Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia batteva incessante su Firenze, trasformando le strade acciottolate in fiumi lucenti. Elena, con il cuore che le martellava nel petto, stringeva la cartellina del progetto. Era la presentazione più importante della sua vita, il culmine di mesi di lavoro per conquistare un posto ambito nello studio di architettura dove aveva sempre sognato di lavorare. L’appuntamento era fissato alle 21:30, eppure, alle 20:40, era bloccata in un vicolo buio, con la batteria del telefono scarica e un autobus che, con sadica puntualità, aveva ignorato la sua disperata richiesta di fermata. Aveva lasciato casa troppo tardi, confidando nel servizio autobus notturno, ma quella sera sembrava essersi volatilizzato.

Il panico iniziò a montare. Camminare fino allo studio in condizioni meteo del genere era impensabile, e non aveva idea di dove trovare un numero di telefono utile in una città che conosceva solo superficialmente. Stava per cedere alla disperazione quando, sopra il rumore della pioggia, scorse un numero stilizzato su un vecchio cartello arrugginito: Radio Taxi 24 Firenze. Ricordava di averlo visto pubblicizzato in qualche bar, un’ultima spiaggia. Senza pensarci due volte, corse al bar all’angolo, implorando il barista di poter usare il telefono.

Con le dita tremanti, compose il numero. La voce rassicurante dall’altro capo le diede subito un senso di sollievo. Spiegò la sua situazione con un filo di voce, quasi scusandosi per l’urgenza. L’operatore non batté ciglio, prendendo nota precisa della posizione e dell’indirizzo di destinazione. “Un taxi sarà da lei entro cinque minuti, signorina. Non si preoccupi, l’auto si farà strada nonostante la pioggia.” Elena ringraziò, quasi incredula. Cinque minuti che le sembrarono un’eternità, scanditi dal ticchettio della pioggia sul vetro della finestra.

Finalmente, le luci del taxi illuminate dalla nebbia si fecero strada nel vicolo. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso accogliente, la aiutò a caricare la cartellina a bordo. Durante il tragitto, la tranquillizzò con poche parole, concentrandosi sulla strada, abilmente sfrecciando tra il traffico notturno. La tensione di Elena diminuì gradualmente, sostituita dalla speranza. Arrivarono allo studio con soli dieci minuti di ritardo.

Bagnata fradicia ma sollevata, Elena corse dentro, porgendo le sue scuse per il ritardo. La presentazione andò benissimo. Aveva convinto la commissione con la sua passione e la qualità del suo lavoro. Uscendo dallo studio, con un contratto in mano, sorrise grata. Senza l’intervento rapido e affidabile di Radio Taxi 24 Firenze, quella sera avrebbe potuto perdere l’opportunità della sua vita. Il pensiero le fece promettere a se stessa che, in caso di bisogno, avrebbe sempre potuto contare su quel servizio, un vero angelo custode nella città rinascimentale.

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