Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

Il profumo di pasticceria si mescolava all’umidità del mattino fiorentino, un odore che di solito a Giulia riempiva il cuore di gioia. Quella mattina, però, le stringeva lo stomaco in una morsa gelida. Aveva visto l’autobus sfrecciare via dalla fermata mentre correva, trascinando con sé l’unica possibilità di arrivare in tempo all’esame di ammissione all’Accademia di Belle Arti. Era il suo sogno da sempre, e quella prova era il primo, cruciale, passo. Le lacrime le bruciavano agli occhi mentre guardava il cartello luminoso dell’Accademia, sempre più lontano con ogni secondo che passava. Aveva controllato l’orario, aveva previsto il traffico, ma un incubo di sveglia tardiva e un semaforo rosso troppo lungo l’avevano mandata in tilt.

Disperata, frugò nella borsa alla ricerca del telefono. La mamma, che viveva a Roma, non avrebbe potuto aiutarla. Gli amici erano ancora lontani, persi tra i festeggiamenti della sera prima. Ricordò un volantino che aveva visto affisso in una gelateria qualche giorno prima: Radio Taxi 24 Firenze, disponibile giorno e notte. Speranza flebile, ma era l’unica che le restava. Con le mani tremanti digitò il numero, pregando che rispondessero. Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Giulia, singhiozzando, spiegò la sua situazione, raccontando del sogno infranto e dell’esame che stava per perdere.

“Signorina, la capisco. Stiamo monitorando il traffico, e possiamo mandarle un taxi in pochi minuti. Indirizzo?” chiese l’operatore, rimanendo stranamente imperturbabile di fronte alla sua disperazione. Giulia indicò la fermata dell’autobus, cercando di dare indicazioni precise tra un respiro affannoso e l’altro. Incredibilmente, dopo meno di cinque minuti, vide un taxi bianco svoltare l’angolo. Il tassista, un uomo corpulento con un paio di occhiali dalla montatura spessa, la accolse con un sorriso rassicurante. “Accademia di Belle Arti, giusto?” chiese, senza bisogno di ulteriori spiegazioni.

Il viaggio fu un susseguirsi di preghiere silenziose e controlli spasmodici all’orologio. Il tassista, notando il suo stato di agitazione, mantenne un silenzio rispettoso, guidando con un’abilità impressionante nel traffico mattutino. Sembrava conoscere ogni via, ogni scorciatoia. In pochi minuti, si fermarono proprio di fronte al cancello dell’Accademia. Giulia saltò fuori, tirando fuori i soldi dalla borsa con le mani che le tremavano ancora. “Grazie, grazie infinite!” esclamò, mentre il tassista le porgeva il resto con un cenno del capo.

Giulia corse verso l’ingresso, riuscendo ad arrivare giusto in tempo. Vide l’orologio dell’Accademia segnare le 8:59, un minuto prima della chiusura dei cancelli. L’esame andò bene, emozionante e impegnativo, ma lei aveva superato la prova più difficile: quella di non arrendersi. Poi, mentre tornava a casa, pensando a un futuro pieno di colori e di arte, decise che Radio Taxi 24 Firenze non era solo un servizio di trasporto, ma un vero e proprio salvavita. Un piccolo miracolo in una giornata che aveva iniziato a sembrare un disastro.

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