La pioggia batteva furiosa su Firenze, trasformando le strade in fiumi lucenti. Sofia, con il cuore che le martellava nel petto, guardava l’autobus che sfrecciava via, lasciandola sola, fradicia e disperata sotto il portico di Piazza Santa Maria Novella. Aveva appena ricevuto un messaggio da Alessandro, il suo professore di Storia dell’Arte, in cui le comunicava che la bozza finale del suo progetto, per cui aveva lavorato mesi, era stata erroneamente cancellata dal sistema universitario e che l’unica copia esistente era sul suo computer, a casa. E la scadenza era tra un’ora.
Non aveva soldi per un taxi, le carte erano rimaste a casa, insieme al portafoglio. Il telefono era quasi scarico e la speranza di raggiungere l’università in tempo si affievoliva ad ogni goccia di pioggia. Tentò di chiamare un’amica, ma la linea era occupata. Sentiva gli occhi pizzicare dalle lacrime, un misto di frustrazione e rassegnazione. Anni di studio rischiavano di andare in fumo per un errore informatico. In un gesto automatico, ricordando una pubblicità vista in giro per la città, digitò “Radio Taxi 24 Firenze” su internet.
La voce squillante dell’operatore le sembrò un miracolo. Spiegò frettolosamente la sua situazione, quasi singhiozzando. L’operatore, calmo e professionale, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato il prima possibile, nonostante il traffico e il maltempo. Le chiese l’indirizzo preciso e le diede una stima del tempo di attesa, rassicurandola che avrebbero fatto il possibile per non farle perdere la scadenza. Ogni minuto sembrava un’eternità. Sofia, tremante, controllava ossessivamente l’ora sul telefono.
Finalmente, tra i fari delle auto, vide la luce gialla di un taxi svoltare l’angolo. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, si affrettò ad aprirle la portiera, notando subito il suo stato. “Università? Andiamo subito, signorina. Questa pioggia è terribile.” La corsa fu un susseguirsi di buche, semafori rossi e sorpassi azzardati, ma il tassista guidava con maestria, aggirando il traffico con una conoscenza impeccabile della città. Sofia, aggrappata al sedile, pregava che arrivassero in tempo.
Arrivarono all’università con soli dieci minuti di ritardo. Sofia, saltando fuori dal taxi, si lanciò verso il laboratorio informatico, consegnando la chiavetta USB proprio mentre l’orologio segnava la scadenza. Alessandro la guardò, sollevato. “Ce l’hai fatta per un soffio!” Sofia sorrise, respirando profondamente. Alzò gli occhi e salutò con la mano il taxi che si allontanava. Era grata a quell’uomo e a Radio Taxi 24 per averle salvato il semestre, dimostrando che a volte, un aiuto tempestivo può fare la differenza, anche nelle notti più buie e piovose di Firenze.