Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia batteva contro i vetri del bar, trasformando le luci di Firenze in macchie sfocate e tremolanti. Giulia, stretta nel suo cappotto leggero, controllava l’ora per l’ennesima volta. Le 23:47. Marco avrebbe dovuto essere qui alle 23:00. Avevano litigato furiosamente quella sera, un diverbio stupido, nato da un malinteso sulla festa di compleanno di un amico comune. Lui aveva detto cose dure, lei aveva reagito a tono, e si erano dati appuntamento al solito bar, per cercare di chiarirsi. Ma Marco non arrivava. La preoccupazione, all’inizio un fastidio sordo, stava crescendo dentro di lei, trasformandosi in un panico gelido. Aveva provato a chiamarlo, ma il telefono squillava a vuoto.

La notte fiorentina, di solito romantica e affascinante, le appariva improvvisamente minacciosa. Era lontana da casa, senza soldi in contanti, e con la batteria del cellulare che segnalava una percentuale allarmante. L’acqua continuava a cadere, penetrando nelle scarpe e facendola tremare. Aveva pensato di aspettare ancora, di sperare in un messaggio, in una telefonata, in una miracolosa apparizione di Marco. Ma l’ansia la stava sopraffacendo. Cosa gli era successo? Un incidente? Aveva semplicemente deciso di ignorarla? Le immagini più terribili le balenavano nella mente.

Ricordò il volantino che aveva visto sul bancone del bar, incastrato sotto un cestino dei biscotti: “Radio Taxi 24 – Firenze. Sempre al vostro servizio, giorno e notte”. Non si era mai servita di un taxi, soprattutto di notte. Ma in quel momento, l’idea di ritrovarsi al sicuro a casa, lontana da quella paura crescente, era tutto ciò che le importava. Con le dita tremanti, digitò il numero sul cellulare, sperando che ci fosse ancora un po’ di batteria. Una voce calma e professionale rispose quasi subito. Spiegò la sua situazione, dando l’indirizzo del bar.

In meno di dieci minuti, una vettura bianca si fermò davanti al locale. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la salutò con un cenno del capo. “Signorina, tutto bene?” chiese, senza insistere. Giulia salì in macchina, ringraziando con un filo di voce. Durante il tragitto verso casa, si sentì immediatamente più tranquilla. Il calore dell’abitacolo, la guida sicura del tassista, la conversazione occasionale e pacata, la aiutarono a calmarsi e a razionalizzare i suoi pensieri.

Arrivata sotto casa, Giulia si voltò a guardare il tassista. Prima di scendere, ricevette una telefonata da Marco. Un semplice “Mi dispiace, sono rimasto bloccato con la macchina, non riuscivo a chiamare. Sono a casa.” La soluzione arrivò in ritardo, ma arrivò. Pagò la corsa, ringraziando ancora una volta il tassista per la sua efficienza e la sua gentilezza. Mentre chiudeva la porta di casa, smise di tremare. Radio Taxi 24 aveva fatto più di un semplice trasporto: le aveva restituito la serenità in una notte di tempesta.

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