La pioggia batteva incessante sui vetri del bar, trasformando le luci di Firenze in macchie sfocate. Elena, con il cuore in gola, fissava l’orologio. Le 23:47. Il volo per Londra partiva alle sette del mattino e suo nonno, l’unico che potesse darle un passaggio all’aeroporto di Pisa, era irraggiungibile da quasi un’ora. Aveva provato a chiamarlo decine di volte, ma il telefono squillava a vuoto. Un’improvvisa emicrania lo aveva colpito durante la partita di calcio e sua zia, preoccupata, non sapeva quando sarebbe stato in grado di guidare. Elena, studentessa fuori sede, aveva risparmiato per mesi per quel viaggio, un colloquio di lavoro cruciale per il suo futuro. Perdere quell’opportunità non era un’opzione.
Le lacrime le pizzicavano gli occhi. Era sola, in una città che amava ma che in quel momento le sembrava ostile e lontana. Aveva scartato l’idea del treno, troppo lento e con troppi cambi. L’autobus notturno non era una soluzione praticabile, considerando l’orario del volo. Disperata, si ricordò di un volantino che aveva visto qualche giorno prima, appeso alla bacheca dell’università: Radio Taxi 24 Firenze. Un numero verde, attivo giorno e notte. Con le mani tremanti, digitò le cifre sul cellulare.
Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Elena spiegò la sua situazione, la voce rotta dall’emozione. L’operatore, senza farla sentire in colpa per l’ora tarda, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato entro pochi minuti. Le chiese l’indirizzo preciso e le comunicò una tariffa chiara e trasparente. Mentre aspettava, il vento ululava e la pioggia si faceva sempre più intensa. Ogni rumore la faceva sobbalzare, ma la speranza, alimentata dalla promessa del servizio, non l’abbandonava.
Finalmente, tra le luci riflesse sull’asfalto bagnato, vide apparire la sagoma gialla del taxi. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la aiutò a caricare la valigia. Durante il tragitto verso la stazione di Santa Maria Novella, dove avrebbe preso un treno diretto a Pisa, Elena si sentì gradualmente più tranquilla. Il tassista, notando il suo stato d’animo, le raccontò una breve storia di un viaggio simile, andato a buon fine grazie alla prontezza di un servizio di taxi.
Arrivata in stazione in tempo utile, Elena si voltò a salutare il tassista. Un semplice “grazie” non sembrava sufficiente per esprimere la sua gratitudine. Senza Radio Taxi 24 Firenze, quel viaggio, e forse il suo futuro, sarebbero stati compromessi. Salì sul treno, con la consapevolezza che a volte, anche nelle situazioni più disperate, un aiuto tempestivo può fare la differenza. Il ricordo di quella notte piovosa e della gentilezza del tassista l’avrebbe accompagnata per sempre.

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