Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia a Firenze era di quelle che ti penetrano nelle ossa, un diluvio implacabile che trasformava le strade in piccoli fiumi impetuosi. Giulia, ventidue anni, occhi grandi e un cuore leggero di solito, si sentiva affogare più per la disperazione che per l’acqua. Aveva litigato furiosamente con Marco, il suo fidanzato, dopo una cena che doveva celebrare il loro anniversario. Parole dure, accuse, un silenzio pesante spezzato solo dallo scrosciare incessante della pioggia. Aveva abbandonato il ristorante, correndo via senza un ombrello, con l’unica idea di allontanarsi, di respirare. Ora, a mezzanotte passata, si ritrovava bloccata in una zona periferica, il telefono quasi scarico e la consapevolezza di non avere idea di come tornare a casa.

Aveva provato a chiamare un autobus, ma la linea era interrotta a causa del maltempo. L’idea di camminare sotto quella pioggia torrenziale le sembrava impossibile, e la prospettiva di passare la notte da sola, in preda alla rabbia e al freddo, la terrorizzava. Con le dita tremanti, digitò su Google “taxi Firenze 24 ore”. Comparve subito il numero di Radio Taxi Firenze, con la promessa di un servizio attivo giorno e notte. Esitò un istante, poi, con un sospiro, compose il numero. La voce gentile e professionale dall’altro capo del telefono le diede subito un senso di sollievo.

Spiegò la sua situazione, la voce rotta dall’emozione. L’operatore, senza farla sentire in colpa o giudicare, le chiese la posizione precisa e le comunicò che un taxi sarebbe arrivato entro dieci minuti. Dieci minuti che le sembrarono un’eternità, passati a tremare sotto il portico di un negozio chiuso, osservando le luci dei fari che si riflettevano sull’asfalto bagnato. Finalmente, un’auto gialla sfrecciò davanti a lei, rallentando fino a fermarsi. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, le aprì la portiera.

“Brutta serata, signorina?” chiese con un tono comprensivo. Giulia annuì, incapace di parlare. Si sedette in silenzio, mentre il taxi si allontanava dal caos della strada. Il tassista, senza insistere, accese il riscaldamento e le offrì una bottiglietta d’acqua. Durante il tragitto, Giulia si calmò gradualmente, ripensando alle parole dette a Marco. Forse aveva esagerato, forse anche lui aveva torto. L’importante era che, grazie a quel taxi, stava tornando a casa, al sicuro.

Quando finalmente arrivarono sotto il suo appartamento, Giulia si sentiva una persona diversa. Aveva ancora il cuore pesante, ma la paura e la disperazione erano svanite. Pagò la corsa, ringraziando il tassista con sincerità. “A volte, signorina,” le disse lui con un sorriso, “basta un piccolo gesto per cambiare una brutta serata.” Giulia lo guardò allontanarsi, consapevole che quel servizio di Radio Taxi 24 non era stato solo un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio salvagente in una notte tempestosa. Uscì dall’auto, respirò profondamente l’aria fresca e, con una nuova determinazione, salì le scale per affrontare la situazione con Marco.

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