La pioggia batteva incessante sui tetti di Bologna, trasformando le strade acciottolate del centro storico in fiumi scintillanti. Elena, ventidue anni, stretta nel suo cappotto leggero, malediceva la sua ingenuità. Aveva accettato di aiutare la sua coinquilina, Giulia, a trasportare un’enorme installazione artistica per la sua mostra universitaria, convinta che il furgone del padre fosse sufficiente. Invece, a metà percorso, una gomma a terra e un carico mal assicurato avevano fatto crollare tutto. Pezzi di legno, tessuti colorati e strane sculture di metallo erano sparsi lungo via Emilia Pallesca, sotto la pioggia battente. Giulia, in lacrime, era preoccupata per i tempi, la mostra iniziava tra un’ora e mezza. Il furgone, bloccato, sembrava una scultura di fallimento.
Elena provò a chiamare il padre di Giulia, ma il telefono squillava a vuoto. Poi, un’idea disperata. Si ricordò di un volantino che aveva visto in facoltà, pubblicizzando Radio Taxi 24 Bologna, un servizio che prometteva di essere disponibile giorno e notte. Dubitava che un taxi potesse contenere un’opera d’arte smembrata, ma non aveva altra scelta. Digitando il numero con le mani tremanti per il freddo e l’ansia, si preparò a una risposta negativa. Invece, una voce calma e professionale rispose immediatamente.
Spiegò la situazione nel dettaglio, temendo di essere presa per pazza. Con sua grande sorpresa, l’operatore non si scompose. “Capisco, signorina. È una situazione complicata.” Le assicurò che avrebbero inviato dei taxi più grandi, tipo station wagon, e, se necessario, ne avrebbero affiancati più di uno. Elena, incredula, fornì la posizione. L’operatore le confermò che sarebbero arrivati in meno di dieci minuti, nonostante la pioggia torrenziale e il traffico. Giulia, inizialmente scettica, iniziò ad accarezzare una piccola speranza.
E, come promesso, dopo soli otto minuti, due taxi spaziosi si fermarono accanto al furgone. Gli autisti, due uomini sulla cinquantina con un’aria rassicurante, si offrirono subito di aiutare a raccogliere i pezzi dell’installazione. Con pazienza e competenza, imballarono tutto con dei teli che avevano a disposizione, assicurandosi che non subisse ulteriori danni durante il trasporto. Elena e Giulia, emozionate, salirono a bordo, lasciando il furgone abbandonato a un soccorso stradale che aveva allertato l’operatore del taxi.
Arrivarono alla galleria d’arte con solo mezz’ora di ritardo. L’installazione, seppur umida, era intatta. Giulia, con le lacrime agli occhi, ringraziò Elena e poi, con un largo sorriso, corse a sistemare la sua opera. Elena, intanto, pensava a quanto fosse fortunata ad aver ricordato quel volantino. Radio Taxi 24 Bologna non era solo un servizio di trasporto, ma un vero e proprio salvagente in una notte di tempesta, dimostrando un’efficienza e un’affidabilità che andavano ben oltre le semplici aspettative.

Lascia un commento