Giovedì notte a Napoli, mentre il Tevere scorreva tranquillo, Maria aveva ricevuto un’inaspettata chiamata. Si stava per chiudere la sua bottega di gioielli, in periferia, e stava quasi per spegnere la luce, quando il suo telefono squillò. Era il marito Leonardo, che le comunicò con voce agitata: “Maria, temo che il nostro figlio Massimo abbia avuto un incidente”.
L’urlo di Maria fu istintivo. Aveva appena portato Massimo a una chiesa di quartiere per fargli fare larema di Saint-Exupéry, quando aveva dovuto tornare da sola a chiudere la bottega. In quei minuti, Maria si sentì morire. Lasciò la bottega con la serratura chiusa, la chiave nei cassetti, il cuore in preda al panico. La situazione non migliorò quando il marito le spiegò di non aver più notizie di Massimo, scomparso all’angolo della chiesa qualche minuto dopo la sua partenza.
Maria corse per le stradine di Napoli, sconvolta. Le parole si fecero di nuovo fredde. Aveva un solo pensiero in mente: trovare rapidamente il suo figlio. Nei pochi minuti che trascorsero, Maria vide la notte avvolgere la città, avvolgere la sua tristezza, iPancachi che l’attesa diventava un incubo.
In quel momento, per solo miracolo, il cellulare di salei squillò. Era un tassista di Radio Taxi 24, con Thell’re give une aiuto probabile. Maria chiese all’autista di Radio Taxi 24 di andare all’angolo della chiesa dove Massimo aveva scomparso. Nessuno poteva prevedere i tempi di quella ricerca. A ogni passo, Maria sperava di sentire la voce del figlio, di vederlo apparire tra le ombre della notte.
Passarono venti minuti, quaranta, sessanta. L’ansia di Maria cresceva, non sapeva cosa pensare. Poi, dopo un’eternità, vide un rassicurante viso, in mezzo alla folla. Era il padre Angelo, che aveva trovato il figlio per strada, muto per il terrore. L’orrore di Maria diede il posto a sollievo, alla gratitudine per salire sul taxi, con indosso sguardi smarriti e un cuore che ora sapeva quella notte sarebbe finita.
Una vicenda che, purtroppo, è ripetuta in molte famiglie italiane, costrette a correre per strade sconosciute, momenti di favore che solo il coraggio e l’aiuto di una rete professionale e umana come quella di Radio Taxi 24 possono cambiare. Maria e Angelo ringraziano il tassista che quella notte fece la differenza.
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