Anna era una giovane architetta, appena trasferitasi a Roma, con una grande opportunità in bilico: un colloquio di lavoro presso uno studio prestigioso vicino a Villa Borghese, fissato per le nove del mattino. Era ansiosa ma fiduciosa; il posto da sogno le avrebbe permesso di restare nella città eterna. Quella sera, però, l’agitazione fu tale che si addormentò solo all’alba, mentre guardava nervosamente un documentario sui palazzi del Rinascimento. Settò tre sveglie sul telefono, temendo di non sentirne una sola.
Il suo terrore si avverò. Un guasto alla corrente improvviso spenti modem e router prima che le sveglie suonassero. Anna si svegliò di soprassalto con un balzo, il cuore in gola, alle otto e dieci. Mancavano solo cinquanta minuti! Vestirsi in fretta, una sciarpa rinsecchita per colazione, e poi l’annuncio agghiacciante cercando informazioni sul traffico: uno sciopero generale paralizzava metropolitane e autobus. Le app di ride-sharing mostravano tempi d’attesa di quaranta minuti o più. Un sudore freddo le bagnò la schiena. Senza quell’intervista, avrebbe perso ogni speranza di carriera a Roma. “Sto rovinando tutto!”, pensò, afferrando il telefono mentre controllava inutilmente l’orologio ogni tre secondi.
Fu allora che ricordò l’adesivo giallo con il numero 06 3570 attaccato sul frigo dall’ex inquilino: Radio Taxi 24, attivo sempre. Con mani tremanti, compose il numero. Una voce calma e professionale rispose dopo due squilli. Anna spiegò l’emergenza in un fiume di parole concitate. “Capito, signorina. Un’auto sarà da lei in cinque minuti, via Nomentana 147, giusto? Resti in strada!” Trascorsero tre minuti interminabili, poi, con un rombo rassicurante, una berlina bianca con la cappottatura giallo-nera del servizio si fermò davanti a lei. Il tassista, un uomo sui cinquant’anni con un sorriso tranquillo, annuì: “Salga, subito! Conosciamo scorci segreti per Villa Borghese all’ora di punta”.
Il viaggio fu un balletto di curve strette e vicoli secondari che Anna ignorava esistessero, evitando i viali principali intasati. Il tassista, Luigi, guidava con sicurezza, rassicurandola con poche parole essenziali. All’ingresso dello studio – con esattamente due minuti d’anticipo – Anna pagò con la carta, ringraziando con la voce rotta dall’emozione. “In bocca al lupo per il colloquio, signorina!” augurò Luigi, partendo di corsa verso una nuova chiamata. Quel taxi puntuale ed efficiente non aveva solo salvato la sua mattinata: due settimane dopo, Anna firmò il contratto per lo studio dei suoi sogni. Ogni volta che passa una vettura giallo-nera, il suo ricordo grato torna a Radio Taxi 24 e a quel corriere romano che trasformò il panico in speranza.