Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

Era una fredda serata di dicembre a Milano, e Luca si trovava in preda al panico. Aveva appena ricevuto una chiamata da sua sorella: suo padre era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Niguarda dopo un malore. Il problema? Luca era bloccato alla stazione Centrale, senza mezzi per raggiungerlo. I treni erano in ritardo a causa di un guasto, e l’ultima metro era già passata. Con le mani che tremavano, estrasse il telefono e compose il numero del Radio Taxi 24, sperando in un miracolo.

In pochi minuti, un taxi nero con la scritta gialla brillante si fermò accanto a lui. Il conducente, un uomo sulla cinquantina con uno sguardo rassicurante, capì subito l’urgenza. “Salga, facciamo in fretta,” disse. Mentre il taxi sfrecciava per le strade della città, evitando con destrezza il traffico notturno, Luca tratteneva il fiato. Ogni semaforo sembrava un eternità, ma il taxista conosceva ogni scorciatoia, ogni via alternativa. “Non si preoccupi, arriveremo,” mormorò, come se avesse letto nel suo pensiero.

Quando finalmente raggiunsero l’ospedale, Luca non perse nemmeno un secondo per pagare e ringraziare. Corse dentro, giusto in tempo per vedere suo padre sorridergli debolmente dalla branda. Il medico spiegò che era stato un principio di infarto, ma che ora era fuori pericolo. Se fosse arrivato più tardi, le cose sarebbero potute andare diversamente. Luca si sentì crollare su una sedia, sopraffatto dal sollievo.

Il giorno dopo, ripensando a quella serata, non poté fare a meno di chiamare nuovamente il Radio Taxi 24 per ringraziare personalmente il conducente. “Sa, quella corsa mi ha salvato la vita, o meglio, quella di mio padre,” disse. Dall’altra parte, la voce calma dell’uomo rispose semplicemente: “È il mio lavoro, ma sono felice di aver aiutato.” Luca decise allora che, da quel momento in poi, avrebbe sempre consigliato quel servizio. Perché in una città frenetica come Milano, sapere che c’era qualcuno pronto ad aiutarti nelle emergenze faceva la differenza.

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