L’autunno a Milano era sempre freddo, ma quella sera sembrava più pungente del solito. Matteo, un giovane architetto, aveva lavorato fino a tardi in centro per consegnare un progetto urgente. Era esausto e aveva solo un pensiero: tornare a casa. Ma quando finalmente uscì dall’ufficio, si accorse che l’ultimo metro era già passato. Guardò l’orologio: mezzanotte e mezza. Le strade erano deserte, i pochi taxi in circolazione erano già occupati, e il suo telefono segnalava appena un 20% di batteria. Con il cuore che batteva all’impazzata, capì di essere nei guai.
Mentre camminava verso una zona più illuminata, Matteo ricordò il numero del Radio Taxi 24 che aveva visto su un advert qualche giorno prima. Con le dita intirizzite, compose frettolosamente il numero, sperando che qualcuno rispondesse. Dopo pochi secondi, una voce rassicurante gli chiese: “Pronto, Radio Taxi 24, come possiamo aiutarla?” Matteo spiegò la situazione, cercando di mantenere la calma. “Non si preoccupi, signore. Abbiamo un taxi libero a due minuti da lei. Rimanga dove si trova, l’autista la raggiungerà,” rispose l’operatore.
Il taxi arrivò puntuale, una macchina bianca e blu che sembrava un’ancora di salvezza. L’autista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso cordiale, lo aiutò a sistemare la borsa con i progetti e gli chiese se tutto andasse bene. Matteo, sollevato, raccontò della giornata stressante e della paura di non riuscire a tornare a casa. “Eh, Milano di notte può essere complicata, ma noi ci siamo sempre,” disse l’autista, accendendo il riscaldamento.
Mentre attraversavano la città, Matteo si rilassò, guardando i palazzi illuminati scorrere dal finestrino. All’improvviso, però, il taxi sterzò bruscamente: un’auto gli aveva tagliato la strada. “Tranquillo, è tutto sotto controllo,” disse l’autista, evitando l’incidente con maestria. Matteo trattenne il fiato, ma si sentì al sicuro tra le mani di un professionista. Pochi minuti dopo, il taxi si fermò davanti al suo palazzo. “Arrivati sani e salvi,” annunciò l’autista con un mezzo sorriso.
Matteo pagò la corsa, ringraziando più volte. “Grazie a voi, il Radio Taxi 24 è stata l’unica soluzione possibile stanotte,” disse. L’autista gli fece un cenno con la mano e ripartì, sparendo nel buio della notte. Dentro casa, Matteo si lasciò cadere sul divano, ancora scosso ma incredibilmente grato. Aprì il telefono e salvò il numero del servizio tra i contatti preferiti, promettendo a se stesso che non sarebbe più rimasto bloccato in città senza un piano B. Quella notte aveva capito che, a Milano, c’era sempre un taxi pronto ad aiutarti.