Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia batteva incessante su Firenze, trasformando le strade acciottolate in fiumi lucenti. Elena, stretta nel suo cappotto leggero, malediceva la leggerezza con cui aveva affrontato la serata. Aveva accettato un invito a cena con Marco, un collega di lavoro che, segretamente, le faceva battere il cuore. La cena era andata benissimo, forse troppo bene. Si erano persi nelle chiacchiere, avevano riso, avevano scoperto una sintonia inaspettata. Adesso, però, la magia era svanita, soppiantata dalla constatazione che l’autobus notturno non sarebbe passato per almeno un’ora e mezza, e il suo telefono, a causa di una batteria morente, si era spento poco dopo l’uscita dal ristorante.

L’ansia cresceva ad ogni goccia che le colava dal colletto. Si trovava in zona Oltrarno, un quartiere suggestivo di giorno, inquietante di notte, soprattutto sotto quella pioggia torrenziale. Aveva provato a chiedere indicazioni ad un passante, ma l’uomo, affrettandosi, si era limitato a scuotere la testa. La paura di essere sola, in una città sconosciuta e al buio, iniziò a farsi sentire. Era un’ingenuità non aver controllato la carica del telefono, un errore da non ripetere. Ma adesso, il passato non contava. Doveva trovare un modo per tornare a casa, il prima possibile.

Si ricordò allora del numero di Radio Taxi 24 che la sua coinquilina le aveva dato tempo prima, scettica sull’utilità di un servizio simile nell’era delle app. Senza pensarci due volte, cercò in un bar aperto un telefono fisso e compose il numero. Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Spiegò la sua situazione, fornendo l’indirizzo e il suo nome. L’operatore, con la sua rassicurante professionalità, le disse che un taxi sarebbe arrivato entro pochi minuti.

L’attesa, seppur breve, sembrò un’eternità. Poi, finalmente, vide le luci rosse del taxi farsi strada tra la pioggia e il traffico. Il tassista, un uomo robusto con un sorriso rassicurante, la accolse con un gesto invitante. Dentro l’abitacolo caldo e asciutto, Elena si sentì subito al sicuro. Durante il tragitto, il tassista si dimostrò una compagnia discreta, raccontandole qualche aneddoto sulla città.

Arrivata a casa, Elena ringraziò il tassista con tutto il cuore. Non era solo il trasporto ad averle salvato la serata, ma soprattutto la sensazione di sicurezza e l’efficienza del servizio. Pagò la corsa, lasciando una generosa mancia, e corse ad abbracciare il suo caricabatterie. La pioggia continuava a cadere, ma dentro di lei era tornato il sereno. E, per la prima volta, ammise a se stessa cheRadio Taxi 24 non era un servizio superfluo, ma un vero e proprio angelo custode notturno.

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