Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia sferzava Firenze come se il cielo si fosse rotto. Lucia, avvolta in un trench leggero che ormai era solo acqua, si malediceva per non aver consultato le previsioni meteo. Aveva accettato un incarico importante: portare a casa di nonna Emilia, a Porta Romana, una torta Sacher fatta con le sue mani. Nonna Emilia, costretta a letto con l’influenza, aveva espresso un desiderio semplice ma sentito: assaporare ancora una volta il dolce che Lucia preparava seguendo la ricetta segreta della bisnonna. E Lucia, orgogliosa custode di quella tradizione, non poteva deluderla. Aveva camminato per chilometri dal centro, convinta di poterla raggiungere prima che diventasse un disastro, ma la pioggia aveva reso tutto più difficile.

Il cartone della torta era fradicio e iniziava a cedere. Lucia, con un nodo alla gola, sentiva un sapore amaro in bocca. Era già tardi, le nove di sera passate, e il telefono, per una sfortunata coincidenza, era scarico. Ogni volta che provava a sollevarlo, la torta minacciava di sformarsi. Si sentiva persa, impotente di fronte a quell’imprevisto. In lontananza, le luci sfuocate del Colonna Street, il cuore pulsante della notte fiorentina, sembravano beffarsi della sua disperazione. Pensò di entrare in un bar, sperando di trovare qualcuno che le prestasse un caricabatterie, ma temeva per la torta, lasciandola incustodita.

Con un gesto disperato, si ricordò di un numero che aveva visto affisso su un cartellone pubblicitario qualche giorno prima: Radio Taxi 24 Firenze. Era l’ultima spiaggia. Fortunatamente, una cabina telefonica pubblica, un reperto ormai raro, era ancora lì, a pochi metri. Nonostante le dita intorpidite, riuscì a digitare il numero e, dopo qualche squillo, una voce calma e professionale rispose. Lucia spiegò la situazione, la torta, la nonna malata, la pioggia torrenziale. L’operatore la rassicurò, prendendo tutte le coordinate e promettendo un intervento rapidissimo.

Mentre aspettava, Lucia si riparò sotto il portico di un negozio chiuso, stringendo il cartone con tutte le sue forze. Dopo quindici minuti, che le sembrarono un’eternità, vide le luci blu di un taxi sfrecciare lungo la strada. L’autista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con sollecitudine. “Nonna Emilia, mi dice?” chiese, aiutandola a sistemare con cura la torta sul sedile posteriore. In radio la voce dell’operatore confermò che avevano ricevuto l’urgenza. Durante il breve tragitto, Lucia si sentì finalmente sollevata. L’autista conosceva bene la zona e la guidò attraverso le strade meno trafficate, evitando le pozzanghere più profonde.

Arrivati a casa di nonna Emilia, Lucia scese dal taxi con un sospiro di sollievo. La torta, miracolosamente, era intatta. “È stato un intervento salvavita!” esclamò ringraziando l’autista. Nonna Emilia, commossa, sorrise vedendo il suo dolce preferito. “Sei stata bravissima, tesoro,” disse con la voce flebile. Mentre Lucia spiegava l’odissea della pioggia e l’efficienza di Radio Taxi 24, sentì che quella torta sapeva ancora più di casa, di affetto e di gratitudine. A volte, basta una telefonata e un servizio affidabile per trasformare un disastro in un piccolo, dolce miracolo.

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