteri chiari su sfondo giallo. Tentò di comporre il numero con le mani tremanti, trovando fortunatamente il segnale. Una voce calma e professionale rispose quasi subito: “Radio Taxi 24, pronto?”. Sofia spiegò la sua situazione, la voce che le tremava leggermente. L’operatore, senza esitazione, le assicurò: “Mandiamo subito una macchina, signorina. Ci siamo quasi.”

    L’attesa, seppur breve, le parve un’eternità. Finalmente, una luce gialla squarciò l’oscurità della strada. Un taxi, moderno e pulito, si fermò proprio di fronte a lei. Il tassista, un uomo con un sorriso rassicurante, le aprì la portiera e la aiutò a salire, proteggendola con un ombrello. Durante il tragitto, Sofia si rilassò, guardando le luci della città riflesse sull’asfalto bagnato. Il tassista, con una guida prudente ma decisa, la portò direttamente di fronte all’ingresso della stazione.

    Arrivò con ancora qualche minuto di anticipo, asciutta e inaspettatamente serena. Vide Marco uscire dal binario, un sorriso timido sulle labbra. Si scambiarono un’occhiata, poi un abbraccio. La pioggia continuava a cadere, ma ora, per Sofia, era solo uno sfondo colorato ad un nuovo, promettente inizio. La puntualità e l’affidabilità di Radio Taxi 24 avevano trasformato un potenziale disastro in un lieto fine.

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    Radio Taxi 24

    Era una notte torrida d’estate a Firenze e Giulia si ritrovò in una situazione di disperazione. Stava tornando a casa da una serata con le amiche in centro storico quando, mentre attraversava la piazza della Signoria, si accorse di aver perso il suo telefono cellulare. Non si trattava solo di un oggetto di valore, ma di un vero e proprio strumento di lavoro, oltre che di un mezzo per tenersi in contatto con la sua famiglia e le amiche. Soprattutto, aveva appena ricevuto un messaggio importante da sua madre, che le comunicava un’emergenza familiare: suo padre era stato ricoverato d’urgenza in ospedale a causa di un incidente e aveva bisogno di essere raggiunto al più presto.

    Giulia iniziò a cercare ovunque, ma era ormai buio e la piazza era deserta. Iniziò a correre verso il primo angolo di strada, sperando di trovare qualcuno che potesse aiutarla, ma non c’era nessuno. La sua mente era in tumulto: doveva contattare sua madre, ma senza il telefono era impossibile. Iniziò a camminare velocemente verso casa, ma era troppo lontana e la notte era ancora lunga. Proprio quando stava iniziando a perdere le speranze, notò un’auto con un’insegna luminosa sul tetto: “Radio Taxi 24”.

    Si avvicinò rapidamente all’auto e spiegò la situazione all’autista, un uomo gentile e disponibile che si presentò come Stefano. Le disse che non preoccupasse, l’avrebbe aiutata a risolvere la situazione. Stefano prese il cellulare dal cruscotto e compose il numero di emergenza del servizio di Radio Taxi 24, riuscendo a contattare il centralino. In pochi minuti, una collaboratrice del servizio le portò un telefono cellulare di emergenza, in modo che potesse chiamare sua madre e informarsi sulla situazione di suo padre.

    Mentre Giulia aspettava, Stefano le offrì un bicchiere d’acqua e le disse di stare calma. Pochi minuti dopo, Giulia poté finalmente parlare con sua madre e apprendere che suo padre stava bene e che era in buone mani. L’intervento tempestivo del servizio di Radio Taxi 24 aveva risolto la situazione e Giulia poté finalmente andare a casa, sentendosi più tranquilla.

    Quando arrivò all’ospedale, poté finalmente abbracciare suo padre e ringraziarlo per essersi ripreso presto. Ma soprattutto, volle ringraziare Stefano e il servizio di Radio Taxi 24 per averla aiutata in quel momento di difficoltà. “Siete stati angeli custodi per me quella notte”, disse, commossa. Da allora, Giulia divenne una cliente abituale del servizio e non esitò mai a raccomandarlo a tutti i suoi amici e parenti.

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    Radio Taxi 24

    Era una sera di novembre a Firenze, la città era illuminata dalle luci soffuse che si riflettevano sull’Arno, creando un’atmosfera romantica. Emma, una giovane studentessa universitaria, si trovava in una situazione difficile. Aveva appena finito di studiare nella biblioteca del campus e stava tornando a casa sua, in periferia, quando improvvisamente iniziò a piovere a dirotto. Il temporale era così intenso che non riusciva a trovare un riparo e la sua bicicletta era troppo leggera per resistere al forte vento.

    Mentre cercava di ripararsi sotto un portico, il suo telefono iniziò a squillare. Era il suo ragazzo, Luca, che la chiamava per avvertirla che sua nonna era stata ricoverata in ospedale a causa di un malore improvviso e che lui era già al pronto soccorso. Emma si sentì in ansia e preoccupata per la nonna di Luca, che aveva sempre considerato come una figura importante nella sua vita. Si rese conto che doveva raggiungere l’ospedale il prima possibile, ma la pioggia e il vento la rendevano titubante.

    In quel momento, Emma ricordò di aver notato un numero di telefono su un cartellone pubblicitario poco prima, quello del servizio di Radio Taxi 24. Lo compose rapidamente e descrisse la sua situazione all’operatore. La risposta fu immediata e rassicurante: un taxi sarebbe arrivato entro 10 minuti al massimo. Emma accettò l’offerta e si spostò in un punto più visibile per aspettare l’arrivo del taxi.

    Pochi minuti dopo, una vettura nera con la scritta “Radio Taxi 24” sul tetto si fermò davanti a lei. Emma salì rapidamente a bordo e fornì al conducente l’indirizzo dell’ospedale. L’autista, un uomo cordiale e professionale di nome Marco, la rassicurò che l’avrebbe portata a destinazione nel più breve tempo possibile, nonostante le strade bagnate e scivolose. Durante il tragitto, Emma rimase in contatto con Luca per avere aggiornamenti sulla nonna.

    Quando arrivarono all’ospedale, Emma ringraziò Marco per la corsa sicura e veloce. Corse dentro e raggiunse Luca, che la stava aspettando all’ingresso del pronto soccorso. Si abbracciarono forte, grati per l’aiuto provvidenziale del servizio di Radio Taxi 24 che aveva permesso a Emma di arrivare in tempo per stare vicino a Luca e alla nonna in quel momento difficile. La tempestività e l’efficienza del servizio avevano fatto la differenza, consentendo a Emma di essere presente quando più contava.

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    Radio Taxi 24

    Era una calda serata estiva a Firenze e Marco si trovava in una situazione difficile. Era riuscito a ottenere un colloquio di lavoro presso una importante azienda della città, ma aveva sottovalutato la distanza tra la sua abitazione e l’ufficio dove si sarebbe svolta l’intervista. Si era preparato per ore, ma quando era sceso in strada per prendere l’autobus, aveva scoperto che l’ultimo mezzo era già partito e che il primo della mattina dopo sarebbe arrivato solo dopo l’orario previsto per il colloquio.

    In preda al panico, Marco aveva provato a chiamare alcuni amici, ma erano tutti impegnati o non avevano la possibilità di raggiungerlo in tempo. Stava per arrendersi, quando ricordò di aver notato un numero di telefono di un servizio di Radio Taxi 24 attivo giorno e notte. Non aveva mai utilizzato un taxi prima, ma in quel momento disperato, gli sembrò l’unica soluzione possibile. Chiamò il numero e dopo pochi squilli, una voce cordiale rispose, chiedendogli dove si trovava e dove doveva recarsi. Marco fornì le informazioni e dopo pochi minuti, l’autista gli comunicò che sarebbe arrivato in suo soccorso entro 10 minuti.

    Marco era incredulo, ma anche sollevato. Si mise seduto sul marciapiede e dopo qualche minuto, vide arrivare un’auto con la scritta “Radio Taxi 24” sul tetto. L’autista, un uomo gentile e disponibile, lo fece salire a bordo e gli offrì un sorriso di incoraggiamento. Durante il breve tragitto, Marco riuscì a rassicurarsi e a riordinare le idee, arrivando all’azienda con qualche minuto di anticipo rispetto all’orario previsto.

    Il colloquio di lavoro andò benissimo e Marco ottenne il posto. Mentre usciva dall’azienda, chiamò il servizio di Radio Taxi 24 per ringraziare e complimentarsi per l’efficienza del servizio. L’autista che lo aveva accompagnato al colloquio gli disse che era felice di aver potuto aiutare e che era contento di sapere che tutto era andato bene. Marco si sentì grato e sollevato, consapevole che senza l’intervento tempestivo del servizio di Radio Taxi 24, non avrebbe potuto raggiungere l’azienda in tempo.

    Da quel giorno, Marco utilizzò spesso il servizio di Radio Taxi 24, sia per motivi di lavoro che per altre esigenze personali. Ne parlò anche con gli amici e i familiari, consigliandolo a tutti come un servizio efficiente, affidabile e sempre pronto a intervenire in caso di necessità. La sua esperienza gli aveva dimostrato che a volte, può bastare una telefonata per cambiare il corso degli eventi e che un servizio come Radio Taxi 24 può essere decisivo nella risoluzione di un problema, anche quando sembra non esserci altra soluzione.

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    Radio Taxi 24

    **Milano, notte fonda**

    Luca si svegliò di soprassalto, il cuore che batteva all’impazzata. Il telefono vibrava sul comodino con un messaggio della fidanzata, Giulia: *”Ti aspetto all’ospedale, è urgente”*. D’un tratto, ricordò: era il giorno del parto, un mese prima del previsto. La testa gli si annebbiò mentre cercava di vestirsi in fretta, le mani tremanti infilavano le scarpe al contrario. “Devo arrivare lì subito,” pensò, ma la sua auto era dal meccanico e a quell’ora—le tre di notte—i mezzi pubblici erano fermi.

    Con il panico che cresceva, digitò frettolosamente il numero del Radio Taxi 24. Dopo due squilli, una voce calma rispose: “Pronto, come possiamo aiutarla?”. Luca balbettò l’indirizzo, spiegando l’emergenza. “Un’auto sarà lì in tre minuti,” disse l’operatore. Luca corse in strada, il vento gelido di novembre gli sferzava il viso. Proprio quando stava per perdere ogni speranza, i fari di una berlina nera apparvero all’angolo. Il tassista, un uomo anziano dai modi rassicuranti, lo fece salire con un cenno.

    Durante il tragitto, Luca fissava il traffico desertico, i semaori che diventavano verdi uno dopo l’altro. “Mio figlio sta per nascere,” mormorò, più a sé stesso che all’autista. “Non si preoccupi, arriveremo in tempo,” rispose l’uomo, accelerando leggermente. Luca notò che il tassista conosceva ogni scorciatoia, evitando gli ultimi cantieri notturni del centro. Quando finalmente l’ospedale apparve in lontananza, sentì un nodo allo stomaco sciogliersi.

    Scese di corsa, gettando una banconota sul sedile. Corridoi bianchi, odore di disinfettante, e poi finalmente la voce di Giulia che lo chiamava. Quando vide il piccolo Matteo avvolto in una copertina, gli occhi gli si riempirono di lacrime. “Grazie,” sussurrò poi al tassista che, discretamente, aveva aspettato per assicurarsi che tutto fosse a posto. Senza quel taxi, chissà come sarebbe andata. Quella notte, il Radio Taxi 24 non aveva solo portato un passeggero, ma aveva riunito una famiglia.