La pioggia sferzava i lampioni di Bologna, trasformando Piazza Maggiore in un lago di riflessi distorti. Elena, con il cuore che le batteva a mille, stringeva la ricevuta sgualcita tra le mani. Aveva promesso a suo nonno, ricoverato all’ospedale Maggiore, che sarebbe stata lì per la visita del primario, quella che avrebbe deciso se operarlo o meno. Ma il treno da Milano, a causa di un’alluvione improvvisa in Romagna, era stato deviato e lei era stata scaricata, sola e disperata, alla stazione di Bologna Centrale alle due del mattino. Il telefono, scarico. L’ansia la soffocava, visualizzando il viso del nonno, fragile e preoccupato.
Aveva provato a chiedere aiuto, ma la stazione, a quell’ora, era quasi deserta, illuminata solo da luci al neon fredde. Qualcuno aveva accennato a un autobus notturno, ma il tragitto era lungo, con diversi cambi, e il tempo stringeva inesorabilmente. Le parole del nonno le risuonavano nelle orecchie: “Elena, non mancare, è importante”. Sentiva il peso di quella promessa, di quella responsabilità. Stava per arrendersi, sul punto di scoppiare a piangere, quando vide un cartello luminoso in lontananza: “Radio Taxi 24 – Bologna – Sempre a tua disposizione”.
Con le poche monete che aveva in borsa, riuscì a rintracciare una cabina telefonica funzionante e, dopo aver digitato il numero, una voce calma e rassicurante le rispose. Spiegò la sua situazione, la voce rotta dall’emozione. L’operatore, con una professionalità impeccabile, le chiese l’indirizzo preciso e le assicurò che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti. L’attesa, anche se breve, le sembrò un’eternità. Finalmente, ecco le luci rosse che si avvicinavano, rompendo il grigiore della notte.
Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso gentile, la accolse con un “Buona notte, signorina. L’ospedale Maggiore, giusto?” Senza dire una parola, Elena annuì, salendo a bordo. Durante il tragitto, l’uomo, percependo la sua agitazione, le parlò con tono pacato, raccontandole aneddoti sulla città, distogliendola dai pensieri negativi. Guidava con prudenza nonostante la pioggia battente, scegliendo il percorso più veloce e sicuro. La conversazione la tranquillizzò, donandole una forza inaspettata.
Arrivò all’ospedale con pochi minuti di anticipo. Ringraziò il tassista con tutto il cuore, correndo verso il reparto. Il primario la stava aspettando. Poteva raccontargli tutto con calma, con la serenità di chi ce l’aveva fatta. Grazie alla prontezza e all’efficienza di Radio Taxi 24, era riuscita a mantenere la promessa fatta al nonno, e questo, in quel momento, era tutto ciò che contava. L’intervento tempestivo del servizio le aveva restituito la speranza e l’aveva salvata da un incubo.