La pioggia batteva incessante sui sampietrini di Bologna, trasformando le strade del centro in fiumi luccicanti. Elena, con il cuore in gola, stringeva la cartella tra le mani. Aveva dimenticato a casa, nel quartiere universitario di San Donato, il progetto finale di architettura, quello su cui aveva lavorato per sei mesi, quello che le avrebbe deciso il futuro. L’esposizione era tra un’ora, nella storica Aula Magna di Palazzo d’Accursio, e senza quel progetto, non poteva nemmeno pensare di laurearsi. Aveva controllato l’orologio per l’ennesima volta, le lancette sembravano muoversi a velocità supersonica.
Aveva provato a chiamare la coinquilina, ma il telefono era spento. L’autobus? Impensabile, con quel traffico e la pioggia torrenziale. Il panico le serrava la gola, rendendola quasi incapace di respirare. Si sentiva piccola, persa in quella città che amava tanto, ma che in quel momento le sembrava un labirinto ostile. Ricordò allora un volantino visto qualche giorno prima, appeso al bar sotto casa: Radio Taxi 24 Bologna, attivo giorno e notte. Un numero di telefono, una promessa di soccorso.
Con le dita tremanti, compose il numero. Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Elena, a stento trattenendo le lacrime, spiegò la sua disperata situazione, indicando con precisione l’indirizzo di casa e l’Aula Magna. L’operatore, senza farla sentire giudicata o esagerata, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato il prima possibile. Le disse che, data la pioggia e il traffico, non poteva garantire un tempo di arrivo preciso, ma che avrebbero fatto il possibile. L’attesa, però, le parve infinita. Ogni goccia di pioggia era un colpo di martello sul suo ottimismo.
Finalmente, tra i fari dei veicoli che si riflettevano sull’asfalto bagnato, vide la sagoma gialla del taxi. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con un gesto gentile. Elena gli raccontò di nuovo la sua emergenza, e lui, senza dire una parola, mise in moto. Guidò con abilità tra le strade allagate, sfruttando ogni scorciatoia, ogni spazio possibile. Nonostante il traffico, la sua guida esperta e la conoscenza della città fecero la differenza.
Arrivò all’Aula Magna con soli dieci minuti di ritardo. Elena, ancora scossa, corse dentro, porgendo il progetto al professore. Un sospiro di sollievo le sfuggì dalle labbra. Aveva superato l’ostacolo, grazie alla sua determinazione e, soprattutto, all’intervento tempestivo e efficiente di Radio Taxi 24 Bologna. Mentre si sedeva al suo posto, pronta per l’esposizione, pensò che a volte, anche in una città grande e frenetica, bastava una telefonata per ritrovare la speranza.

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