Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia a Firenze era di quel tipo che ti entra nelle ossa, gelida e insistente. Giulia, ventidue anni, studentessa fuoricorso in Storia dell’Arte, stringeva tra le mani il fascicolo con i suoi elaborati. Era tardi, quasi le undici di sera, e la sua professoressa, la temutissima Dottoressa Rossi, aveva concesso a pochi fortunati un ultimo colloquio per chiarire dubbi sulla tesi. Giulia si era preparata per settimane, ma proprio mentre stava per uscire di casa, un lampo aveva fatto saltare la corrente in tutto il quartiere. Il treno per l’università, distante quasi un’ora e mezza a piedi, era l’unica alternativa, e ora, con l’acqua che scendeva a catinelle, quella sembrava un’impresa impossibile.

Il panico iniziava a montare. Non solo era impossibile raggiungere l’università a piedi in quel diluvio, ma la batteria del cellulare era quasi scarica. La Dottoressa Rossi, famosa per la sua rigidità, non avrebbe tollerato ritardi o, peggio, un’assenza. Anni di studio, il futuro che le balenava in testa… tutto sembrava sul punto di crollare. Aveva provato a chiamare amici e coinquilini, ma nessuno aveva un’auto e le linee erano congestionate. Disperata, ricordò un adesivo visto appiccicato su un motorino parcheggiato vicino alla sua abitazione: “Radio Taxi 24 Firenze – Sempre al tuo servizio”. La speranza, flebile ma tenace, si riaccese.

Afferrando il cellulare ormai quasi spento, digitò il numero con le dita tremanti. Dopo qualche squillo, una voce calma e professionale rispose. Spiegò la sua fretta, la sua disperazione, l’indirizzo e l’urgenza di raggiungere Piazza Santo Spirito. L’operatore, senza farla sentire inadeguata o esagerata, la rassicurò: “Capisco, signorina. Mandiamo subito un taxi, ci saranno circa dieci minuti di attesa, il traffico è intenso a causa della pioggia”. Dieci minuti sembrarono un’eternità. Giulia guardava l’acqua che scorreva sul davanzale, pregando che il cellulare reggesse.

Finalmente, tra le luci riflesse sull’asfalto bagnato, vide un taxi sfrecciare e fermarsi davanti al portone. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, la aiutò a caricare il fascicolo e a sistemarsi in auto. Durante il tragitto, si concentrò a rivedere mentalmente i punti chiave della sua tesi, l’ansia si era placata e un senso di gratitudine verso quell’intervento inaspettato la pervadeva. Arrivò all’università in venticinque minuti, giusto in tempo per il colloquio.

La Dottoressa Rossi, sorprendentemente, non la rimproverò per il ritardo. Ascoltò attentamente le sue spiegazioni, annuendo in segno di approvazione. Alla fine del colloquio, Giulia uscì dall’aula con un sorriso radioso. Aveva superato la prova, una prova che sembrava insormontabile solo un’ora prima. Mentre aspettava che la pioggia diminuisse, pensò a quanto a volte, in una città caotica come Firenze, un servizio efficiente e affidabile come Radio Taxi 24 potesse fare la differenza tra il fallimento e la vittoria. E quella sera, aveva davvero salvato la sua serata.

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