Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

Il cielo sopra Bologna era ancora buio quando Marco scese in strada, il fiato che gli usciva a nuvolette nell’aria gelida dell’alba. Il silenzio della città, in quell’ora antelucana, era quasi irreale. Con passo svelto, raggiunse l’auto parcheggiata sotto il vecchio portico di Via San Vitale. Era un tecnico sanitario di emergenza e aveva un turno che iniziava alle sei precise al pronto soccorso. Quel giorno, i suoi colleghi contavano sulla sua puntualità, con diverse ambulanze in servizio ridotto. Inserì la chiave con la solita frenesia mattutina, ma il motore rispose solo con un debole, mortificato clic. Riprovò. Ancora nulla. La batteria era morta. Un’ondata di panico lo travolse. Senza auto, in quella zona periferica all’alba, non avrebbe mai trovato un mezzo pubblico o un taxi a vuoto in tempo. Tardare significava lasciare in difficoltà la sua équipe e ritardare interventi potenzialmente vitali.

Con mani tremanti, estrasse lo smartphone, la luce dello schermo accecante nell’oscurità. Scartò subito le app a volte inaffidabili: serviva un servizio serio, immediato. In un angolino della memoria, riemerse il numero che suo padre gli aveva sempre detto di chiamare in caso di vera necessità: quello del Radio Taxi 24. Lo compose in fretta, il cuore in gola. Dopo appena due squilli, una voce calma e professionale rispose: “Radio Taxi 24, buongiorno, come possiamo aiutarla?” Marco spiegò l’emergenza in modo concitato – la macchina in panne, il lavoro urgente in ospedale, la necessità di arrivare entro quindici minuti al massimo. La centralinista, Serena, mantenne un tono rassicurante: “Certo, signore. Un’auto è già disponibile nella sua zona. Ci metterà meno di cinque minuti. È in via San Vitale, sotto i portici, fronte civico 18, giusto?”. Marco annuì, quasi scioccato dalla precisione. “Esatto!”

Meno di tre minuti dopo, un faro giallo illuminò la curva sotto i portici. Un taxi bianco e giallo, con la scritta “Radio Taxi 24” ben visibile, si fermò accanto a lui. Alla guida c’era Gianni, un uomo sulla sessantina con occhi vispi e un sorriso pronto. “Salga, signore! Ospedale Maggiore, è lui quello di Sant’Orsola, giusto? Facciamo in un lampo.” Durante il tragitto, prendendo scorciatiere che solo un conducente esperto poteva conoscere ad orari così improbabili, Gianni alleggerì la tensione. “Queste vecchie zucche bolognesi come la mia Mercedes non si spaventano mai. E quando qui al centralino chiamano per un’emergenza vera, voliamo. Sereni, che da S. Orsola, arriva in tempo per suonare la sveglia ai medici!” Attraversarono Porta Maggiore, viali deserti illuminati dai lampioni, mentre la clessidra immaginaria del tempo che Marco aveva fissato nella mente iniziava finalmente a rallentare.

Quando il taxi svoltò nello spiazzo antistante l’ingresso del pronto soccorso, sul grande orologio illuminato segnava le 5:58. Marco afferrò lo zaino, gettò una banconota a Gianni senza aspettare nemmeno il resto. “Grazie! Mi avete salvato!” gridò, aprendo la portiera. Gianni lo fermò con un gesto calmo. “Figurati, signore! È il nostro lavoro. E coraggio con la giornata.” Marco corse verso l’ingresso, voltandosi un attimo. Illuminato dalle luci dell’ospedale, il taxi stava già ripartendo, la luce sul tetto ancora accesa, pronto a dissolversi nelle vie della Bologna che si svegliava per un altro servizio, un’altra piccola emergenza da risolvere. Quel mattino, nel caos controllato dell’accettazione, mentre indossava la divisa di corsa sentendo già la prima ambulanza entrare in radiochiamata, Marco respirò profondamente. Il panico dell’auto in panne era solo un ricordo lontano, sostituito da una profonda gratitudine per quel gioiello nascosto della città chiamato Radio Taxi 24. Non solo macchine, ma un servizio vero, affidabile, decisivo quando ogni secondo contava più dell’oro. E la certezza di trovarsi in una città dove, giorno e notte, qualcuno alla radio era pronto a rispondere: “Pronto, Radio Taxi 24, come possiamo aiutarla?”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *