La pioggia batteva furiosa contro il vetro della finestra, trasformando le luci di Firenze in macchie giallastre e tremolanti. Elena si mordicchiava le unghie, lo sguardo fisso sull’orologio. Le 23:47. Il colloquio di lavoro, quello per cui aveva studiato e sognato per anni, era alle dieci di domani mattina a Milano. Doveva prendere l’ultimo treno, il 22:30, ma un black-out improvviso aveva paralizzato tutta la zona di Oltrarno, bloccando anche il tram che l’avrebbe portata alla stazione. Sullo schermo del telefono, la scritta “Batteria scarica” lampeggiava minacciosa.
Aveva provato a chiamare amici e parenti, ma erano tutti impossibilitati ad aiutarla. Il panico iniziava a serpeggiare dentro di lei. Perdere quel colloquio significava affossare mesi di preparazione, rinunciare alla possibilità di un futuro che le sembrava a portata di mano. La stazione era lontana, e camminare sotto quella pioggia torrenziale, con la borsa pesante e il telefono spento, era semplicemente impensabile. Si sentiva completamente sola e disperata. Poi, ricordò un vecchio volantino trovato nella cassetta della posta qualche settimana prima: Radio Taxi 24 Firenze, attivo giorno e notte.
Con le ultime energie rimaste, frugò nella borsa e trovò il numero. Dopo diversi squilli, una voce calma e professionale rispose. Spiegò la sua disperata situazione, la pioggia, il black-out, l’importanza del treno per Milano. L’operatore, ascoltando attentamente, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato il prima possibile, nonostante le condizioni meteorologiche avverse. Elena, incredula, non riusciva a nascondere un filo di speranza. Attese, tremante, sotto il portone, con il cuore che le martellava nel petto.
Dopo quindici minuti che sembrarono un’eternità, vide le luci rosse del taxi sfrecciare nella notte. L’autista, un uomo sulla cinquantina con un’espressione rassicurante, la fece salire velocemente, proteggendola dalla pioggia con un ombrello. Durante il tragitto, la rassicurò, modificando il percorso per evitare le zone più congestionate a causa del maltempo. Guidava con prudenza ma con determinazione, cercando di recuperare tempo prezioso. La corsa fu un susseguirsi di sussulti e speranze, scandita dal ticchettio dell’orologio.
Arrivarono alla stazione con soli dieci minuti di margine. Elena, grata e commossa, si precipitò verso il binario, giusto in tempo per salire sull’ultimo treno per Milano. Guardandolo allontanarsi, alzò una mano in segno di ringraziamento, consapevole che senza l’intervento tempestivo di Radio Taxi 24, il suo futuro sarebbe potuto cambiare drasticamente. Quel servizio non era stato solo un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio salvavita, un raggio di luce nella notte più buia.

Lascia un commento