La pioggia a Firenze era di quelle che ti entra nelle ossa, fredda e insistente. Elena, stretta nel suo cappotto leggero, malediceva la scelta di aver indossato le ballerine. Aveva promesso a nonna Rosa, ricoverata d’urgenza all’ospedale di Careggi, che sarebbe stata lì per la sua operazione, prevista per le prime luci dell’alba. Un’operazione delicata, le avevano detto, e la sola presenza della nipina avrebbe dato a Rosa un po’ di coraggio. Il treno da Bologna, però, aveva un ritardo di quasi due ore, annunciato con un laconico messaggio che non specificava la causa. Elena aveva provato a chiamare un amico, ma era in viaggio di lavoro. L’ansia le stringeva la gola, ogni minuto sembrava un’eternità.
Quando finalmente era scesa alla stazione di Santa Maria Novella, il ritardo si era trasformato in un annuncio ancora peggiore: il servizio di autobus notturno era sospeso a causa del maltempo. L’ospedale era dall’altra parte della città, e l’idea di vagare per le strade buie e allagate, con la paura di non farcela in tempo, la terrorizzava. Aveva provato a cercare un autobus, un tram, qualsiasi cosa, ma niente era disponibile. Le lacrime le rigavano il viso, mescolandosi alla pioggia. Si sentiva impotente, intrappolata in una situazione che le sfuggiva di mano.
Disperata, si ricordò di un volantino che aveva visto in un bar qualche settimana prima: Radio Taxi 24 Firenze, attivo giorno e notte. Con le dita tremanti, digitò il numero sul cellulare. Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Elena spiegò la sua situazione, la voce rotta dall’emozione. L’operatore, senza farla sentire in colpa per il ritardo, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti. Le disse anche che conoscevano bene l’ospedale e che l’autista avrebbe fatto il possibile per evitare le zone più trafficate.
Pochi minuti dopo, un taxi giallo brillante si fermò davanti alla stazione. L’autista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la aiutò a caricare la piccola borsa con i pochi effetti personali di nonna Rosa. Durante il tragitto, la pioggia continuava a cadere, ma Elena si sentiva al sicuro. L’autista, pur mantenendo la concentrazione sulla strada, le parlò con gentilezza, cercando di distrarla dalla preoccupazione. Le raccontò di Firenze sotto la pioggia, di come la città assumesse un fascino particolare in quelle circostanze.
Arrivarono al pronto soccorso di Careggi con pochi minuti di anticipo sull’orario previsto per l’inizio dell’operazione. Elena corse al letto della nonna, che le sorrise debolmente. “Sei qui, tesoro,” sussurrò Rosa, stringendole la mano. Elena annuì, con le lacrime agli occhi, ma questa volta erano lacrime di sollievo. Senza l’efficienza e la disponibilità di Radio Taxi 24 Firenze, non ce l’avrebbe mai fatta. Un semplice servizio, ma in quel momento, la sua ancora di salvezza.

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