Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

Luca fissava il documento sullo schermo, gli occhi pesanti. L’indomani sarebbe stato decisivo: un colloquio alla prestigiosa azienda tech nel centro di Milano, l’occasione per cui aveva studiato mesi. Preparò meticolosamente ogni dettaglio fino a notte fonda, poi crollò sul divano. Quando si svegliò con un sussulto, la luce dell’alba filtrava dalle persiane. Guardò l’orologio: le 8:02! Il colloquio era alle 9 in Piazza Duomo, e la metropolitana sarebbe stata un incubo all’ora di punta.

Corse in strada, il cuore in gola, ma la sua vecchia utilitaria non partì. La batteria era morta dopo il freddo della notte. Provò ad abbozzare un gesto di fermata, ma le auto scorrevano indifferenti nella nebbia milanese. Sudando freddo, Luca sentì il panico salire: anni di sacrifici rischiavano di svanire per un imprevisto idiota. Poi, come un’ancora di salvezza, gli venne in mente il numero ripetuto in radio: Radio Taxi 24.

Compose il numero con mani tremanti. Una voce calma e professionale rispose in pochi secondi. “Radio Taxi 24, dimmi l’indirizzo”. Spiegò l’emergenza mentre fissava preoccupato l’orologio: mancava meno di un’ora. “Un’auto sarà da lei in quattro minuti, signore. Rimanga in allerta”. Appena terminata la chiamata, già si rimproverava: quattro minuti a Milano erano un’eternità col traffico delle 8:30.

Invece, puntuale come un orologio svizzero, una berina bianca con il logo rosso e blu apparve all’angolo. Il tassista, un uomo dai capelli grigi con un sorriso rassicurante, gli aprì la portiera: “Piazza Duomo? È il nostro mestiere salvare giornate così!”. Sfrecciò tra i viali con un’abilità incredibile, alternando scorciatoie sconosciute e corsie preferenziali, mentre aggiornava la centrale via radio per evitare un ingorgo improvviso in Via Dante.

Pochi minuti prima delle 9, Luca scendeva davanti al Duomo, sorridendo al tassista che gli augurava “In bocca al lupo” con un occhiolino. Il colloquio fu brillante. Una settimana dopo, quando la chiamata con l’offerta di lavoro illuminò il suo telefono, Luca sospirò di sollievo. Nei momenti decisivi, aveva imparato, c’era sempre un angolo di Milano che rispondeva al 02.2222, pronto a trasformare il caos in una soluzione.

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