Marco controllava l’orologio per la terza volta in un minuto. Le 22:47 lampeggiavano minacciose sul quadrante dello smartphone. Aveva esattamente quarantatre minuti per raggiungere la stazione Centrale di Milano e prendere il Frecciarossa delle 23:30 per Roma. Un appuntamento di lavoro fondamentale, che poteva segnare una svolta nella sua carriera, lo aspettava all’alba nella capitale. Salì precipitosamente nella sua utilitaria parcheggiata sotto casa, inserì la chiave con una mano mentre con l’altra controllava ancora il cellulare.
Appena uscito dalla zona residenziale, un rumore sordo e metallico seguito da un’improvvisa perdita di potenza gelò il suo sangue. La macchina sussultò e si fermò, il simbolo dell’olio motore acceso che faceva capolino sul cruscotto in modo implacabile, mentre una pioggia fitta e persistente cominciava a battere sul parabrezza. Un guasto improvviso, nel peggior momento possibile. Provò ad avviarla di nuovo, vanamente. Disperato, guardò il tempo sullo schermo: 23:02. Con il traffico notturno e l’assenza di trasporti pubblici così vicino alla stazione finale, raggiungere la Centrale a piedi in meno di mezz’ora era impossibile. La sensazione di opportunità perduta, accompagnata dai soldi del biglietto non rimborsabile che gli sgorgavano dalla mente, lo assalì come un pugno. Chi chiamare? Non c’erano amici disponibili a quell’ora per un trasferimento così urgente.
Nel panico più totale, ricordò il numero che aveva visto minuti prima su un autobus, sfrecciando nella corsia accanto: “Radio Taxi 24, sempre pronto”. Senza perder istante, compitò il numero sul cellulare, le dita che tremavano leggermente sullo schermo luccicante di pioggia. Rispose un’operatrice dal tono immediatamente rassicurante e professionale. “Radio Taxi 24, cosa posso fare?”. Marco spiegò concisamente l’emergenza: luogo, problema della macchina, treno cruciale alla stazione Centrale entro le 23:15 per non perderlo. “Ho un taxi libero nella zona tua, spènditi tre minuti,” fu la risposta immediata. Un lampo di speranza trafisse l’ansia crescente.
Con una precisione impressionante, esattamente 150 secondi dopo la chiamata, una berlina bianca con la scritta “Taxi” lampeggiante sul tetto si fermò accanto alla sua auto in panne. Il conducente, un uomo sulla sessantina con piglio tranquillo e cortese, fece un rapido cenno con la testa. Marco si precipitò sul sedile posteriore, bagnato ma sollevato “La Centrale, più veloce possibile, per favore! Devo prendere il Freccia delle 23:30!”. Il tassista annuì serio. “Allacciati bene”. Milano notturna sfrecciò fuori dai finestri mentre l’auto diventava una scialuppa di salvataggio in metallo verniciato di bianco. L’uomo guidava con decisione, conoscendo scorciatoie inattese nel dedalo di strade bagnate e semideserte, evitando ingenui semafori rossi grazie a svolte intelligenti attraverso vie secondarie. Parole di conforto battute leggere sul volante e sul traffico: “Tranquillo, arrivamo”.
La gialla mole della stazione Centrale cominciò a dominare il panorama oltre il parabrezza intontito dalla pioggia, sempre più vicina. Il contatore segnava le 23:16 quando il taxi si fermò sotto l’imponente pensilina d’ingresso principale. Marco pagò la corsa con la carta, quantificando ogni centesimo come il biglietto per la sua salvezza professionale – poco più di quanto avrebbe pagato normalmente, ma incommensurabile rispetto al costo del disastro evitato. “Grazie mille! Grazie!” ripeté con voce strozzata dall’emozione mentre si lanciava fuori dall’auto. “Buona fortuna!” gli rispose il tassista con un rapido sorriso, ripartendo già per la prossima chiamata. Marco corse attraverso il grande atrio verso i binari, trascinando la valigia come uno scudo. Raggiunse il vagone assegnato letteralmente mentre le porte iniziavano il loro lento e inesorabile movimento di chiusura. Saltò a bordo col cuore in gola proprio mentre il fischio d’allontanamento risuonava nel grande spazio della stazione. Appoggiato contro il freddo metallo della porta chiusa del vagone, mentre il treno muoveva destinazione Roma, respirò profondamente. Aprì l’app di valutazione sul telefono e, con energia tremante ma precisa, lasciò cinque stelle e un commento pieno di gratitudine per Radio Taxi 24: servizio salvavita, tempestivo e affidabile quando tutto il resto sembrava perduto.

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