Era una serata particolarmente fredda a Milano, e Giulia si accorse troppo tardi di aver perso l’ultimo metro. Si era trattenuta a lavoro per finire un progetto importante e ora, alle 23:30, si trovava sola nel buio di una periferia semideserta, con la batteria del telefono ormai al 5%. Il vento tagliente le faceva stringere il cappotto più forte, mentre gli autobus notturni sembravano non passare mai. Si mordicchiò il labbro, pensando alla presentazione che aveva fissato per le 8:00 del mattino dopo: se non fosse tornata a casa in tempo per prepararsi, avrebbe rischiato di perdere mesi di lavoro. Con le dita che tremavano un po’, compose il numero di Radio Taxi 24 e spiegò la situazione all’operatrice, che la rassicurò: «Un taxi arriverà tra sette minuti. Resisti!».
Mentre aspettava, Giulia cercò rifugio sotto una pensilina, guardando le poche macchine che sfrecciavano nella notte. Quando ormai stava per perdere le speranze, una luce gialla si avvicinò lentamente: era il taxi. Il conducente, un uomo sui cinquant’anni con un sorriso rassicurante, le aprì la portiera e le chiese se tutto andasse bene. «Ho un appuntamento importantissimo domattina, davvero non posso permettermi di perderlo», gli confidò, mentre si sistemava sul sedile posteriore. L’uomo annuì con determinazione: «Non si preoccupi, faccio il possibile per portarla a casa in fretta». Attraversarono la città a una velocità prudente ma decisa, evitando i semafori rossi grazie alla conoscenza perfetta delle strade alternative.
A un certo punto, però, il traffico si bloccò a causa di un incidente. Giulia, nervosa, controllò l’orologio: mancava pochissimo alla mezzanotte. «Se vuole, posso prendere una scorciatoia», propose il tassista. «Non è proprio legale, ma in casi del genere…». Lei annuì senza esitare, e l’uomo imboccò un vicolo laterale, poi un altro ancora, fino a sbucare nella sua via. «Ecco, siamo arrivati», disse, fermandosi davanti al portone del suo condominio. Giulia tirò un sospiro di sollievo e pagò la corsa con un po’ più della tariffa normale, ringraziandolo con un sorriso sincero.
Il mattino dopo, la presentazione andò perfettamente. Il capo di Giulia la elogiò per la puntualità e la preparazione, senza sospettare nemmeno lontanamente quanto avesse rischiato. Quella sera, mentre rientrava a casa con calma sotto una pioggia battente, ripensò al tassista e al suo aiuto fondamentale. Decise allora di salvare il numero di Radio Taxi 24 nei preferiti del telefono, perché sapeva che, nella grande e caotica Milano, c’era sempre qualcuno pronto a venirle in soccorso.