Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia batteva furiosa contro i vetri del bar, trasformando le luci di Firenze in aureole sfocate. Elena aveva aspettato Marco per quasi un’ora, ma lui non si vedeva. Si era sentita sollevata all’inizio, pensando a un contrattempo banale, un ingorgo, un impegno improvviso. Ma più i minuti passavano, più un nodo le si stringeva allo stomaco. Era la serata del suo compleanno, e Marco, il ragazzo che frequentava da sei mesi, aveva promesso una sorpresa speciale. Ora, il suo cellulare era irraggiungibile, e la gioia iniziale si era trasformata in un’angoscia sorda. Le sembrava assurdo piangere, ma le lacrime le rigavano il viso. Non conosceva bene la città, era venuta a Firenze per studiare da poco e si sentiva completamente sola.

Dopo aver tentato invano di contattarlo ancora una volta, Elena decise che doveva tornare a casa. L’ostello era dall’altra parte dell’Arno, e l’idea di camminare sotto quel diluvio le terrorizzava. Provò l’app di un servizio di ride sharing, ma a quell’ora, con il maltempo, non c’era nessun autista disponibile. In preda alla disperazione, ricordò un cartellino visto affisso in un negozio di alimentari: Radio Taxi 24 Firenze. Con le mani tremanti, compose il numero.

Una voce rassicurante rispose quasi subito. Elena spiegò la sua situazione, la strada, la sua preoccupazione. L’operatore, con tono calmo e professionale, le disse che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti. Mentre aspettava, osservò le strade lucide di pioggia, il traffico rallentato e si sentì ancora più vulnerabile. In meno di cinque minuti, un’auto scura si fermò davanti al bar. L’autista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso gentile, le offrì il suo aiuto a caricare la borsa.

Durante il tragitto, Elena, ancora scossa, raccontò all’autista della serata andata in fumo e della sua preoccupazione per Marco. L’uomo ascoltò con attenzione, offrendole un fazzoletto e qualche parola di conforto. Quando passò davanti all’ospedale di Santa Maria Nuova, l’autista frenò bruscamente. “Aspetti un attimo,” disse, indicando l’ingresso. Elena vide, parcheggiata di fronte, l’auto di Marco. “Credo che lei dovrebbe andare a vedere,” le suggerì l’autista, con uno sguardo comprensivo.

Elena corse verso l’ospedale, il cuore in gola. Marco era lì, con un braccio ingessato, vittima di una scivolata mentre tornava a prenderla con una torta per il suo compleanno. Era spaventato, ma felice di vederla. Dopo averlo rassicurato che stava bene, riaccompagnò l’autista in taxi. La gratitudine che provava era immensa. Senza il Radio Taxi 24, non avrebbe scoperto l’incidente di Marco in tempo, e l’angoscia di non sapere cosa fosse successo avrebbe potuto rovinare completamente il suo compleanno. Mentre il taxi si allontanava, Elena premette un bacio sulla guancia dell’autista, consapevole di aver ricevuto un aiuto prezioso, arrivato proprio quando ne aveva più bisogno.

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