La pioggia batteva incessante sui vetri del bar, una coltre grigia che avvolgeva Bologna in una notte di novembre. Lucia, ventidue anni, studenti di Litere, fissava il riflesso della sua immagine stanca, con la gola secca e un nodo allo stomaco. Aveva accettato di fare il turno di notte alla biblioteca universitaria per guadagnare qualche soldo extra, ma ora, alle due e mezza del mattino, la pressione era salita alle stelle. La nonna, ricoverata d’urgenza all’ospedale Sant’Orsola, aveva avuto un peggioramento e il medico l’aveva chiamata per darle aggiornamenti, aggiornamenti poco incoraggianti. Era necessario raggiungere l’ospedale il prima possibile, ma l’autobus più vicino passava solo tra un’ora.
Il panico iniziava a paralizzarla. La nonna era sempre stata la sua roccia, la confidente dei suoi sogni infranti e delle piccole gioie quotidiane. Ogni minuto perso sembrava un’eternità. Aveva provato a chiamare i genitori, ma il telefono squillava a vuoto; erano fuori città per lavoro e difficili da raggiungere. Poi, ricordò il volantino che aveva visto appeso alla bacheca della facoltà: Radio Taxi 24 Bologna, attivo giorno e notte. La speranza, timida, si accese nel suo petto.
Con mani tremanti digitò il numero sul telefono. Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Spiegò la situazione, l’urgenza, l’ospedale. L’operatore, dopo averle chiesto il suo indirizzo preciso, le disse che un taxi sarebbe arrivato entro pochi minuti. Lucia si sentì subito un peso alleggerirsi dal cuore. L’attesa, anche se carica di ansia, fu sorprendentemente breve. Una berlina scura si fermò davanti al bar, le portiere si aprirono con un sibilo e l’autista, un uomo dai capelli grigi e lo sguardo rassicurante, le sorrise.
Durante il tragitto, l’autista, notando il suo stato d’agitazione, le offrì una bottiglietta d’acqua e le parlò con tono gentile, cercando di distrarla. Le raccontò di suoi nipoti, degli impegni della sua giornata. Non la lasciò sola con i suoi pensieri. Guidò con prudenza, nonostante la pioggia battente, sfruttando ogni scorciatoia possibile per evitare il traffico notturno. Ogni curva, ogni semaforo, sembrava un ostacolo insormontabile, ma l’autista mantenne la calma e la professionalità.
Arrivarono all’ospedale in meno di quindici minuti. Lucia corse al reparto, il cuore in gola. Fortunatamente, la nonna era ancora cosciente, anche se debilitata. Poterle stringere la mano, parlarle, anche solo per pochi minuti, prima che la situazione si complicasse, fu possibile solo grazie alla tempestività del servizio Radio Taxi 24. Uscendo dall’ospedale, esausta ma con un barlume di speranza, pensò che a volte, in momenti di difficoltà, un piccolo aiuto può fare la differenza. E quel piccolo aiuto, quella notte a Bologna, aveva il volto di un taxi e la voce rassicurante di un operatore sempre pronto a rispondere.

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