La pioggia batteva incessante sui sampietrini di Bologna, trasformando le strade del centro in fiumi luccicanti. Elena, con il cuore in gola, stringeva la cartella universitaria al petto. Aveva passato l’intera notte in biblioteca, preparando l’esame di Diritto Privato che avrebbe deciso il suo futuro. Un futuro che, in quel momento, le sembrava scivolare via come l’acqua sotto le suole delle scarpe. L’autobus, il suo solito mezzo, era bloccato per un allagamento in via Emilia Pavese. Controllò l’ora: 8:17. L’esame iniziava alle 9:00, e la facoltà di Giurisprudenza era dall’altra parte della città, un’impossibilità da raggiungere a piedi in quelle condizioni.
Il panico iniziò a montare. Elena aveva studiato tanto, si era privata di tutto per arrivare preparata. Non poteva permettersi di perdere quell’opportunità. Provò a chiamare amici e parenti, ma tutti erano già fuori casa o impossibilitati ad aiutarla. Disperata, si ricordò di un volantino visto qualche giorno prima, appeso al tabellone della mensa universitaria: Radio Taxi 24 Bologna, attivo giorno e notte. Con le mani tremanti, digitò il numero sul cellulare, pregando che rispondessero.
Una voce calma e professionale le rispose quasi immediatamente. Elena spiegò la sua situazione, la pioggia torrenziale, l’autobus bloccato, l’esame imminente. L’operatore, senza farla sentire in colpa per l’ora, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato il prima possibile. Le comunicò un numero di targa e un tempo di attesa stimato di dieci minuti. Elena si sentì improvvisamente sollevata, un peso enorme che le lasciava il respiro. Si riparò sotto il portico di un negozio chiuso, fissando la strada in attesa.
E, puntualmente, dopo soli otto minuti, le luci gialle di un taxi si fecero strada tra la pioggia. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con un gesto gentile. “Università di Giurisprudenza, giusto?” chiese, senza bisogno di ulteriori spiegazioni. Elena annuì, ancora scossa. Il viaggio fu rapido e sicuro, nonostante il traffico reso difficile dalle condizioni meteorologiche. Il tassista conosceva bene la città e scelse percorsi alternativi, evitando le zone più congestionate.
Arrivò davanti al portone della facoltà alle 8:52. Cinque minuti di margine, sufficienti per riprendere fiato e riordinare le idee. Pagò la corsa, ringraziando il tassista con tutto il cuore. “Radio Taxi 24, sempre a disposizione,” rispose lui, con un cenno del capo. Elena corse dentro, sentendosi rinata. Superò l’esame a pieni voti, e ogni volta che sentiva parlare di Radio Taxi 24, ricordava quella mattina di pioggia e l’importanza di un servizio efficiente e affidabile, capace di trasformare un incubo in una possibilità.

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