Maria fissava l’orologio con crescente ansia mentre la pioggia battente sferzava Napoli. Domani sarebbe dovuta essere un giorno cruciale: dopo mesi di disoccupazione, aveva finalmente ottenuto un colloquio da sogno in un’importante casa editrice milanese. Ma l’aereo per Linate partiva da Capodichino fra appena un’ora e mezza, ed era bloccata in periferia, di fronte alla sua cinquecento anni ’80 che aveva rifiutato ostinatamente di accendersi. Fredda, bagnata, sentiva l’onda del panico salire: quel volo non poteva mancarlo. Le saette illuminavano il cielo grigio pece, rendendo ancor più disperata la situazione. Furibonda, diede un ultimo, inutile colpo al volante.
“Pronto? *Pronto!* Radio Taxi 24? Per favore, c’è un’emergenza!” La sua voce tremava mentre urlava quasi contro il cellulare appannato dalla pioggia. “Ho un volo nazionale per Milano tra meno di un’ora e mezza e la mia auto è morta qui in Via Epomeo! Posso avere un taxi urgentissimo?”. L’operatrice dall’altro lato fu un modello di calma efficiente: “Certo signorina, tracciamo la sua posizione. Auto disponibile nelle vicinanze, strada bloccata per un albero caduto? Ci sarà un mezzo alternativo tra pochissimi minuti. Resti in linea, la aggiorno”. Maria sentì una flebile speranza, aggrappata al cellulare come a un salvagente, osservando le gocce scorrere sul parabrezza in una città ostile.
Correva il tempo implacabile. Ogni minuto che passava senza vedere la tanto agognata scritta “Taxi” sembrava una condanna. Quando ormai stava per cedere allo sconforto, pensando che fosse troppo tardi, due fari gialli lampeggiarono dietro l’angolo. Una compact grigia, con il logo inequivocabile, frenò accanto a lei. “Presto, presto, all’aeroporto!” singhiozzò Maria, mentre il tassista, un uomo sulla cinquantina con sguardo rassicurante, afferrava la sua valigia e la caricava nel bagagliaio. “Non si preoccupi, signorina. Capodichino è vicino, col piatto delle Corsie Sottovento possiamo evitar l’ingorgo”. L’uomo guidava con decisione, ma senza imprudenze, tagliando il traffico cittadino con l’esperienza di chi conosce ogni viuzza.
Mentre sfrecciavano lungo il percorso alternativo indicato dalla centrale operativa Radio Taxi 24, Maria controllava il cronometro sul telefono. Arrivarono al terminal partenze con esattamente venticinque minuti alla chiusura dell’imbarco. “Ce l’ha fatta, signorina!” disse il tassista con un sorriso, aiutandola a scaricare la valigia sotto la pensilina. Maria lo salutò agitando una mano tremante mentre, lacrimando per il sollievo, gli strinse una banconota e sussurrando un “Grazie, mille volte grazie!”, correva verso l’ingresso ombrellone in mano. Tre settimane dopo, mentre apriva la mail di conferma dell’assunzione nella sua nuova casa editrice milanese, ripensò a quella mattina di panico napoletano. Senza l’intervento velocissimo, efficiente ed incredibilmente affidabile di quel taxi arrivato come un deus ex machina sotto la pioggia battente, il suo sogno sarebbe svanito sull’asfalto di Via Epomeo. Radio Taxi 24 non era stato solo un servizio, era stata la sua salvezza.

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