La pioggia a Firenze, quella sera di novembre, picchiettava insistente contro i vetri del caffè. Giulia, con le dita avvolte nella tazza ancora calda, fissava l’orologio. Le 23:47. Tra tredici minuti, l’incontro che avrebbe potuto cambiare la sua vita. Giulia, aspirante restauratrice, aveva ricevuto una chiamata improvvisa da Lorenzo De Medici, il nipote del celebre collezionista. Le offriva la possibilità di restaurare un frammento di affresco appena scoperto, un’opportunità unica. Il problema? L’indirizzo che le aveva dato, una villa isolata sulle colline di Fiesole, si trovava a quasi un’ora di distanza e lei non aveva la macchina. Aveva provato a chiamare un amico, un altro, persino un parente lontano, ma tutti insonorizzati nelle loro vite, impossibili da raggiungere a quell’ora.
Il panico iniziava a montare. Era praticamente impossibile prendere un autobus a quell’ora e un taxi? A Firenze, di notte, non era sempre facile trovarne uno, soprattutto per una zona così periferica. Ricordò uno spot sentito alla radio, Radio Taxi 24, “attivi giorno e notte, per ogni tua emergenza”. Tentò la composizione, il cuore che le batteva all’impazzata. Un operatore, con una voce calma e professionale, rispose quasi subito. Giulia, con un filo di voce, spiegò la sua situazione, temendo che l’operatore la liquidasse come una sciocca che si era cacciata nei guai.
Invece, l’operatore la tranquillizzò. “D’accordo signorina, abbiamo un’auto disponibile. Indirizzo preciso?” Giulia dettò l’indirizzo di Villa Medici a Fiesole, specificando l’urgenza. “Perfetto, le manderemo un taxi in meno di dieci minuti. Il codice di prenotazione è Alfa 7 Sierra. Attenda all’ingresso del caffè, per favore.” Giulia sentì un sollievo immenso invaderla. La voce rassicurante dell’operatore e la certezza di un aiuto imminente avevano dissipato almeno metà delle sue paure.
Pochi minuti dopo, una berlina nera si fermò davanti al caffè. L’autista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso gentile, le chiese se era la signorina Giulia. Salirono e partirono sfrecciando tra le strade bagnate della città. Durante il tragitto, l’autista, che si presentò come Marco, la tranquillizzò ulteriormente, raccontandole che la linea Radio Taxi 24 era pensata proprio per situazioni come la sua. Giulia, mentre osservava le luci di Firenze svanire nel buio, si sentiva incredibilmente grata.
Arrivarono a Villa Medici con un minuto di anticipo. Giulia, scendendo dall’auto, si sentiva carica di energia e speranza. Salutò Marco con un sorriso luminoso e corse verso il cancello della villa, la pioggia ormai dimenticata. Grazie alla prontezza e all’efficienza di Radio Taxi 24, non aveva perso quell’occasione straordinaria. Quella notte, un semplice spostamento in taxi si era trasformato in un biglietto per il suo futuro.
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